Il punto sulla Serie C (di Nicolò Schira)

12.11.2020 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Nicolò Schira
Nicolò Schira

Mi sarebbe piaciuto raccontarvi in questo appuntamento settimanale la favola di Mattia Zaccagni (Verona). Una meravigliosa escalation per uno dei figli di questa categoria, visto che è cresciuto nelle giovanili e ha esordito nei professionisti di un club di Seconda Divisione. Quello della sua città, dove la sua famiglia ha una catena alberghiera. Dal Bellaria di Gianni Califano e Marco Osio si è arrampicato fino alla Nazionale. Con prospettive di salto in una big, visto che lo tengono d’occhio Inter, Napoli e Lazio. La terza serie si conferma linfa vitale e bacino da cui attingere a piene mani e siamo convinti che presto ci saranno altri Zaccagni così come in passato ci sono stati i vari Materazzi, Grosso, Toni, Giaccherini, Marchetti ecc. Tutti partiti dalla Serie C e arrivati con l’Italia a disputare da protagonisti Mondiali ed Europei. 

E invece di gustarci la parabola di Zaccagni dedicandoci al calcio giocato anche questa volta ci tocca scoperchiare l’ennesima pagina triste del pallone italiano. Essere esonerati in Lega Pro mentre si è a casa malati di Covid-19: è successo davvero. Surreale ma tremendamente reale. Nella fattispecie ad Agenore Maurizi, tecnico della Viterbese silurato dopo la sconfitta domenica contro la Paganese. Fin qui tutto normale, un avvicendamento in panchina come siamo abituati a vederne centinaia ogni stagione sportiva. Peccato che stavolta l’allenatore cacciato fosse a casa con il virus e non lavorasse sul campo da settimane. Ma mettiamo un po’ d’ordine in questa grottesca vicenda. Maurizi risulta positivo per la prima volta lo scorso 26 ottobre. All’indomani della trasferta di Vibo Valentia contro una Vibonese che aveva registrato dei casi di positività. Dal 26 ottobre Maurizi resta blindato in casa con febbre e malanni derivanti dal virus per 9 giorni. Mercoledì scorso risulta (momentaneamente?) negativo e dirige nelle ore successive la seduta di allenamento della compagine laziale. L’unico contatto diretto con la squadra in cui ha potuto, un minimo, svolgere il suo lavoro. Infatti il giorno successivo (giovedì 5 novembre) Maurizi risulta nuovamente positivo al tampone. Al di là del fatto che fosse un falso negativo il giorno prima, una cosa è certa e indiscutibile: quest’uomo non ha potuto - causa Covid-19 - adempiere normalmente al proprio ruolo di tecnico. Esonerarlo dopo una sconfitta (vissuta da spettatore su Facebook della gara....) è stata, a dir poco, una caduta di stile vigliacca da parte del presidente Marco Arturo Romano. Un gesto poco elegante da parte di un imprenditore leader nel settore della sicurezza ed evidentemente - in questo caso - mal consigliato, verrebbe da pensare. Nei giorni successivi, infatti, il presidente della Viterbese si è scusato con Maurizi per la brusca modalità e la tempistica dell’esonero. Un ribaltone in panchina caldeggiato con forza dal consulente di mercato Franco Zavaglia. Il vero Deus ex Machina della promozione di Boccolini (ex allenatore dell’Under 16 e della Berretti) a trainer della Prima Squadra. Nella Tuscia si sussurra, più o meno maliziosamente, che alla base dei dissidi Zavaglia-Maurizi ci fossero delle ingerenze tecniche che l’allenatore di Colleferro aveva rispedito al mittente. Tra divergenze sulle scelte di mercato e di  formazione la rottura era palese. Oltre al fatto che 4-5 anni fa proprio Zavaglia (quando faceva il procuratore) fosse il manager di Maurizi, che poi ha preferito affidare i propri interessi professionali alla consulenza di Giovanni Tateo. Insomma, le classiche ripicche. D’altronde che a Viterbo regni un po’ di confusione lo si evince anche dalla vicenda riguardante Bruno Caneo. Domenica sera l’ex tecnico del Rieti era stato contattato per accomodarsi sulla panchina della Viterbese. Pronto un contratto fino a giugno, con l’ex vice di Gasperini che si è precipitato a Viterbo e ha pranzato proprio con il presidente Romano nella giornata di lunedì. Tutto fatto? Macchè! A un passo dalla firma la permanenza di Boccolini che con il pari di Monopoli (pugliesi falcidiati da 10 casi Covid nelle ultime settimane) dovrebbe restare, almeno per un’altra gara. Con l’appoggio di Franco Zavaglia (l’artefice dell’esonero di Maurizi), che mentre l’allenatore era malato e lottava contro il Covid-19 (in realtà ci lotta tuttora essendo ancora positivo e in isolamento...) lavorava ai fianchi del patron Romano per ordire la congiura ai danni di Maurizi. Ci sarebbe materiale per un avvincente trama thriller, se non stessimo parlando di una persona comunque ammalatasi e che quindi non ha potuto “meritarsi” sul campo l’esonero e giocarsi il proprio destino. Alla faccia dei DPCM di Conte che “vietavano” licenziamenti per persone che avessero contratto il virus. Il rutilante mondo pallonaro nostrano tira avanti (ovviamente i contratti sono diversi a quelli dei classici lavoratori subordinati) e se ne infischia di tutto e di tutti. Alla prossima barzelletta...

Ps: Sempre più club di Serie C  vorrebbero sospendere il campionato per un mese stile Serie D. In modo da tamponare l’emergenza Covid19 e recuperare le tante gare rinviare. La stagione finirebbe a giugno inoltrato. Sarà possibile ? Intanto le conference call tra presidenti proseguono. Un movimento che ha già attecchito tra i proseliti oltre il 25% della categoria. Vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni...

Nicolò Schira

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