Il punto sulla Serie C - Novara-Carpi gli ultimi grotteschi retroscena ... (di Nicolò Schira)
Passata la tempesta relativa a fallimenti e ripescaggi è già tempo di accendere i fari sulle storture di questa categoria.
Da qualche giorno la Procura Federale avrebbe acceso i radar in merito ad alcune operazioni di calciomercato di due società differenti, che non hanno nulla in comune se non il fatto di essere state inserite nel medesimo girone e di avere come Pigmalione un direttore che sta orchestrando le operazioni in entrata e in uscita per conto di entrambe le società. Peccato che per una risulti regolarmente censito con incarichi dirigenziali, mentre per l’altra società starebbe operando sottobanco da consulente esterno con la sponda di suoi fedelissimi collocati in ruoli cardine all’interno dei quadri dell’area tecnica. Un conflitto di interessi bello e buono di moggiana memoria (sia chiaro a sto giro Big Luciano non c’entra nulla...) sul quale vigileremo e presto torneremo a far luce...
A proposito di pagine da dimenticare della nostra cara quarto malandata Lega Pro torniamo a mettere l’accento su quanto accaduto a Novara e Carpi. Chi ci legge e ci segue sa che dallo scorso inverno avevamo segnalato il futuro a rischio delle due società, che anche sull’orlo del precipizio hanno collezionato figuracce. È il caso del Carpi dove i principali azionisti e il management erano desaparecidos, con i giocatori che hanno scoperto della non iscrizione e del ricorso bocciato al CONI dalle persone che lavorano nell’area marketing del club. Compito ingrato e ingiusto: evidentemente era troppo difficile metterci la faccia per i protagonisti dello sfacelo biancorosso. Tra padri-padroni, genitori invadenti nelle formazioni e mussi volanti: dalle parti del Cabassi non si sono fatti, ahiloro, mancare nulla. Dove fossero i dirigenti carpigiani quando il CONI ha staccato la spina non è dato saperlo: forse erano a prendere il sole al mare...
A Novara invece sono volati gli stracci tra la dirigenza e l’ormai ex capitano Daniele Buzzegoli, accusato di aver fomentato i compagni contro la società.
Siamo alle barzellette: piuttosto ci piacerebbe sapere che fino hanno fatto i progetti di Serie B decantanti al momento dell’insediamento.
Va beh, facciamo finta di nulla.
Come siano andate le cose è sotto gli occhi di tutti: il Novara dopo 113 anni di storia salta per aria per la prima volta nella sua storia.
Depauperando uno dei settori giovanili più interessanti in circolazione (Banchieri in questi anni ha lanciato Barbieri, Stoppa, Zunno, Pagani, Bellich e tanti altri ragazzi che potevano rappresentare un assegno circolare e garantire l'autofinaziamento per anni con una gestione assennata...).
Il resto sono chiacchiere che lasciano il tempo che trovano.
Piuttosto che aprire una polemica sterile contro un ragazzo di 38 anni come Buzzegoli che aveva alzato la voce in nome dei compagni (sperando di avere qualche misera delucidazione sulla crisi attanagliante la società...) chi stava al timone del club avrebbe fatto meglio a saldare tutti gli stipendi dei tesserati in maniera puntuale.
Ma forse era chiedere troppo...
Nicolò Schira
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