Il punto sulla Serie C (di Luca Esposito)

17.07.2021 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Luca Esposito
Luca Esposito

Il piatto piange. E non poteva essere altrimenti dopo un biennio difficilissimo e in cui il Governo, che tanto ha festeggiato per la vittoria della Nazionale agli Europei, non ha fornito nessun aiuto alle società sportive dimenticando che le attività stanno fallendo e ci sono presidenti che abdicano per l’impossibilità di investire ancora nel calcio. Al posto di aggrapparsi alla retorica, sarebbe opportuno che il premier Draghi, il Ministro Vezzali e tutti coloro deputati a prendere decisioni possano scendere in campo concretamente, riaprendo gli stadi senza se e senza ma almeno ai vaccinati e prevedendo ristori di ogni genere. Fino a questo momento le società di Lega Pro sono andate avanti da sole, sostenute in modo magistrale dal presidente Francesco Ghirelli che, in tempi non sospetti, rimarcò la necessità di rifondare tutto ripartendo da zero. Resta viva, dunque, la speranza di una riforma a 360°, tesi condivisa anche dal presidente Gabriele Gravina che, con rammarico, ha preso atto delle indicazioni della CoviSoc e del quasi certo addio al professionismo di realtà importanti e che, fino a qualche tempo fa, battagliavano sui terreni di gioco della massima serie. Al netto della possibilità di rivolgersi al Collegio di Garanzia del CONI, le chance che Novara, Carpi e Casertana partecipino al campionato sono davvero ridotte al lumicino, mentre Sambenedettese e Paganese hanno qualche speranza in più, con il Gozzano che ha alzato da tempo bandiera bianca, svincolando quei calciatori che avevano scritto una meravigliosa pagina di storia e oggi si ritrovano disoccupati.

Anche perché il mercato è totalmente fermo e le uniche che possono muovere qualche passo più concreto sono Pescara, Bari e Triestina, senza dimenticare lo scatenato Modena e quel Padova che ha voglia di superare lo shock post finale che ha spinto la dirigenza a silurare un allenatore in involuzione come Mandorlini. Situazione diversa, invece, per il Cosenza che, prima di ufficializzare i primi colpi, sta lavorando per il ripescaggio e ha grosse possibilità di rientrare in cadetteria dalla porta secondaria dopo un biennio decisamente negativo e ricco di errori. Obiettivamente la piazza non meritava la retrocessione e siamo certi che quello è uno degli stadi che, se aperto, potrà aggiungere tanti punti alla classifica dei lupi. Saranno otto, complessivamente, le squadre che saranno riammesse dalla serie D e, tra l’altro, non pagheranno i 300mila euro di garanzia a fondo perduto. Non è cosa di poco conto in un’epoca di crisi del genere. In questo quadro di confusione e disperazione (e le cose potevano andare anche peggio, ma Catania, Teramo ed altre realtà dovranno comunque ridimensionarsi e lottare anzitutto per la salvezza) ci sono comunque esempi di organizzazione e programmazione. Prendiamo il caso della Viterbese che, con pieno diritto, si candida ad essere una delle rivelazioni della Lega Pro. L’esperienza di Francesco Maglione, affiancato da un direttore sportivo giovane e serio come Mauro Facci, ha permesso di individuare una nidiata di giovani che innalzeranno il tasso tecnico della rosa senza svenarsi sul piano economico.

Complimenti ad un condottiero come Maglione che, dietro le quinte, sta muovendo i fili senza sbagliare un colpo. Conferma del fatto che ruoli di responsabilità non possono che essere ricoperti da gente che, nel calcio, ha vinto e costruito tanto. Chiudiamo con un riferimento all’Equipe Campania del responsabile AIC Antonio Trovato, "club" che accoglie ogni estate i tanti svincolati in attesa di una chiamata. Un pool di tecnici e di professionisti segue questi calciatori quotidianamente, lavorando sul fisico ma anche sulla testa per restituire motivazioni e speranze. Il gruppo, più nutrito del solito, si allena tra Mugnano ed Angri e presto inizierà una serie di amichevoli anche prestigiose per consentire a tutti di mettersi in vetrina e trovare sistemazione. A tutti questi ragazzi un sincero in bocca al lupo. Perché non tutti guadagnano i milioni dei campioni della A e restare fermi per un anno sarebbe un danno enorme per i calciatori e per le loro famiglie.

Luca Esposito

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