Il punto sulla Serie C (di Luca Esposito)

10.07.2021 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Luca Esposito
Luca Esposito

Ci si aspettava un’estate rovente non solo dal punto di vista climatico, purtroppo le cose stanno andando proprio in questa direzione. Del resto qualunque presidente di serie C, con le porte chiuse e senza introiti, può essere tentato dall’idea di tirare il freno a mano e salvaguardare le proprie aziende e famiglie a scapito del calcio. Il campanello d’allarme sta suonando da tanto, troppo tempo, senza che il Governo e i vari Ministri con delega allo sport abbiano saputo andare oltre le frasi di circostanza purtroppo prive di rassicurazioni concrete. A tutt’oggi si parla di riapertura soltanto parziale degli impianti sportivi (capienza al 25%, una miseria e una contraddizione), le televisioni investono spiccioli per la terza serie e un imprenditore certo non mette mano alla tasca per una sponsorizzazione. Un caos incredibile, in cui il presidente Francesco Ghirelli sta provando come sempre a divincolarsi per salvare il salvabile e tutelare i meriti sportivi acquisiti sul rettangolo verde. Quello che dovrebbe essere unico giudice e che invece, sovente, va in secondo piano rispetto alle vicende giudiziarie. Un vero dramma calcistico, la paura è che non sia finita qui. Anzi, considerando che c’è una crisi economica senza precedenti e che il mercato è completamente fermo, possiamo affermare che, nel complesso, sia andata anche benino. Detto ampiamente del Gozzano e delle difficoltà di altre neopromosse, la CoviSoc ha ratificato l’esclusione di Carpi, Novara, Sambenedettese, Casertana e Paganese. Fa un certo effetto pensare che Carpi e Novara, pur avendo militato in serie A pochi anni fa, stiano rischiando di ritrovarsi in interregionale al netto dei soldi del paracadute ricevuti nel recente passato. Responsabilità evidenti per chi ha gestito i due prestigiosi club che, obiettivamente, avevano ridimensionato le ambizioni già dal campionato precedente. Tutto sommato c’è ancora tempo per mettere a posto le cose e per fornire le garanzie necessarie…ma con quale prospettiva prettamente tecnica ? I tifosi pretendono chiarezza, sono spaesati e certo non si aspettavano un mese di luglio così complesso. Anche la Campania potrebbe perdere due realtà storiche e che, in terza serie, hanno dimostrato di essere autentiche blasonate. La storia della Casertana insegna che i grandi nomi dal curriculum importante lasciano in eredità esclusivamente bilanci in rosso e problematiche gestionali. Qualche anno fa la proprietà pensò di allestire un super organico, con stipendi extralusso e gente che aveva giocato in B da protagonista. Non andò bene, le conseguenze le stanno pagando oggi ed è davvero un peccato. Discorso diverso per la Paganese che, pur attuando la politica dei giovani, già da qualche tempo annaspava e si salvava per il rotto della cuffia. Le retrocesse sperano, entro poche settimane saranno definiti gli organici dei tre gironi ma sussiste il rischio di un calendario con X ed Y. Pericolo da evitare, ne va della credibilità di un sistema che si sta reggendo sulle risorse dei presidenti, sulla buona volontà dei calciatori e sulla passione della gente. Ma dopo 2 anni di pandemia, chiusure e restrizioni non basta più: o il Governo capisce la gravità della situazione o, da qui a un lustro, sarà una ecatombe.

“Ci diano indicazioni precise per la campagna abbonamenti” tuona Ghirelli, consapevole che i tifosi hanno paura di sottoscrivere un carnet per poi restare a casa senza nemmeno essere rimborsati. Se davvero il vaccino è la soluzione a tutti i problemi perché non garantire la presenza a chi ha fatto la doppia dose? Contraddizioni tutte italiane che meriterebbero un apprendimento serio da parte della politica.

Tornando al campionato, sarà un autentico tour de force.

Il Consiglio Federale, viste le proposte in ordine allo sviluppo temporale dei tornei Nazionali, ha approvato date fissandole come segue: inizio il 29 agosto, termine il 24 e soste solamente durante le festività natalizie, pare con un solo turno infrasettimanale. Una no stop che comporterà controlli serrati da parte dei club, a proprie spese chiamati a seguire un protocollo rigidissimo. Ma finire prima consentirà di recuperare eventuali gare recuperate con maggiore facilità senza trascinarsi a fine maggio. Un piccolo sacrificio per chiudere la regular season nei tempi prefissati.

Chiusura sul mercato.

Modena a parte (ottimi i colpi Renzetti, Ciofani e Marotta, con una vecchia volpe come Tesser in panchina) c’è calma piatta e si aspettano i saldi di fine agosto per cogliere qualche occasione, purtroppo facendo leva anche sui possibili svincoli delle squadre escluse. Il valzer di allenatori sta animando questa fase senza sussulti. Dopo Auteri a Pescara e Novellino a Castellammare ecco Bucchi a Trieste, piazza che da anni investe senza ottenere i risultati che merita. Chiosa sul Cosenza che, dopo aver chiesto il blocco delle retrocessioni per due anni di fila, sperava in un ripescaggio per il caso Salernitana. Nulla di male: ognuno tutela i propri interessi. Ma, e parliamo in generale, sarebbe meglio che i presidenti spieghino ai tifosi i motivi dei fallimenti piuttosto che gettare fumo negli occhi sperando di rientrare dalle porte secondarie sfruttando le disgrazie altrui.

Luca Esposito

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