Il mercato estivo del Novara Calcio: un’analisi (by Simone Balocco)

Lunedì sera alle ore 23 si sono chiuse le fatidiche porte dell’Ata Hotel Executive, la sede milanese del calciomercato estivo italiano. Per quanto concerne la serie A l’ultima ora ha regalato sorprese e colpi dell’ultimo secondo, come tutti hanno potuto vedere. Tanto che il Presidente del Bari, Gianluca Paparesta, per 33 secondi si è visto sfumare il passaggio di un suo giocatore al Palermo.
Anche il mercato del Novara Calcio lunedì ha visto due colpi in entrata e due in uscita. Ma per quanto concerne il mercato degli azzurri, bisogna fare molti passi indietro nel tempo. Alla prima decade di luglio, almeno.
Innanzitutto la squadra di Massimo De Salvo ha visto concludersi uno dei calciomercato più difficili della sua storia e non perché ha fatto fatica a cedere o a comprare calciatori. La “difficoltà” è stata rappresentata dal fatto di aver vissuto, ovvero dal 18 luglio, con la “spada di Damocle” (anzi “di Abodi”) sulla testa, non sapendo fino all’ultimo (nel vero senso della parola) in che serie la squadra avrebbe giocato la prossima stagione calcistica.
Il nuovo direttore sportivo, Domenico Teti, spalla di un certo Pasquale Sensibile alla Sampdoria, si è mosso bene e ha allestito una squadra adeguata per la categoria. “Categoria” che il Novara è tornato a disputare dopo cinque stagioni e la cui mentalità non è come quella della serie A o la B. La Lega Pro, la vecchia serie C, ha una “mentalità” diversa e tutta sua e, se non si entra subito nel “clima”, si rischia di prendere “mazzolate” a destra e a manca. E la partita di sabato a Monza ne è stata la prova: Novara tiri in porta 4, Monza 2 ed i padroni di casa si sono portati a casa l’intera posta in palio.
ALLENATORE
Tutti ricorderanno che la finale playout contro il Varese all’”Ossola” ha visto in panchina Giacomo Gattuso al posto del bi-esonerato Alfredo Aglietti. Il Novara ha deciso di mettere sotto contratto un altro allenatore (Gattuso ora allena la formazione “Berretti” ed era già a libro paga, mentre Aglietti e Calori non hanno trovato squadra) e la scelta è ricaduta su un “martello”, come si dice in gergo, su uno che fa sentire il fiato sul collo ai suoi giocatori: Domenico Toscano, fino al 31 dicembre scorso tecnico della Ternana. Ottimo allenatore con un curriculum molto importante, che ha visto portare Cosenza a fare un doppio salto D-Lega Pro 1a divisione in due anni, e ha portato al primo colpo i rossoverdi umbri in serie B. Lo scorso anno la Ternana che diede al Novara la famosa “manita“, era allenata proprio da “Mimmo” Toscano. Amante del 3-4-3, è già entrato nelle grazie dei tifosi con i suoi metodi risoluti e le sue grida in allenamento.
PORTIERI
Salutati Tomas Kosicky, che ha lasciato, con un anno di anticipo, la squadra per accasarsi nella Super League greca (è andato all’Asteras Tripolis) e Luca Tomasig (attualmente svincolato), sono giunti a Novara Enrico Tonozzi dal Sud Tirol, dove era in prestito, e dalla Sampdoria Andrea Tozzo, lo scorso anno a metà terzo portiere blucerchiato e metà secondo di Alessandro Iacobucci a Latina. Sono rimasti Lorenzo Montipò e Allan Ezequiel Martinez. Sono molte le attese verso Tozzo visto il suo pedigree, ma tra i tifosi c’è scetticismo visto che quello dell’estremo difensore è il ruolo più difficile e delicato (se sbaglia lui è gol, tanto per intenderci) e perché dei quattro il più “vecchio” è proprio l’ex Samp, che è un 1992, mentre il più young è Montipò, classe di ferro 1996. Magari molti supporters si aspettavano una “chiocchia“, che però non è arrivata.
DIFENSORI
Quasi allo scadere delle trattative il Novara ha effettuato uno scambio alla pari con l’Empoli, neopromosso in serie A: Romano Perticone in Toscana, Luca Martinelli a Novarello. Il passaggio dell’ex Livorno all’Empoli ha diviso la tifoseria sopratutto dopo l’errore di sabato a Monza, anche se i rapporti con i tifosi era incrinato dalla fine dello scorso campionato. Per il classe 1986 un ritorno in serie A dopo cinque stagioni, mentre Martinelli, la scorsa stagione alla JuveStabia ma di proprietà del ChievoVerona, andrà a Novara ricoprendo lo stesso ruolo di Perticone, ovvero il difensore “destro”. Sempre ieri è arrivato sotto al Cupola anche Gianluca Freddi, svincolato, che ha trascorso le ultime otto stagioni in serie B giocando con continuità.
Durante il mese di luglio Teti ha portato a Novara Dario Bergamelli dalla Cremonese e Desiderio Garufo dal Trapani, due giocatori di esperienza: il primo ha fatto tanti anni in serie B mentre l’ex Trapani arriva proprio dalla cadetteria. Altri due difensori, che all’occorrenza possono giocare a centrocampo, a disposizione di Toscano sono Luca Barlocco, dalla Juventus, e Agostino Garofalo, lo scorso anno a Modena ma che in passato ha vestito le maglie di Siena e Torino. Curiosità: Bergamelli e Garofalo hanno entrambi segnato al Novara in passato, con il bergamasco autore della doppietta in AlbinoLeffa-Novara 3 a 1 del 27 marzo 2011, mentre il napoletano ha siglato l’autogol in favore del Novara in Novara-Torino 1 a 0 del 14 febbraio 2011. Promossi in Prima squadra dalla Primavera Moustapha Beye, al debutto nel playout di Varese, e Lorenzo Dickmann, che può giocare anche a centrocampo. Sono stati ceduti a titolo definitivo Lorenzo del Prete (al Perugia, lo scorso anno a Crotone), Simone Salviato (al Bari, a Pescara da gennaio a giugno) e Ioannis Potouridis, ritornato, con pochi rimpianti, in Grecia nel Panthrakikos, sempre nella massima serie ellenica.
CENTROCAMPISTI
Con Garufo e Garofalo “intercambiabili”, l’unico centrocampista acquistato dal Novara è una vecchia (e cara) conoscenza di Domenico Toscano, Crocefisso “Criss” Miglietta, agli ordini del mister calabrese a Terni. Miglietta, classe 1981, è un centrale di centrocampo molto tecnico che può far fare il salto di qualità al centrocampo novarese e non a caso sabato pomeriggio la sua prova, nell’opacità dei compagni, è stata discreta. Aggregati dalla Primavera ben tre elementi: Nicolo’ Bianchi, il lituano Gabrielus Judikass e Nicolas Schiavi, di origine argentina. Non è stato ceduto, sebbene sia da oltre un anno ai margini della squadra, Francesco Parravicini. E’ stato prestato al Pescara, in serie B, per una stagione Flavio Lazzari mentre Francesco Marianini prima si è accasato al Tuttocuoio (era in scadenza), ma poi ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato. Ha rescisso il contratto l’altro greco in rosa, Giorgos Katidis, che è stato acquistato dal Veria, altro club ellenico di serie A.
ATTACCANTI
L’attacco, per ogni tifoso. è sempre il settore che suscita interesse e stimola i sogni. E il Novara ha fatto in modo di accontentare i propri supporters. Ieri pomeriggio è stato ufficializzato il passaggio del primo calciatore ungherese dai tempi di Ferenc Fehér (stagioni 1924-1927), acquistando dal Liverpool (i Reds della Premier League) il calciatore classe 1993 Krisztián Adorján, ritenuto dagli addetti ai lavori un giocatore molto interessante. Ad inizio luglio il Novara Calcio era riuscito a portare in Piemonte uno degli attaccanti “di categoria” più famosi d’Italia, Felice Evacuo. Classe 1982, il calciatore pompeiano sono otto stagioni (delle ultime nove giocate, di cui due sole in serie B) che va in “doppia cifra” ed è la classica prima punta che dovrebbe rimpiazzare Raffaele Rubino (che è passato al Prato). I biancoblù hanno preso anche altri due attaccanti la scorsa stagione entrambi in Lega Pro, Simone Corazza dalla Sampdoria (scorsa stagione nel Sud Tirol con Tonozzi) e Gustavo Vegenin dalla Salernitana. Il “folletto” classe 1991 è già nel cuore dei tifosi, mentre il biondo attaccante friulano arriva da una bella stagione con la maglia dei trentini, con cui ha perso la finale playoff per la B contro la Pro Vercelli. Sul fronte “uscite”, è stato ceduto il francese Alain Pierre Baclet, di proprietà del Novara ma mai entrato nei “meccanismi” né di Toscano né di, ai tempi, Aglietti, alla Pro Patria, inserita, come il Novara, nel girone A di Lega Pro.
Si è anche pensato ad una cessione di Pablo Andres Gonzalez, ma il “cartero” è rimasto a Novara (non era sul mercato, effettivamente) e fino al 30 giugno 2017 sarà un giocatore azzurro, mentre è rimasto in rosa Alberto Libertazzi che, vista l’agguerrita concorrenza, però difficilmente giocherà molto questa stagione.
UN PARERE
Il Novara Calcio che esce da questa sessione di calciomercato è un Novara Calcio consapevole di essere una squadra che sulla carta ha tutte le chances di vincere il girone A di Lega Pro e di essere promossa in serie B direttamente, o comunque lottare per un posto nella “bolgia playoff“; visto che la quarta formazione che salirà in cadetteria uscirà da dei playoff che coinvolgeranno le altre meglio piazzate negli altri due gironi.
Le Lega Pro (o serie C come dir si voglia) non è un campionato semplice, non è un campionato tecnico come è, ad esempio, la serie B ma è una categoria dove contano la forza fisica e la sfrontatezza di lottare su ogni pallone. La rosa in mano a Toscano è un mix di gioventù (diciannove giocatori sui 32 totali sono nati negli anni Novanta) e di gente di esperienza (dagli stessi Evacuo e Gonzalez, da Garofalo a Miglietta, da Buzzegoli a Ludi, ancora fermi ai box ma che lotteranno per un posto in squadra).
Forse sarebbe stato opportuno prendere un portiere con esperienza, non per non aver fiducia nei quattro a disposizione, ma perché la Lega Pro è un campionato che si disputa anche su campi difficili. Insomma, fare un’operazione come fece Sensibile nel 2009 prendendo il giovane di prospettiva (Samir Uijkani) con l”usato garantito” (Alberto Fontana) con i risultati che si sono poi visti (entrambi titolari in serie A con l’albanese convocato nel frattempo nella Nazionale del suo Paese).
La difesa con gli acquisti di Martinelli e Freddi si è rinforzata e i loro “colleghi” di reparto danno garanzie (senza sviste, però…), così come i centrocampisti, che sembrano di tanta sostanza.
L’attacco, invece, poteva essere più “snello” (otto giocatori per tre posti da titolare), ma si spera che tutti possano dare il proprio contributo alla causa e “gonfiare” le reti avversarie.
La tifoseria è fiduciosa verso la squadra e la società. Soprattutto sta dalla parte di Massimo De Salvo dopo la “lunga estate calda” del calcio italiano.
Ora la palla deve rotolare sul campo e non nei tribunali o nelle aule delle istituzioni federali. Va bene arrivare fino in fondo, ma ora è tempo di calcio giocato…
Simone Balocco