Il fatto della settimana - La bozza di riforma del calcio (di Marco Pieracci)

01.08.2021 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Marco Pieracci
Marco Pieracci

Una Serie A a 18 o più probabilmente a 20 squadre, considerando le forti resistenze legate ai minori ricavi stimati, con la riduzione da 3 a 2 retrocessioni e un'altra Lega composta dalla Serie B (o B1) più una Serie C Elite (o B2), entrambe a 18 squadre. 

La prima con 2 promozioni e altrettante retrocessioni, la seconda con 2 promozioni e 3 retrocessioni.

A completare il quadro una C classica con 36 squadre divise in due gironi che porterebbe a una riduzione del numero di club professionistici, dagli attuali 100 a 90.

La C Elite entrerebbe in vigore già dalla stagione 2022/23. Inoltre sullo sfondo l'idea ancora valida di un livello intermedio di semiprofessionismo che però deve ancora essere oggetto di normativa. Al di là di tutti questi numeri, che potrebbero dare alla testa, il dato di fatto è che finalmente, dopo tante discussioni puramente teoriche, si è arrivati a una bozza di quella che potrebbe essere la nuova geografia del calcio italiano.

La bozza di riforma presentata martedì in Consiglio Federale dal presidente Gabriele Gravina è un primo segnale concreto della volontà di cambiamento per regalare un po' di ossigeno a un movimento che si sta trascinando avanti per inerzia. Ovviamente, questa non sarà la soluzione di tutti i mali endemici che affliggono il nostro calcio, già dal periodo pre pandemia, ma quanto meno rappresenta una base sulla quale dialogare costruttivamente apportando le necessarie modifiche del caso. E proprio in questo senso il presidente della Lega Pro Ghirelli è tornato a ribadire la necessità di ragionare di sistema, ponendo l'accento su una redistribuzione più equa delle risorse messe a disposizione a partire dalla Legge Melandri per garantire una maggior sostenibilità. 

Marco Pieracci

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