Rassegna stampa - LA STAMPA: "La Serie C pensa alla cassa integrazione. I giocatori del Novara disponibili a un taglio degli stipendi"

Le società si rivolgono ai ministeri dell’Economia e dello Sport: “Il rischio per la categoria è enorme”. Nessuna decisione sulla ripresa del torneo
06.04.2020 09:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
Marcello Cianci
Marcello Cianci

Presidenti realisti: è sempre più difficile che si torni a giocare e la priorità è quella di mettere in sicurezza i conti dei club. Questo, in sintesi, l'esito dell'assemblea di Lega Pro riunita in videoconferenza dal numero uno Francesco Ghirelli. I rappresentanti delle 60 società della categoria dovevano fare il punto sullo stop al campionato e, soprattutto, sulle conseguenze legate in particolare ai bilanci. Sull'idea di proporre alla Figc la chiusura anticipata della stagione, si è preferito prendere tempo. In sostanza, i dirigenti possono dare un orientamento e non imporre il blocco. Del resto, è una questione molto delicata che potrebbe avere ripercussioni negative creando contenziosi con i giocatori per le società motivate a forzare la mano.

Al momento, però, non ci sono le condizioni per ripartire e la diffusione del campionato anche nelle zone più colpite dall'emergenza rende l'ipotesi della ripresa sempre più lontana. Lo ha detto chiaro e tondo Giuseppe Pasini, presidente della Feralpisalò, a margine dell'incontro: «Non è solo una questione etica, non si può riprendere. Se devo tenere dipendenti a un metro di distanza, come si può pensare a giocare quando il contatto fisico è continuo ? Come facciamo quindi a far ripartire il tutto con prevenzioni sanitarie idonee? Credo che qualcuno non si renda proprio conto della situazione».

Un'altra testimonianza, che ha commosso i colleghi, è quella portata dall'amministratore della Pergolettese Cesare Fogliazza: per colpa del coronavirus ha perso nel giro di pochi giorni il nipote ed ex presidente Andrea Micheli e il medico sociale del club Rosario Gentile. Al centro del dibattito c'era poi il tema della sostenibilità. I club hanno condiviso il bisogno di adottare il prima possibile alcune misure per dare fiato ai bilanci: lo svincolo sulle fideiussioni, che garantirebbe della liquidità, e l'autorizzazione ad accedere alla cassa integrazione in deroga per i calciatori.

Su questo punto la Lega Pro si rivolge allora al governo, con i ministri all'Economia e allo Sport, perché prevedano l'intervento nei prossimi provvedimenti da varare. Resta inoltre da trovare l'intesa con l'Aic, che propone la cassa solo per gli atleti con i redditi più bassi. «Ho già presentato alla Figc le istanze dei club - dice Ghirelli -. È necessario trovare un punto di equilibrio tra le questioni etiche, le responsabilità collettive e la possibilità per le squadre di continuare a spendersi in prima linea per quel calcio che fa bene al Paese. Abbiamo tracciato una linea comune sull’esigenza di riforme basate sul taglio dei costi ai fini della sostenibilità economica. Il rischio è enorme per la categoria anche in relazione alla continuità aziendale».

Alessandria, Gozzano, Novara, Pro Vercelli e Juventus Under 23 sono in linea e nei prossimi giorni si aggiorneranno con le altre società. Nel frattempo potrebbero però adottare soluzioni tampone, che possano rivelarsi utili in attesa di ricevere risposte collettive. È il caso del Novara. Il club sta studiando un piano interno con la disponibilità dei giocatori a rinunciare a una parte del proprio stipendio in proporzione al compenso percepito e in maniera flessibile a seconda della durata dello stop, seguendo per certi versi la strada tracciata dalla Juventus. «L'obiettivo è quello di tutelare tutti, chiaramente con particolare attenzione ai redditi più bassi – spiega il presidente Marcello Cianci -. Nel nostro spogliatoio ci sono uomini d'oro, che hanno capito il momento. Con loro si può dialogare, quindi nei prossimi giorni valuteremo la possibilità di trovare una soluzione condivisa».

Filippo Massara

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