IL PUNTO del 18.08.2023 di Luca Bargellini - Fra tendenze momentanee e algoritmi da videogame gli stranieri iniziano a dominare anche nelle serie inferiori. E gli italiani finiscono a "gufare"

18.08.2023 09:30 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Luca Bargellini
Luca Bargellini

Chi mi conosce sa benissimo che il nazionalismo e il concetto del "prima gli italiani" è quanto di più lontano dal mio modo di pensare. 

"Io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono" recitava l'immenso Giorgio Gaber. In questo momento storico, però, la categoria dei calciatori nati nel nostro paese si trova in difficoltà. Soprattutto in Serie B e Serie C. Il motivo è facilmente intuibile: l'arrivo dall'estero di tanti, troppi, giocatori.

Andando ad analizzare l'andamento delle operazioni di mercato, non solo nella sessione in corso, ma anche in quella del gennaio scorso e dell'estate precedente, soprattutto nel campionato cadetto sono molti i club che hanno preferito attingere da altri paesi piuttosto che puntare sui giocatori italiani. Sia per questione di costi, ma anche per la tendenza, sempre più forte di affidarsi ad alcuni "algoritmi" che stanno trasformando il calciomercato in una sessione di Football Manager.

In quest'ottica molte squadre di B si trovano ad avere numerosi giocatori, soprattutto italiani, sul mercato.

Molti dei quali costretti a scendere in Lega Pro per trovare spazio in campo per non evitare di finire fuori rosa. Andando a cascata la stessa situazione si ripropone nelle società di Serie C, con tanti tesserati che però, a causa dello scalino esistente fra professionismo e dilettantismo, finiscono per rimanere senza squadra per differenze evidenti anche e soprattutto economico.

In questo quadro, dunque, il prossimo 2 settembre, day after del calciomercato 2023, ci troveremo a parlare di un piccolo, grande, reggimento di disoccupati che non avranno altra possibilità se non quella di sperare in un'occasione in extremis, a causa dell'infortunio di un collega (ad esempio).

Un problema, questo, che la FIGC dovrà trovare il modo di risolvere. Non tanto bloccando l'arrivo di calciatori da altre zone del mondo, ma incentivando, di concerto con il Governo e la loro politica del lavoro, il tesseramento dei calciatori italiani, magari con sgravi fiscali ad hoc.

Luca Bargellini

-