Rassegna stampa - LA STAMPA: "Sfogo social dall’ex allenatore del Novara Under 17: “Troppe pressioni da genitori e società, dico basta”"
«Non è questo il calcio che voglio». Simone Olivi, 28 anni, è stato il tecnico dell’Under 17 del Novara fc.
L’ha diretta nello scorso campionato fino a quando ha deciso di dire «basta». «Mi sono ribellato - rivela il giovane allenatore di origine veneta sui social -. Sono stato allontanato dalla squadra e ho ricevuto insulti e minacce dai genitori in questione dopo avere raccontato la verità».
I «genitori in questione» sono famiglie che - a detta sua - avrebbero dovuto avere una sorta di corsia preferenziale per l’impiego in campo dei propri figli, condizionando le scelte della panchina. In questo sport e in altri non sarebbe certo la prima volta, però in genere, quando capita, gli addetti ai lavori tendono a nasconderlo. La novità è che un tecnico decida di esporsi.
Il suo è uno sfogo: «Finalmente parlo. Magari non fregherà a nessuno perché tanto nel nostro mondo funziona così. Di sicuro riceverò chiamate di insulti e minacce come già successo. Fate quello che vi pare, io devo parlare !».
Il tecnico premette che lavora nel calcio da 11 anni. Prima di essere stato ingaggiato dal Novara, negli ultimi 2 campionati ha guidato i giovani dell’Alcione Milano. In passato aveva vissuto esperienze sempre a livello di vivaio con Cittadella e Giorgione a Castelfranco Veneto.
Il suo lungo post e le reazioni
«Questo sport mi ha dato tanto - riflette nel suo lungo post -. Amicizie, confronti, voglia di passare il tempo coi ragazzi e cercare di trasmettere loro qualcosa. Purtroppo però quello che ho vissuto in questa stagione mi ha tolto tanto».
Olivi ammette di avere vissuto «momenti di grandissimo stress» che solo il ritorno economico necessario per continuare a vivere lontano da casa lo induceva a sopportare «creando malessere con me stesso. Sono dovuto andare contro totalmente ai miei principi e sottostare agli obblighi di far giocare ragazzi in prova che nulla c’entravano con la nostra realtà, forse per fare favori ai procuratori ? Forse per interessi propri ?».
E ancora: «Ho dovuto subire convocazioni negli uffici per sentirmi dire chi doveva giocare la domenica, leggere messaggi durante le gare per ricordarmi di far giocare il figlio dello sponsor, di chi garantiva favori di vario genere. Ho dovuto dare false risposte ai ragazzi che mi chiedevano motivazioni sulla formazione. Chi mi conosce davvero sa cosa ho passato in questi mesi e quanto moralmente mi sia costato tutto questo».
«Quanto marcio c’è nel calcio»
Si dice anche consapevole che «con queste parole mi taglio le gambe da solo. Però onestamente non voglio avere a che fare con tutto questo - puntualizza - e voglio che si sappia quanto marcio c’è nel calcio. Mi chiedo come sia possibile che certe persone accettino tutto questo pensando a se stessi e fregandosene del benessere e crescita dei ragazzi. Ora ho voglia di realizzare i miei obiettivi. Non so se tornerò in panchina, sicuramente tutto questo mi mancherà. Già mi manca».
Sui social colleghi e atleti gli manifestano sostegno, alcuni ammettendo di avere vissuto esperienze simili. Al momento dal Novara fc non intendono commentare o replicare al post di Olivi.
Filippo Massara
-