Hockey Novara - Dario Rigo ritorna a Trissino

21.06.2013 21:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: legahockeypista.eu
Hockey  Novara - Dario Rigo ritorna a Trissino

Dario Rigo ritorna a vestire la maglia dell’Hockey Trissino, la cittadina dove da sempre risiede. La notizia è di quelle che non ti permette di star zitto. In un attimo la novità è sulla bocca di tutti, ti riempie il cuore e ti inorgoglisce.

Rigo a Trissino è l’atleta per eccellenza, quello che stuzzica l’immaginario di tutti coloro che si avvicinano all’hockey pista e non solo. Nella sua carriera ha vinto titoli italiani, europei, mondiali, medaglia di bronzo alle Olimpiadi. Sono numeri incredibili, eppure è ancora lì a lavorare sodo, a dare tutto in pista fino all’ultimo secondo.

L’ultima stagione fatta a Trissino risale esattamente a vent’anni fa, nell’anno sportivo 1992/1993 quando in difesa faceva coppia con Jorge Valverde. Al termine di quella stagione fu ceduto al Roller Monza.

Rigo quest’anno ha abbracciato il progetto del club presieduto da Andrea Greco che prevede in formazione giovani di prospettiva mixati ad atleti di valore ed esperienza. Sarà una pedina fondamentale nella realizzazione di tale progetto e perché lo stesso possa evolversi positivamente soprattutto con giocatori provenienti dal vivaio trissinese.

Lo abbiamo incontrato al palasport di Trissino durante l’annuale “Festa per lo Sport” organizzata dal Comune di Trissino.

-     Hockeysticamente è nato e cresciuto nel vivaio trissinese, la sua prima vittoria è stata la medaglia d’Oro ai Giochi della Gioventù a Roma nel 1982. Che ricordo di quel periodo?

“Quella è stata la prima vittoria ed è come il primo amore non si scorda mai.  Avevo solo 12 anni, il più giovane della squadra. La manifestazione era di quelle importanti, una piccola Olimpiade dove erano presenti tutti gli sport. Poi ho continuato nel settore giovanile del Trissino scalando con l’età le varie categorie. Ho vinto tutti i titoli, ad eccezione di quello Juniores che mi è sfuggito. Ma ad un certo punto volevo smettere, e se sono ancora in sella devo ringraziare il tecnico Luciano Crestan che non mi ha consigliato di continuare, ma “obbligato”, facendomi letteralmente innamorare di questo bellissimo sport e crescere dal punto di vista umano. E lì c’è stata la svolta dal punto di vista sportivo.

-    Lei ha debuttato giovanissimo in serie A1 con il Trissino, nella stagione 1985/1986 a soli quindici anni, sotto la guida tecnica della coppia Bertacco/Vigolo. Ha continuato a giocare con i colori trissinesi fino alla stagione sportiva 1990/91, al termine della quale è stato ceduto al Novara. Quanto sono stati importanti quegli anni a Trissino per la sua formazione?

“Non sono stati importanti, ma determinanti. Ho avuto l’opportunità di fare un percorso di crescita graduale, con la possibilità di lavorare  in una squadra senza pressioni anche in caso di qualche insuccesso e sconfitta, e questo rende le cose più semplici. Però qualche soddisfazione ce la siamo presa. Nella stagione 1989/90 siamo arrivati alla semifinale scudetto e abbiamo portato alla quinta partita il grande Roller Monza degli Aguero, Cupisti, Girardelli, Cinquini, del Nero Paez, che poi si sono aggiudicati il titolo contro il Novara. Certo che gli allenatori Bertacco/Vigolo hanno avuto un bel coraggio a farmi giocare in A1 a quindici anni!”

-     Lei è abituato a giocare ad alti livelli con i migliori atleti in circolazione, e sempre con il massimo degli obiettivi. Qui a Trissino sarà diverso. Con quale spirito inizia questa nuova avventura?

“Con lo spirito di chi ha deciso di affrontare una nuova sfida e mettersi alla prova. Certo io vengo da realtà ben diverse, dove gli obiettivi erano vincere il titolo italiano, la coppa Italia ed europea, ecc., ma ogni obiettivo che si pone una squadra è importante alla pari, e ogni giocatore deve dare il massimo per quell’obiettivo. Con le dovute proporzioni quello per lo scudetto vale quello della salvezza, con uguale impegno di tutti, atleti e società.

Io sono qua per fare qualcosa per il mio paese, vorrei portare entusiasmo ai giovani che praticano l’hockey a Trissino e far capire che dipende solo da loro il raggiungimento di certi traguardi.

Non so ancora come nascerà il nuovo Trissino, ma so che la società è fortemente intenzionata a far ritornare altri giocatori trissinesi di esperienza. Con loro sono sicuro potremo far molto per i giovani.  Conosco e stimo il nuovo allenatore Mirco De Gerone, in quanto l’ho avuto come tecnico a Bassano del Grappa, e sono certo esprimeremo un gioco che saprà divertire”.

-     Grazie per la cortesia e la passione che la contraddistingue!

Lorenzo Zarantonello