Hockey Novara - Nicolia: «Se continuo sarà a Valdagno»

Il campione argentino, idolo dei tifosi veneti, a un bivio dopo la conquista dello scudetto
20.06.2013 21:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: ilgiornaledivicenza.it
Carlos Nicolia
Carlos Nicolia

“Il campione ce l'abbiamo noi” è stato il coro ripetuto all'infinito dai supporter biancocelesti anche nelle tre gare di finale scudetto.  E per davvero Carlos Nicolia è l'autentico personaggio da tempo nel cuore di tutti i valdagnesi. Amato all'infinito perché ha sempre dato più di quanto ci si aspettasse.

«La stagione appena passata è stata veramente dura – così spiega il Cabezon -. Fra nazionali e internazionali gli impegni sono stati davvero tanti. E partire favoriti non ci ha certo agevolati. Lavorare però in un ambiente sereno ha fatto la differenza. Sono arrivati volti nuovi, anche campioni con personalità molto diverse, ma ci siamo integrati al meglio. Merito anche del tecnico Vanzo». 

Sono state messe in bacheca oltre allo scudetto anche la Supercoppa e la Coppa Italia. «Un bel triplete – dice Nicolia - ma l'esclusione dopo la semifinale di Eurolega con il Porto è stato un colpo che ancora si avverte perché sono occasioni che non capitano tutti gli anni. Un vero peccato perché ci credevamo molto».

Il Nicolia di questa stagione è stato osannato anche dal presidente Centomo quando ha affermato che meriterebbe un monumento.  «Ho attraversato un momento personale molto difficile come tutti sanno per le condizioni di salute di mia moglie Celina. Ma sono riuscito a concludere quest'annata grazie alla società e alla gente che mi ha sempre dato una mano. Sarebbe difficile lasciare un ambiente così».

Carlos aveva lasciato il suo Paese, l'Argentina, a 16 anni. «Qui a Valdagno – aggiunge - sono rimasto per 8 anni, qui sono cresciuto come giocatore ma pure come uomo. Qui mia moglie Celina e mio figlio Cristiano si sono trovati benissimo, sempre circondatti da tanto tanto affetto». 

Tutto il popolo biancoceleste attende con ansia una risposta, Nicolia resta o se ne va? «Sarà una decisione che verrà presa all'interno della famiglia – afferma Carlos - Ma se deciderò di continuare a giocare a hockey, credetemi, sarà solo a Valdagno». In un gruppo compattissimo c'è stato anche chi s'è distinto per umiltà, dedizione e grande impegno pur impiegato non a tempo pieno.

«È stata un'annata stupenda e si è conclusa come doveva – sottolinea Eddy Randon - L'unico rammarico resta l'Eurolega sfuggitaci di mano proprio quando abbiamo dimostrato di essere in grado di combattere ad armi pari con le altre tre della Final Four».  Ogni scudetto ha la sua storia e il suo sapore.  «Se il primo non è stato facile aggiudicarcelo e si può paragonare ad una lieta sorpresa, sicuramente la cosa più difficile è stato confermarci». Nella corsa alla finale scudetto nessuno nel club biancoceleste s'è sbilanciato con proclami, ma il 3-0 nella serie al meglio delle 5 partite ha dato un verdetto ineccepibile. «Forse la vittoria di misura per 3-2 è stata simbolo di una partita tirata – precisa Eddy Randon - Ma le vittorie di gara2 e gara3 sono state senza discussione. Il Viareggio ha fatto quello che poteva. Il mio gol in gara3? Solo un piccolo contributo in quanto lo scudetto è frutto del lavoro di tutti».

Per festeggiare lo scudetto, l'amministrazione comunale ha deciso di esporre i tricolori e illuminare di verde, bianco e rosso le balconate del Parco La Favorita.

Giannino Danieli