Rassegna stampa - LA STAMPA: "Punto… a capo: Novara, l’impresa vera è stata ricostruire dalle macerie"

Il commento di Renato Ambiel
03.05.2022 15:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
Rassegna stampa - LA STAMPA: "Punto… a capo: Novara, l’impresa vera è stata ricostruire dalle macerie"
© foto di novara.iamcalcio.it

Dopo lo sfacelo dell’estate scorsa, non era così scontato che il calcio novarese sarebbe sopravvissuto. Tanto meno capace di tornare fra i professionisti, in una sola stagione. Ce l’ha fatta. Così è legittimo che, a fianco dei tifosi più appassionati, ad esultare ci sia un’intera città. A rappresentarla, a Gozzano, c’era il sindaco Alessandro Canelli insieme al presidente della Provincia e altri parlamentari. Ma questo successo di Ferranti, Marchionni e dei suoi ragazzi, è da condividere proprio con chi ha fortemente voluto garantire il calcio alla sua città. Questo, non si dimentichi, dopo che altri volevano cancellarlo.

Canelli non sale adesso sul carro dei vincitori perché c’è sempre stato. Tanto per dare a ciascuno il suo. E’ stata un’impresa, a tutti i livelli. Ricostruire prima, dal nulla, una società. Individuare poi allenatore, direttore sportivo, segretari, in una settimana. Addirittura trovare un notaio disponibile in pieno agosto. Poi, accanto a Pablo Gonzalez, mettere insieme un gruppo di giovani e giovanissimi per rispettare i vincoli imposti dall’età. Il ds Beppe Di Bari è stato davvero abile. La chicca ? L’ingaggio di Dardan Vuthaj. Marco Marchionni, in campo ha fatto il resto. Non cose difficili o eccezionali. Non c’era il tempo. Ma una squadra con schemi scolastici, che ha imparato a conoscersi e farsi apprezzare cammin facendo. Balzata in testa alla classifica alla dodicesima giornata. Primato che non ha più mollato. Il Novara si portava dietro il suo blasone, questo nessuno lo può cancellare, su tutti i campi.

A Bra, a Genova col Ligorna, a Vado e Romentino, a Fossano, Sestri, Saluzzo, Caronno e Lavagna non sembrava vero di potersi misurare con la storia centenaria degli azzurri. Così moltiplicavano gli sforzi e poi chi non ha mai sognato di fare lo sgambetto al più forte di tutti ? Marchionni e i suoi ragazzi si sono calati nella realtà della categoria con grande dedizione. Senza voler strafare, senza farsi condizionare dalla responsabilità del pronostico. Loro, professionisti a confrontarsi con veri dilettanti, senza far pesare la diversità di status. Una dimostrazione di responsabilità e maturità non da poco. La squadra non ha sfoderato un gioco esaltante come qualità. E’ parsa però sempre estremamente pratica. Attenta al risultato che, alla resa dei conti, era quanto si chiedeva a questi giocatori. Che l’obiettivo hanno centrato con due giornate d’anticipo. Solo ? Certo. La presunzione, che qui va a braccetto con la passione, è caratteristica dei più forti.

Renato Ambiel

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