Rassegna stampa - LA STAMPA: "Il sintetico del Piola è da cambiare, può ricrescere l’erba

Il dg azzurro Nespoli: “Lavori al via a fine stagione”, tra le ipotesi anche un sistema naturale-artificiale
02.10.2019 18:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
dal 2010 l'erba è sintetica
dal 2010 l'erba è sintetica

L’erba sintetica dello stadio Silvio Piola va cambiata.

«È un lavoro da compiere per forza alla fine di questa stagione calcistica» avverte Roberto Nespoli, direttore generale del Novara.

Cioè verso maggio-giugno 2020, così che la squadra azzurra possa giocare regolarmente in casa il campionato successivo. «Valutiamo due tipologie di superficie - spiega Nespoli -. Una prevede l’erba naturale, l’altra un sistema misto». Questa seconda soluzione, adottata per esempio allo stadio San Siro, si basa su un impianto di fibre naturali mischiate ad altre artificiali». La dirigenza sembra orientata verso l’ipotesi più innovativa, considerando anche il fatto che il Piola ai tempi in cui era in erba naturale soffriva le condizioni climatiche della zona.

Intervento nel 2010

Per questo nel 2010 la società decise di sollevare il manto e di sostituirlo con uno in sintetico. Il nuovo intervento di manutenzione straordinaria diventa però tema di discussione legato alla Cittadella dello sport. La società è infatti capofila del maxi programma di sviluppo urbanistico, e non potrebbe essere altrimenti se si vuole beneficiare della legge sugli stadi. Finora il Novara ha sostenuto anche i costi di consulenza e del concorso di idee sullo studio di fattibilità della Cittadella. In 13 anni di gestione De Salvo, la proprietà ha investito quasi 4 milioni sul Piola. Per rendere l’idea della spesa, si pensi che nel piano delle alienazioni 2013-2015 redatto dal Comune all’intero impianto era stato attribuito un valore di 4, 6 milioni. Gli ultimi oneri a carico del club sono stati rispettati quest’estate: nei settori distinti e rettilineo sono stati posizionati 4.140 nuovi seggiolini, poi si è intervenuti sulla sistemazione del campo in modo da renderlo agibile per il campionato in corso. Un anno fa il Comune aveva invece finanziato la messa in sicurezza di parapetti, balaustre e divisori, la posa di corrimano e il ripristino dei calcestruzzi degradati di tribune e fossato per 250 mila euro. Il Novara spera ora di fare leva sui propri sforzi perché il nuovo terreno sia inserito nel conto economico finanziario della Cittadella. L’obiettivo è che il fondo vincitore del bando lo consideri nel piano di valorizzazione delle aree, in modo che il Novara rientri almeno di questo investimento. Se n’è parlato in un incontro col sindaco Alessandro Canelli.

La fiducia di Canelli

«L’auspicio - dice - è che si trovi una soluzione. Quella di inserire l’opera nel percorso di valorizzazione complessiva mi sembra la più congeniale per entrambe le parti: il Novara e il Comune. Se non sarà così, si cercherà comunque una strada percorribile che tenga conto delle varie esigenze». Senza Cittadella, di fatto il club si troverebbe scoperto con un terreno da rifare più le spese di consulenza e progettazione già sostenute. In ogni caso il sindaco resta fiducioso, come ha affermato nell’intervista a La Stampa di lunedì: «Spero - ha detto - di chiudere l’iter urbanistico in 7-8 mesi». Ci conta anche il Novara. 

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