La Pro si sveglia nella ripresa e rimonta due gol: un pareggio insperato nel recupero di Cesena

Castiglia e Berra siglano il 2-2 dopo 45’ da dimenticare
07.03.2018 16:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
La Pro si sveglia nella ripresa e rimonta due gol: un pareggio insperato nel recupero di Cesena
© foto di LAPRESSE

Pazza, pazza Pro. Irritante, a tratti. Sparisce nel primo tempo, si fa infilare due volte per le solite amnesie e non accenna a tirare in porta, mai. Poi nella ripresa, in sei minuti, fa l’uno-due. Rieccola. Ma non completa il miracolo e nonostante il sesto risultato utile di fila (col Grassadonia bis mai una sconfitta) torna a Vercelli con un pari che serve, ma fino a un certo punto. Perchè il fondo è sempre lì: 29 punti l’Entella, 28 la Pro, 26 l’Ascoli, 25 la Ternana.  

Vives lascia la Pro al buio, orfana: durante il riscaldamento avverte un guaio fisico (pare il riacutizzarsi del dolore al polpaccio, invece poi si scopre che è un’altra volta un problema allo stomaco) e chiede di non scendere in campo. Si vede, che c’è qualcosa che non va: il motore è lento, il gioco macchinoso. Ci mette poco il Cesena ad affondare il colpo: al 18’ Di Noia raccoglie di testa l’angolo di Schiavone, è tutto solo. Bis romagnolo al 22’: tocco sotto porta di Kupisz che arriva quasi in spaccata sul servizio di Jallow. Nemmeno un tiro in porta: la Pro è questa qui nella prima frazione di gioco. 

Nella ripresa cova qualcosa sotto le ceneri. Castiglia suona la carica: al 22’ spara un diagonale a fil di palo per il settimo gol personale, da capocannoniere e uomo simbolo. Sei minuti dopo, al 28’, Berra fa l’uomo della provvidenza sugli sviluppi di un altro corner: segna, appena entrato al posto di un malconcio Alcibiade. È tutto qui, è pur sempre qualcosa: che il recupero giocato proprio stasera abbia fatto bene alla causa dei leoni nessuno lo può dimostrare. Il risultato, quello, soddisfa oppure no, a seconda dei punti di vista. Ma non può bastare se in palio c’è la salvezza.

Sabato ? Si scende a Bari.  

Alessandro Ballesio