Rassegna stampa - LA STAMPA: "Bufera giudiziaria sul Galliate calcio, 23 indagati per false fatture agli sponsor"

Il pm chiede il processo per l’ex presidente del club rossoblù, negozianti e imprenditori
09.03.2017 19:30 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
Il campo del Galliate Calcio
Il campo del Galliate Calcio
© foto di foto lastampa.it

Un giro di fatture per operazioni inesistenti, centinaia, emesse nei confronti di numerosi sponsor. E poi un’evasione fiscale da 190 mila euro circa in tre anni. Dopo le delusioni in campo sportivo si abbatte anche la bufera giudiziaria sul Galliate Calcio. Si è infatti conclusa una vasta inchiesta della Guardia di Finanza, partita su segnalazione dell’Agenzia delle Entrate, in tema di sponsorizzazioni alla società calcistica oggi fallita. 

Il pm Ciro Caramore ha chiesto infatti il rinvio a giudizio dell’ex presidente e legale rappresentante Pietro Bergomi, 63 anni, e altre 22 persone, per lo più commercianti e imprenditori di Novara e dei paese dell’Ovest Ticino (Trecate, Oleggio, Romentino in particolare) che nel corso degli anni hanno sostenuto la società. Si tratta di Alessandro Bolamperti, Dario Marco Beria, Paolo Eugenio Oldani, Simone Lo Presti, Ezio Fusi, Massimo Perotti, Rocco Roberto Cavallaro, Davide Battocchio, Renzo Meloni, Nicola Coppola, Gianfranco Montipò, Renzo Busca, Domenico Larnè, Chiara Giulia Maitan, Giovanni Vazzano, Massimo Martone, Iacopo Edoardo Mezzetti, Roberto Mamone, Paolo Dalponte, Sandro Turetta, Gabriele Grigolon, Gianni Pareschi.  

Controlli  

Tutto è partito nel 2007 da una verifica effettuata dalle Entrate nella documentazione di una società che aveva contatti con il Galliate Calcio. Erano emerse delle fatture sospette a favore di realtà commerciali che sì potevano avere un interesse a diventare sponsor della squadra, ma per importi decisamente superiori a canoni di normalità. Da qui l’avvio di ulteriori accertamenti, controlli incrociati, e l’indagine della Finanza. Alla fine è emerso come, per abbattere i ricavi su cui pagare le imposte, gli imprenditori annotavano in contabilità fatture false emesse dal Galliate Calcio, con costi inesistenti.  

Deus ex machina di tutto questo meccanismo di frode, secondo gli investigatori, era l’allora presidente Bergomi: secondo la Procura non avrebbe neanche dichiarato l’Iva per gli anni 2010, 2011 e 2012, con un’evasione d’imposta che si aggirerebbe intorno ai 190 mila euro. Inoltre, dal 2007 al 2012, avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti, agevolando così gli illeciti tributari degli sponsor, per un importo totale di 1 milione e 853 mila euro circa e Iva di 376 mila euro circa.  

Ditte dell’Ovest Ticino  

Andavano alle ditte di costruzioni e scavi di Oleggio, Cameri, Marano e Castelletto Ticino o alla tabaccheria, all’assicuratore o all’azienda di calzature, fino ad arrivare all’investigatore privato di Trecate, all’imbianchino di Romentino, al verniciatore e al concessionario di Galliate, al grande impresario edile di Novara, alla ditta di torrefazione di Novara o quella di noleggio videogames di Cameri, una delle più imprese che aveva ricevuto di più. 

Posizioni diverse  

Per qualcuno si tratta di una, due fatture al massimo, anche di valore contenuto (2 mila euro); per altri di importi da svariate migliaia di euro. Sono in pratica i fruitori delle prestazioni per cui veniva redatta documentazione fittizia dalla società sportiva, documentazione che mettevano al passivo andando così a recuperare le somme al momento della dichiarazione dei redditi. Molti dei reati sono prescritti. E gli imprenditori si difendono dicendo di non sapere nulla della vicenda, tanto che erano veramente sponsor della società e che i loro striscioni venivano esposti al campo di Galliate. 

Marco Benvenuti