Tavecchio: “La serie B ? Inizierà solo quando avremo fatto piazza pulita”

Perentorio il presidente della Figc Tavecchio, ieri a Novarello, sul via dei campionati che rischiano di slittare
06.07.2015 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
Tavecchio a Novarello
Tavecchio a Novarello

C’è una certezza: il campionato di serie A partirà regolarmente. Sul via della B e della Lega pro Carlo Tavecchio mantiene invece più di una riserva. «Cominceranno solo quando avremo fatto piazza pulita - avverte il presidente Figc -. È inutile iniziare per poi ritrovarsi al punto di prima».  

Tavecchio ha partecipato al convegno «Calcio malato e scommesse illecite» organizzato a Novarello da Federbet. Al Villaggio Azzurro il numero uno del pallone non ha dunque escluso l’ipotesi dello slittamento, anzi.

È probabile che le inchieste di Catanzaro e Catania, più quella di Cremona, paralizzino il sistema. La giustizia sportiva dovrà fare chiarezza, o almeno provarci. Solo allora si potrà riprendere a giocare. «Bisogna scacciare i mercanti dal tempio», rilancia Tavecchio, come aveva detto martedì in conferenza stampa.  

Del resto, in A ci sono scadenze inderogabili. Le impone l’Uefa, che deve stilare i calendari di Champions ed Europa league. Lo stesso non vale per i due campionati professionistici minori, che dipendono solo da leghe e Federcalcio. Così anche il torneo del Novara, che dovrebbe scattare nel fine settimana del 22 agosto, rischia lo slittamento. È conseguenza dei capitoli sulle scommesse illecite, il tema al centro del confronto.  

«Dall’attività di base ai pro ci sono 200 mila dirigenti - spiega -. Stiamo definendo un casellario sportivo che possa dirci chi sono queste persone. Prima non sapevamo nulla di loro, per questo potevano fare quello che volevano: lavorare per una società, farla fallire e ripartire da un’altra parte come se niente fosse. Non possiamo andare avanti così».

Tavecchio propone un piano di cinque anni per correggere un sistema «troppo allegro». Si parte dai bilanci dei club: «Non è possibile che il costo del personale sia superiore ai ricavi» osserva. E si arriva alla riforma della giustizia sportiva, coinvolgendo la procura federale che emana 1.600 pronunce l’anno. «A Roma si dovranno occupare solo dei professionisti - insiste -. Così verranno sgravati da 1.200 atti che riguardano i dilettanti. Quelli verranno gestiti a Napoli e Milano». 

Il presidente Figc propone anche l’apertura di una sezione dedicata al match fixing, il fenomeno delle partite truccate. «Nelle serie minori spesso i giocatori non vengono pagati con regolarità - osserva Alessandro “Spillo” Altobelli -. Se i conti delle società fossero in ordine, i tesserati non accetterebbero la combine». Anche il magistrato Piero Calabrò si concentra sugli atleti: «Non basta segnalare le anomalie, bisogna spiegare ai giocatori i rischi che corrono. Il sistema delle scommesse è pervaso dalla mafia: quando sei dentro, diventa dura uscirne». 

Filippo Massara