La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 21.10 (PALERMO-NOVARA)

22.10.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 21.10 (PALERMO-NOVARA)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

La prima volta da avversario di Eugenio Corini a Palermo coincide con la prima storica vittoria azzurra al Barbera. Il tecnico novarese non era l’unico ex della partita: il collega seduto sull’altra panchina, Bruno Tedino, è stato alla guida del Novara nel lontano 1998/99, nell’inferno della Serie C2. Oltre ai due allenatori ex, nelle file rosa nero c’è Michel Morganella, terzino della promozione e della successiva Serie A; ad indossare le casacche oggi bianche con qualche banda azzurra una coppia di vecchie conoscenze dei siciliani: Mantovani e Calderoni. Una nota riguarda anche Di Mariano, palermitano di nascita e nipote di Totò Schillaci, che non ha mai vestito la maglia della sua città.
Nonostante la panchina ultra corta, con la miseria di soli cinque giocatori di movimento, il Novara interpreta alla perfezione la difficile trasferta, lasciando nella prima fase dell’incontro l’iniziativa agli avversari per farli sfogare. Passata indenne la prima fatidica mezzora, nonostante un paio di brividi causati perlopiù da errori difensivi, gli azzurri alzano gradualmente il baricentro e colpiscono nella ripresa con il micidiale uno-due di Moscati, prima doppietta in Serie B.
La strepitosa vittoria vale il secondo posto in classifica, in compagnia di un quartetto di squadre e con la vetta a una sola lunghezza.
Il 3-5-2 disegnato da Mister Corini prevede il rientro dal primo minuto di Casarini e Dickmann, mossa che consente a Di Mariano di tornare nel suo ruolo naturale. Questo lo schieramento iniziale: Montipò; Golubovic, Mantovani, Chiosa; Dickmann, Moscati, Orlandi, Casarini, Calderoni; Di Mariano, Da Cruz.
Bruno Tedino risponde con un 4-3-1-2 affidandosi ai seguenti undici: Pomini tra i pali; Rispoli, Cionek, Struna e Morganella a protezione dell’area; Gnahorè, Jaialo e Chochev a dirigere il traffico in mezzo al campo; Coronado nel ruolo di trequartista, alle spalle di Nestorovski e Trajkovski.
L’ottima, la migliore vista quest’anno, direzione di gara è nelle mani di Lorenzo Illuzzi da Molfetta (BA).

La cronaca del primo tempo è targata quasi esclusivamente Palermo, fatta eccezione per un’incursione di Dkickmann (20°) e una conclusione da dentro l’area di Orlandi, servito benissimo da Da Cruz, che non preoccupa Pomini (34°).
Il primo doppio brivido arriva al 7° minuto su azione da calcio d’angolo, complice una respinta non perfetta di Mantovani: Trajkovski prima e Struna in rapida successione esaltano i riflessi di Montipò, bravo a respingere entrambe le conclusioni, la seconda delle quali di piede.
Non è altrettanto attento al 10° quando si lascia sfuggire la palla toccata da Chochev e riconsegnata all’interno rosa nero il quale, quasi dalla linea di fondo, cerca la porta sguarnita senza trovarla.
Il Novara comincia a prendere le misure all’avversario e, per una quindicina di minuti, tiene gli avversari lontano dalla propria porta.
Al 25° un’imbucata in verticale di Jaialo per Chochev crea l’opportunità della conclusione: il tentativo di pallonetto è toccato quasi impercettibilmente da Orlandi, quel tanto che basta per mettere in angolo.
Un minuto dopo Morganella salta il centrocampo con un lancio profondo: Golubovic intercetta di testa, riprende Gnahorè al limite e di prima intenzione calcia verso la porta, fra le braccia di Montipò.
L’ultimo episodio del primo tempo accade al 36°. Tutto nasce da una punizione sulla trequarti per fallo di Calderoni su Coronado. Questi sceglie di mettere in movimento Rispoli a destra il cui traversone è impattato da Gnahorè con una girata al volo, che carambola sulla gamba di Mantovani e termina in calcio d’angolo, sui cui sviluppi c’è il tentativo da fuori area di Morganella: troppo strozzato e palla oltre il fondo.
Al 44° Nestorovski, in posizione di off side, tenta il colpo di testa e, oltre alla palla, colpisce la testa di Mantovani. Il difensore viene soccorso dai sanitari e questo determina il minuto di recupero prima della fine del tempo.

La ripresa inizia con il cartellino giallo a Mantovani, per fallo su Nestorovski (2°).
Al 7° il calcio dalla bandierina di Trajkovski trova la testa di Struna: Montipò si distende in tuffo alla sua destra, respinge con i pugni, poi rincorre la palla ed evita un altro corner.
Al 10° Struna è costretto al fallo per fermare Da Cruz che lo sorpassa in velocità e gli ruba palla vicino alla linea di fondo. Punizione per il Novara e ammonizione per Struna. La battuta di Moscati è allontanata da Jaialo, sui piedi di Casarini appostato fuori area: conclusione al volo verso il palo alla sinistra di Pomini, che si allunga in tuffo e blocca.
Al 12° arriva il vantaggio. Calderoni lancia Da Cruz vicino alla linea dell’aut: l’attaccante è devastante nel saltare Cionek e dirigersi verso l’area puntando la porta. Quando gli si fa incontro Jaialo lo intimorisce con una finta e apre per l’accorrente Moscati che, di prima intenzione, manda la palla all’incrocio alla sinistra di Pomini. Prima della palla al centro Tedino effettua il primo cambio: entra Embalo al posto di Gnahorè.
Morganella cerca il goal dell’ex con un tiro violentissimo dal limite, senza inquadrare la porta, ma non di molto. Subito la seconda sostituzione nel Palermo: fuori Trajkovski, dentro La Gumina.
Al 17° Chiosa subisce fallo dal neo entrato e Da Cruz allontana innervosito la palla ritenendo di poter usufruire della regola del vantaggio: Illuzzi non può esimersi da mostrargli il cartellino giallo.
Termina la partita di Casarini al 21°, rilevato da Schiavi.
Una punizione dalla trequarti (fallo di Chiosa su Coronado), viene indirizzata in area dallo stesso Coronado: colpo di testa di Chonek, colpo di testa di Chochev; il colpo di testa a liberare di Chiosa, in anticipo su La Gumina, finisce ancora sui piedi di Chochev che spara oltre la traversa da ottima posizione.
Arriva il raddoppio di Moscati al 25°. Montipò blocca un colpo di testa di Nestorovski e rilancia lungo; dopo un pregevole scambio di prima Schiavi-Da Cruz-Calderoni palla ancora a Schiavi che salta Struna e apre dalla parte opposta dove sta arrivando Moscati: controllo e rasoiata in diagonale sul secondo palo.
Al 27° Rispoli e Jaialo entrano fallosamente su Schiavi e il signor Illuzzi concede la punizione. Jaialo non è d’accordo e allontana violentemente la palla: ammonito.
Alla mezzora Tedino si gioca l’ultima chance: fuori Coronado, dentro Monachello. Tre minuti dopo Secondo cambio per Corini, che inserisce Macheda al posto di Da Cruz.
Dall’ennesimo calcio d’angolo in favore dei padroni di casa calciato da Embalo, Rispoli si ritrova la palla sui piedi dopo un tocco difettoso di Dickmann e calcia di prima intenzione, alto (35°).
Al 36° Macheda controlla a centrocampo un rinvio di Golubovic e, dopo un elegante palleggio, lancia in profondità Moscati: traversone dal fondo, palla a Calderoni dalla parte opposta e violento, forse troppo, tiro-cross, sul quale Schiavi va in scivolata spedendo a lato, togliendo la palla a Macheda liberissimo alle sue spalle a due metri dalla porta.
Ultimo avvicendamento per gli azzurri: Del Fabro rileva Dickmann quando mancano quattro minuti più recupero al termine.
Buona iniziativa di Monachello al 45°: da posizione defilata salta Calderoni, si accentra e cerca la conclusione a giro sul secondo palo, senza inquadrare il bersaglio.
Nei quattro di recupero Montipò deve fare gli straordinari: al 46° respinge alla grande una conclusione ravvicinata di Nestorovski bravo ad addomesticare un cross di Rispoli; a sessanta secondi dal triplice fischio esce con tempismo sui piedi di Struna, lanciato in verticale da Monachello. Fine.

La corsa sotto la curva ospiti, mano nella mano, a condividere la gioia con la decina di irriducibili accorsi in terra di Sicilia a sostenere gli azzurri, la dice lunga sul feeling creato con i tifosi.
La trasferta più lontana coincide con l’impegno ravvicinato nel turno infrasettimanale di martedì, quando arriverà al Piola la Salernitana di Mezzaroma e Lotito, reduce dal pareggio interno con il Frosinone.
Non ci sono più parole per osannare questa squadra che a poco a poco sta diventando grande. Solo il solito affettuoso grido dagli spalti:

FORZA NOVARA !!!