La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 18.11 (NOVARA-BARI)

19.11.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 18.11 (NOVARA-BARI)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il Novara semina, il Bari raccoglie, con l’arbitro Pillitteri che gli dà una grossa mano. Con un direttore di gara degno di questo nome i Galletti avrebbero giocato quasi tutto l’incontro in dieci uomini per il fallo da ultimo uomo su Da Cruz lanciato verso la porta avversaria. Invece niente sanzione e nemmeno (sic!) il più evidente   calcio di punizione dal limite. Per non parlare dei due falli di mano in area, dei quali uno un’autentica “parata” a braccio alzato. I pugliesi non avevano ancora vinto in trasferta: lo hanno fatto oggi, nel modo più immeritato.
La cronica mancanza di incisività sotto porta da parte degli azzurri è risultata ancora più evidente, se si pensa che si è praticamente giocato quasi sempre nella metà campo avversaria, si è dovuto aspettare l’ingresso del lungo degente Maniero per vedere gonfiarsi la rete. Purtroppo a tempo praticamente scaduto, quando era troppo tardi per metterci una pezza. Con il secondo tiro in porta nel giro di un minuto ad inizio ripresa i biancorossi ipotecano la vittoria, mettono al sicuro il risultato nella più classica azione di contropiede, con il Novara sbilanciato in avanti alla ricerca del pari.
Arriva così la quinta sconfitta interna su sette gare disputate e fa ancora più male per quello visto in campo. Unica insufficienza grave la merita l’incomprensibile Macheda, incapace di intervenire su un assist prezioso di Calderoni a un metro dalla porta e, in un’altra occasione, incapace di controllare come si dovrebbe un servizio, sempre di Calderoni, con la visuale della porta completamente spalancata. Se un attaccante non riesce a sfruttare queste e altre opportunità, significa che la condizione è ancora lontanissima.
Eugenio Corini si ritrova un Dickmann rigenerato dalla buona prova nella Nazionale (lui almeno contro la Russia ci ha giocato!!!) e non esita a schierarlo dall’inizio, Confermato anche Del Fabro al posto dell’infortunato Chiosa, il solo ad accomodarsi in panchina rispetto all’ultima uscita è Di Mariano. Scendono   quindi in campo: Montipò; Golubovic, Del Fabro, Mantovani; Dickmann, Moscati, Orlandi, Sciaudone, Calderoni; Macheda, Da Cruz. Lo schema è l’ormai consueto 3-5-2.
L’ex rigorista della Nazionale Campione del Mondo Fabio Grosso, non ha sicuramente i problemi del collega ed ex compagno di squadra, anzi: la sua panchina è così lunga e ottimamente assortita (Brienza, Floro Flores, Diakitè e l’aronese Cassani, tutta gente dai trascorsi nella massima serie), da avere l’imbarazzo della scelta. Il 4-3-3 costruito per l’occasione è formato dai seguenti undici: Micai fra i pali; Anderson, Tonucci, Gyomber e Fiamozzi a comporre la linea arretrata; con Basha in mezzo al campo nel ruolo di regista, Tello e Petriccione agiscono da interni; Cissè prima punta, Galano e Improta attaccanti esterni.
Il PESSIMO arbitro dell’incontro è il palermitano Luigi Pillitteri.

Pronti via e al 5° c’è l’episodio incriminato: Macheda fa l’unica cosa giusta della sua partita lanciando in verticale il velocissimo Da Cruz. L’olandese sta per incunearsi fra i due centrali, quando questi lo chiudono in sandwich e lo mandano a gambe all’aria. Tonucci ha le colpe maggiori, intervenendo da dietro. Niente.
Passa meno di un minuto e Pillitteri mette subito in chiaro come sarà il suo arbitraggio, sventolando il giallo sotto il muso di Sciaudone, per un intervento falloso su Basha.
Per vedere la prima conclusione verso la porta barese, nonostante la marcata supremazia territoriale, dobbiamo aspettare il 25°, quando Dickmann rompe gli indugi e calcia al volo di mancino servito da un passaggio all’indietro di Moscati. Micai blocca a terra.
Al 29° è il turno di Sciaudone di scaldare le mani al portiere, sempre dal limite dell’area e con Micai che in tuffo agguanta la sfera.
L’unica timida azione d’attacco del primo tempo da parte del Bari, per giustificare la sua presenza in campo, è un goffo tentativo di Cissè di concludere a giro al 31°, con Montipò che guarda tranquillo la palla uscire sul fondo.
Al 34° Dickmann controlla ottimamente in area, si fa largo e cerca la porta: una deviazione di Improta salva in calcio d’angolo. Sulla battuta la palla arriva a Da Cruz, il quale sceglie il controllo a terra per portarsi la palla sul destro invece della conclusione al volo con il mancino: il tiro termina a lato.
Al primo, e forse unico fallo della partita da parte di Dickmann ai danni di Improta, ecco rispuntare dal taschino dell’arbitro il cartellino giallo (36°). La relativa punizione dalla sinistra è respinta da Calderoni, Tello riprende al limite e spedisce in curva nord.
Al 38° Calderoni scippa la palla a Galano e avanza accentrandosi. Il servizio per Macheda è preciso e invitante, ma l’attaccante spreca con uno stop inguardabile al limite dell’area che termina fra le braccia di Micai.
Al 40° Moscati lancia in verticale per lo scatto di Da Cruz, molto più veloce dei centrali baresi. Anche Micai esce dall’area e gli si fa incontro, ma l’attaccante azzurro non molla e il portiere lo stende. Stavolta punizione e cartellino giallo sono inevitabili.
Ancora una magia di Da Cruz che salta Gyomber, si accentra e serve in orizzontale l’accorrente Sciaudone: controllo e tiro deviato in calcio d’angolo da Anderson (43°).
Viene concesso un minuto di recupero durante il quale c’è ancora il tempo per un’azione pericolosa del Novara. Moscati effettua un cross da destra, Calderoni appostato sul palo lontano la rimette in mezzo per Macheda all’interno dell’area piccola, ma si fa anticipare da Gyomberg che la mette in angolo.

Grosso deve aver strigliato i suoi nell’intervallo, perché i Galletti iniziano forte. Tello effettua un traversone al 2° per la testa di Cissè che anticipa Del Fabro e colpisce di testa, impegnando Montipò in una difficile deviazione in tuffo oltre la traversa.
Passa un minuto e il Bari trova il vantaggio. Anderson riceve in profondità da Tonucci, temporeggia per aspettare la sovrapposizione di Tello e lo serve in verticale alle spalle di Mantovani: cross rasoterra, la palla attraversa tutta l’area e termina sui piedi di Petriccione che di piatto destro la mette nell’angolino alla sinistra di Montipò.
Dopo una punizione dal limite di Moscati al 6° terminata alta (fallo di Basha su Sciaudone) Corini effettua il primo cambio: dentro Chajia, fuori Sciaudone.
Inizia l’assedio alla porta di Micai, il quale perde reiteratamente secondi preziosi ogni volta che ha la palla, senza che Pillitteri gli dica alcunché. Forti del vantaggio i suoi compagni cercano di addormentare la gara e si affidano prevalentemente al gioco di rimessa. Una buona percussione di Orlandi al quarto d’ora, un cross di Calderoni con la sponda di Dickmann a centro area allontanata da Tello: si avventa Moscati e lascia partire un missile da fuori area di poco alto.
Palla subito riconquistata e ancora Orlandi a cercare lo sfondamento centrale, saltando gli avversari come birilli. Dopo una serie di batti e ribatti la palla arriva sui piedi di Dickmann all’altezza del vertice sinistro dell’area piccola: la conclusione è tempestiva ma centrale, Micai non ha difficoltà nella presa.
Al 18° Golubovic è costretto al fallo su Improta in fuga sul centro sinistra e viene ammonito. La relativa punizione è calciata male dallo stesso Improta.
Cerca la conclusione Macheda al 20°, trovando lo stinco di Tonucci e il relativo calcio d’angolo. Torna finalmente in campo Maniero: l’ex del Bari prende il posto dell’evanescente Macheda e si mette subito in evidenza, andando a colpire di testa in anticipo su Gyomberg l’ottimo cross di Mantovani e sfiorando il palo, ma inutilmente: la sua posizione viene giudicata irregolare e si ripartirà con l’usuale perdita di tempo del portiere e con la punizione.
Al 25° cambio in tandem per i due tecnici: escono Basha e Da Cruz; entrano Busellato e Di Mariano.
Sfortunatissimo Moscati al 27° quando si coordina per la conclusione al volo su cross                                                                                
di Chajia: il tiro, di rara potenza, sorvola di pochissimo la traversa.
Al 32° tentano una sortita gli ospiti rendendosi pericolosi. Ottima apertura di Tello per Anderson e traversone basso: Galano in spaccata non inquadra la porta da distanza molto ravvicinata.
Gli azzurri ricominciano ad intensificare gli attacchi. Dal piede di Orlandi parte un lancio preciso, di quaranta metri, per Calderoni al 34°: stop e cross immediato, Mantovani, costantemente in avanti, colpisce di testa e Gyomberg, con le braccia molto larghe, intercetta in piena area di rigore. Palla a Di Mariano il cui tiro a un metro dalla porta sbatte su Micai e Gyomberg che fanno muro e termina in corner. Il portiere e il difensore esultano per lo scampato pericolo come se avessero segnato.
Ennesimo cross di Calderoni al 35° che stavolta opta per il rasoterra: si avventa Dickmann di prima intenzione e manda di poco alto. Grosso ne approfitta per sostituire Galano con Brienza.
Ammonito Tello al 36° per fallo su Dickmann.
Dopo un tentativo da fuori area di Di Mariano fuori misura, viene ammonito anche Busellato per un fallo sullo stesso Di Mariano e viene perfezionato il terzo e ultimo cambio nelle file baresi: entra Floro Flores che prende il posto di Cissè (40°).
Quasi allo scadere del tempo regolamentare un’invenzione di Petriccione innesca un contropiede letale per gli azzurri, fortemente sbilanciati in avanti. Il rasoterra filtrante per Tello consente al centrocampista di aspettare l’inserimento di Anderson alla sua destra e servirlo sulla corsa alle spalle dei difensori novaresi. Il laterale può avanzare indisturbato e trafiggere Montipò in uscita.
Ci sono ancora cinque minuti di recupero: sono tanti, ma troppo pochi per rimontare il doppio immeritato svantaggio.
Un’altra ripartenza al 47°, nata da un errore di Di Mariano, potrebbe addirittura aumentare il passivo. Brienza intercetta il passaggio sbagliato dell’azzurro e può avanzare in una metà campo sguarnita. Alla sua destra Floro Flores detta il passaggio che puntuale arriva: il centravanti controlla in qualche modo, poi calcia verso la porta, ma senza inquadrarla.
A una manciata di secondi dalla fine Maniero viene strattonato al limite dell’area da Gyomberg e guadagna un calcio di punizione. Batte Orlandi, la barriera devia in calcio d’angolo.
E’ il 51° quando Di Mariano salta in dribbling Anderson ed effettua un cross, che Busellato “para” con il braccio destro alzato: si avventa sulla sfera Calderoni che calcia rabbiosamente da posizione defilata e trovando la doppia deviazione di Tonelli e Micai in calcio d’angolo. Dalla bandierina calcia lo stesso Calderoni, Maniero sale in cielo e di testa accorcia le distanze rispettando in pieno la legge dell’ex.
Non c’è nemmeno il tempo di rimettere la palla al centro: arriva il triplice fischio a decretare la prima vittoria in trasferta del Bari e la testa della classifica in coppia con il Parma, in attesa del posticipo
Palermo-Cittadella.

Come dicevamo in apertura è una sconfitta che fa male, perché ampiamente immeritata. La nota positiva è il recupero di Maniero, alla seconda marcatura in 268 minuti complessivamente giocati. Il centravanti la cui mancanza si è fatta sentire adesso c’è, speriamo per lungo tempo. Corini può ripartire dalla prestazione certamente positiva di oggi, risultato a parte, per costruire un futuro che tutti ci auspichiamo più roseo, o, se preferite ….. AZZURREO !!!
Ci aspetta una trasferta difficile contro la rivelazione Venezia di un altro Campione del Mondo, Filippo Inzaghi, e dell’indimenticato e simpaticissimo ex “Ago” Garofalo.
Urge ricominciare a fare punti. Oggi più che mai FORZA NOVARA !!!