La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 14.10 (BRESCIA-NOVARA)

15.10.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di sabato 14.10 (BRESCIA-NOVARA)
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Un’invenzione di Da Cruz con assist vincente, per Di Mariano che la mette dentro e il Novara vola, consentendo a Eugenio Corini di espugnare il “suo” Rigamonti e di accorciare ulteriormente la classifica: due punti di distanza dalla vetta, in compagnia di un nutrito gruppo di avversarie, in attesa dei posticipi dove l’Empoli può allungare, ma anche Avellino ed Entella.
Una partita fra due squadre che badano soprattutto a non prenderle, disposte in campo in modo speculare. Il bilancio della gara vede una blanda supremazia da parte degli azzurri (oggi in livrea rossa da trasferta) i quali, dopo aver agguantato il vantaggio ed essere rimasti in superiorità numerica per l’espulsione di Ferrante, legittima la vittoria con almeno due occasioni per mettere al sicuro il risultato.
Alle “rondinelle” va concessa l’attenuante del cambio in corsa dell’allenatore che non ha avuto il tempo materiale di incidere sul rendimento dei suoi: poche conclusioni verso la porta di Montipò e idee ancora troppo confuse.
Eugenio Corini per l’ennesima volta deve fare i conti con l’infermeria: Sansone e Maniero out, Macheda con un solo allenamento nelle gambe, i convalescenti Casarini e Dickmann convocati, ma tenuti prudenzialmente un panchina. Linea under 21 con Da Cruz e Chajia in attacco, conferma di Golubovic nel ruolo di centrale destro e Orlandi in quello di regista. Scendono in campo per il 3-5-2: Montipò; Golubovic, Mantovani, Chiosa; Di Mariano, Moscati, Orlandi, Sciaudone, Calderoni; Chajia, Da Cruz.
Ci aspettavamo il Brescia di Roberto Boscaglia e ci troviamo quello di Pasquale Marino: il neo Presidente Massimo Cellino esonera l’ex allenatore del Novara e sceglie, da una larga rosa di pretendenti, un altro siciliano. Arrivato solo nella giornata di giovedì conferma il modulo sposato dal suo predecessore, identico allo schema degli azzurri. Lo schieramento iniziale vede Minelli alla difesa della porta; i tre del reparto arretrato sono Somma, Gastaldello e l’ex Lancini; in mezzo al campo Machin è il regista, Bisoli e Martinelli le mezze ali, Furlan e Longhi gli esterni; in avanti la coppia argentina Ferrante e Rinaldi.
La direzione di gara è affidata al forlivese Marco Piccinini.

Il primo lampo è del Novara al 3°. Somma allontana dalla sua area il cross di Calderoni: riprende Orlandi che si porta avanti la palla con il petto e calcia di drop, sfiorando il sette alla sinistra di Minelli.
Al 6° ancora una buona opportunità per gli azzurri, con una punizione dalla sinistra (fallo di Bisoli su Chajia) sulla quale Chiosa vola a cercare la deviazione di testa, ma non trova l’impatto con la sfera.
Occasione pressoché identica del Brescia con un cross dalla destra di Furlan, con Rinaldi che manca l’intervento (8°).
Ci prova dalla distanza Ferrante al 14° senza inquadrare la porta.
Si aggiustano le misure, le due contendenti cercano di sfondare allargando il gioco, ma le marcature funzionano e, per un buon quarto d’ora, le occasioni latitano.
Al 28° ancora un traversone di Furlan, uno dei più attivi dei suoi, e girata al volo di Rinaldi troppo debole e centrale, consentendo a Montipò di neutralizzare in presa senza troppi patemi.
Al 39° il portiere novarese deve impegnarsi un po’ di più per deviare in tuffo oltre la linea di fondo alla sua sinistra una girata di testa di Ferrante, trovato in area dal cross di Machin.
La cronaca del primo tempo è tutta condensata in queste poche righe. Senza concedere recupero il signor Piccinini manda tutti negli spogliatoi.

Anche l’inizio della ripresa non fa sperare che la partita svolti al bello, anzi: da registrare solo tre ammonizioni nei primi venti. Vengono sanzionati al 1° Siaudone per fallo su Bisoli (era diffidato, salterà Palermo); Lancini per fallo su Da Cruz (7°); Ferrante per proteste al 17° (chiedeva un rigore che sinceramente è parso inesistente).
Intanto, al 12°, fa il suo ingresso in campo l’altro ex della partita: Caracciolo rileva un inconsistente Rinaldi.
L’airone si fa subito notare al 20°, intervenendo di testa sul cross dalla trequarti di Martinelli: Montipò effettua la sua parata più difficile volando alla sua sinistra per togliere la palla dall’angolino basso.
Al 24° arriva la rete della vittoria. Da Cruz controlla con una magia vicino alla linea laterale a sinistra dell’attacco, si accentra, attirando su di se almeno cinque avversari che cercano di assediarlo, vede Di Mariano largo a destra e lo serve con un filtrante: l’esterno controlla e calcia di potenza verso il bersaglio, beffando Minelli con un tunnel.
Furlan cerca la testa di Caracciolo con l’ennesimo cross al 26°: il bomber bresciano impatta male la palla che termina abbondantemente alta.
Al 27° un’altra tegola si abbatte sugli azzurri: Chiosa accusa un problema muscolare all’inguine e deve lasciare il campo. Entra Troest che si dispone al centro della difesa dirottando Mantovani a sinistra. Contemporaneamente Marino sostituisce Martinelli con Ndoj.
Alla mezzora si rivede anche Dickmann che entra al posto di Chajia: Di Mariano affianca Da Cruz in avanti, disponendosi largo a sinistra.
Al 31° le vibranti proteste di Ferrante gli costano il secondo giallo e la relativa espulsione.
Le buone notizie non sono finite: al 34° entra anche Casarini che prende il posto di Sciaudone.
Al 36° Da Cruz spreca una buona opportunità in contropiede. Parte dalla sua trequarti, scambiando con Dickmann, che lo lancia con un pallonetto: arrivato in area si intestardisce nel dribbling, perde il controllo della palla e l’azione sfuma.
Terzo e ultimo cambio anche per Marino: fuori Machin, dentro Rivas (37°).
Al 38° Mantovani allontana di testa una punizione di Gastaldello (fallo di Calderoni su Bisoli): riprende Ndoj, controllo di petto e tiro immediato verso lo specchio della porta, con Montipò che si accartoccia su se stesso e blocca sicuro.
Cartellino giallo anche a Montipò al 40° per perdita eccessiva di tempo.
Allo scadere del tempo regolamentare un cross di Di Mariano trova la testa di Da Cruz: Minelli blocca in due tempi.
Vengono concessi cinque minuti di recupero. Appena iniziato l’extra time Caracciolo cerca lo spazio per calciare dal limite dell’area, ma non gli viene concesso lo spiraglio. Apre allora a sinistra dove sta arrivando Gastaldello che scarica di prima intenzione dal vertice dell’area, mandando alto.
Al 47° Golubovic lancia lungo in verticale per Da Cruz, scattato sul limite del fuorigioco: l’olandese avanza in area e cerca la conclusione di potenza, con Minelli che sceglie bene i tempi dell’intervento e mette in calcio d’angolo. Sul ribaltamento di fronte Troest trascina a terra Caracciolo e commette fallo. A gioco fermo Orlandi allontana la palla e finisce anch’egli sul taccuino dell’arbitro.
Quando manca una manciata di secondi alla fine Calderoni intercetta un lancio in profondità di Lancini e si riversa in avanti palla al piede. Vede Di Mariano libero alla sua sinistra e lo serve: l’esterno, ora attaccante, cerca l’angolino lontano con l’interno destro, ma la palla esce a fil di palo.
Le rondinelle si gettano in avanti alla ricerca disperata del pari, ma arriva il triplice fischio a chiudere le ostilità.

Come spesso sottolineato la differenza fra l’inferno e il paradiso della classifica è sempre ridottissima: ne vinci due e sei là in alto; ne perdi due e precipiti. Il prossimo impegno, secondo consecutivo in trasferta, fornirà un’altra occasione a Mister Corini di far valere la legge dell’ex, in questo caso doppia: è stato sia giocatore che allenatore del Palermo. I rosanero sono l’unica squadra ancora imbattuta del torneo. Vuoi vedere che il buon Eugenio gli fa uno scherzo ?!!!
Urlerò talmente forte che mi sentiranno fino in Trinacria: FORZA NOVARA !!!!