La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di lunedì 24.04 (VICENZA-NOVARA)

25.04.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di lunedì 24.04 (VICENZA-NOVARA)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Prestazione imbarazzante degli azzurri allo stadio Menti. Se il desiderio di riscattare l'ingiusta sconfitta di venerdì trapelava dalle dichiarazioni pre-gara, quello visto questa sera è stato piuttosto il segnale della resa. Pile scariche e nessuna voglia di vincere una partita che pure era cominciata in discesa: alla prima azione importante, dopo l'iniziale predominio vicentino, era arrivato anche il vantaggio. Poi il nulla assoluto: un'infinità di passaggi sbagliati, palle perse ingenuamente e un passivo che avrebbe potuto essere ancora più ampio. E di fronte c'era una squadra invischiata nelle parti basse della classifica, non il Real Madrid!!! Ogni altro commento è superfluo: quello visto questa sera è il segnale che probabilmente il proiettile dei play off è rimasto tristemente nel caricatore di un'arma inceppata.
Roberto Boscaglia ritrova Da Costa dopo la squalifica e Troest dopo il turno di riposo concesso nell'ultima sfida casalinga. Ripropone il centrocampo “pesante” affidandosi al 3-5-2, con questo starting eleven: Da Costa; Troest, Lancini, Scognamiglio; Dickmann, Cinelli, Selasi, Casarini, Calderoni; Galabinov, Macheda.
Vincenzo Torrente, il terzo allenatore della stagione, chiamato dopo l'esonero di Bisoli per rincorrere la salvezza, all'esordio sul terreno amico, schiera i suoi con il 4-3.3, così costituito: Vigorito fra i pali; Pucino, Esposito, Adejo e D'Elia, menzionati da destra a sinistra, costituiscono la linea arretrata; in mezzo al campo agiscono, nel medesimo ordine, l'ex Signori, Gucher e Bellomo; al centro dell'attacco l'altro ex, Ebagua, affiancato dagli attaccanti esterni Orlando e Giacomelli.
Da Avezzano (AQ) arriva il fischietto Aleandro Di Paolo, alla quarta direzione annuale al Novara.

Il Novara parte al rallentatore, lasciando l'iniziativa ai padroni di casa, che pressano alto e impediscono ai costruttori di gioco di ragionare.
Il primo pericolo per la porta di Da Costa lo porta Ebagua al 4°, con una conclusione violenta da posizione defilata che attraversa tutto lo specchio della porta e si perde sul fondo. La costruzione dell'azione è merito di Giacomelli con un'iniziativa a sinistra.
Ci riprova il bomber vicentino più o meno dalla stessa posizione due minuti dopo, ancora senza inquadrare la porta.
I biancorossi insistono e si vede una difesa novarese in difficoltà, costretta al fallo per fermare gli attacchi degli avanti avversari. In due minuti, 8° (fallo di Selasi su Gucher) e 10° (fallo di Lancini su Ebagua), usufruiscono di due calci piazzati dal limite. Del primo se ne occupa Bellomo che centra la barriera, riprende la respinta e calcia a lato; Giacomelli lo imita nella successiva, riprende Pucino largo a destra salta Calderoni, effettua un tiro cross che Da Costa toglie dall'incrocio dei pali alzando in angolo.
Tentativo di Orlando al 18° sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti di Bellomo per fallo di Calderoni su Signori. La conclusione è debole e centrale e consente a Da Costa di bloccare.
La prima azione di attacco del Novara arriva al 23°. Galabinov difende palla al limite, vede l'inserimento di Calderoni e lo cerca con un pallonetto: Pucino di testa in tuffo lo anticipa in calcio d'angolo.
Al 28° arriva l'inatteso vantaggio azzurro. Al terzo corner consecutivo calciato lungo da Calderoni Galabinov raccoglie la spizzata di Macheda e lancia in profondità Lancini, il quale centra basso: Troest tocca di tacco per Macheda che salta Adejo e D'Elia e insacca sotto la traversa da dentro l'area piccola.
Giacomelli tenta il tiro a giro dal vertice sinistro dell'area, ma non inquadra la porta (32°).
Al 35° Galabinov apre per Dickmann dalla propria metà campo sul versante opposto e si precipita in avanti: il compagno gli restituisce palla al limite, ma la conclusione immediata è imprecisa.
Tiro altissimo di Bellomo al 38° dopo una buona azione corale dei biancorossi.
Il pareggio è nell'aria e arriva due minuti più tardi. Un passaggio filtrante di Gucher taglia fuori la difesa azzurra, permette a Orlando di guadagnare il fondo indisturbato e centrare basso per Ebagua che da due passi anticipa Troest e fa uno a uno.
Al 43° Calderoni va al cross dopo uno scambio con Scognamiglio: girata al volo di Galabinov troppo centrale, Vigorito blocca senza problemi.
Passa meno di un minuto e il Vicenza va vicino al raddoppio. Bellomo apre per Orlando largo a destra che si accentra saltando Calderoni e Selasi e carica il mancino: Da Costa respinge come può, ma Bellomo è finito in fuorigioco e l'arbitro ferma il gioco, non consentendogli di andare al tiro.
Dopo due minuti di recupero le squadre rientrano negli spogliatoi.

La prima azione pericolosa della ripresa è ancora merito di Orlando, lanciato benissimo in verticale da Bellomo al 6°. Dribbling a rientrare su Calderoni e assist a centro area per Signori con Selasi che non lo segue: basterebbe appoggiarla in porta, invece l'ex azzurro spara alto e si dispera.
Da azione di calcio d'angolo, dopo una serie di tocchi ravvicinati, senza che la difesa azzurra riesca ad intervenire, D'Elia prende palla in posizione defilata e calcia violentemente sul primo palo, costringendo Da Costa ad un difficile intervento in due tempi.
Al 18° Macheda confeziona un assist prezioso, ma nell'area sbagliata !!! Nel tentativo di servire all'indietro Casarini in fase di disimpegno, offre invece a Orlando, che non si fa certo pregare: tocco all'indietro per Bellomo, controllo e tiro, con Da Costa che si oppone troppo debolmente e la palla lo scavalca terminando in rete.
Reazione Novara ?, Macché: gli azzurri non riescono a mettere insieme tre passaggi di fila !!!
Allora al 26° arriva la rete capolavoro di Orlando. Errore di Dikmann in zona di attacco e con tre passaggi i lanieri sono dalla parte opposta. Signori intercetta, offre a Gucher che dal cerchio di centrocampo serve una palla precisa sui piedi di Orlando: Calderoni se ne disinteressa, l'esterno ha tutto il tempo di prepararsi il tiro e, completamente indisturbato, scaglia un bolide da oltre venti metri che si insacca a fil di palo alla sinistra di Da Costa, vanamente proteso in tuffo.
La frittata è fatta, ma Boscaglia ci crede ancora. Ridisegna la squadra richiamando in panchina Scognamiglio e Selasi e inserendo Di Mariano e Chajia. Contemporaneamente c'è la contromossa di Torrente: fuori Bellomo, dentro Siega.
Al 29° altro cambio per il Vicenza: esce Orlando, fra gli applausi, entra Vita.
Altri due giri di cronometro e dentro anche Lukanovic al posto di Galabinov (ma perché?!!!).
Ancora due minuti e c'è il terzo cambio anche per i padroni di casa: Rizzo rileva Gucher.
Al 35° ancora un rischio per Da Costa. Pucino serve con un pallonettoVita sulla fascia destra, il quale sorpassa di slancio Calderoni (che non si capisce se scivola o si lascia cadere per procurarsi un'attenuante) e calcia di prepotenza verso il primo palo: Da Costa vola e mette in angolo. Sulla battuta Esposito la prolunga di testa, ma alle sue spalle c'è solo Casarini. Il vicentino lo rincorre con caparbietà, lo sposta con la spalla, torna verso l'area e, mentre sta per saltare anche Macheda, resta a terra vittima di crampi. L'arbitro consente i soccorsi, Lancini protesta per la perdita di tempo e viene ammonito.
Al 38° Giacomelli vede il taglio profondo di Vita e lo lancia in verticale. Da Costa esce dall'area in netto anticipo, ma invece di rinviare cerca il dribbling e l'attaccante gli soffia la palla. Invece di tornare fra i pali cerca di andare al contrasto per vendicare l'affronto e viene saltato: Vita si procura lo spiraglio e calcia verso la porta, dove nel frattempo è arrivato Calderoni che respinge di coscia e la palla gli sbatte sul braccio. I vicentini invocano il rigore, ma Di Paolo giudica giustamente involontario il tocco: il più scatenato è Torrente e l'arbitro lo espelle.
Lancio lungo dalle retrovie di D'Elia con il chiaro scopo di tenere lontana la palla. Troest appoggia di testa per il vicino Lancini il cui controllo approssimativo finisce sul petto di Ebagua che può scappare tutto solo verso la porta. Resiste sportivamente alla trattenuta del centrale (si fosse lasciato cadere sarebbe stato rosso diretto in quanto fallo da ultimo uomo) e cerca la personale doppietta: Da Costa gli esce incontro e salva la porta dal quarto goal respingendo come può. Cinelli può controllare, ma arriva Vita in ritardo siderale, lo stende con un'entrata assassina e viene ammonito.
Vengono concessi quattro minuti di recupero o, se volete, di ulteriore sofferenza.
Al 46° Signori ruba palla a Troest al limite dell'area, chiede l'uno due a Siega, guadagna il fondo e crossa: Vita, completamente libero in area, può colpire di testa, ma fortunatamente manda oltre la traversa.
L'ultimo tentativo è di Di Mariano che cerca il secondo palo dal vertice sinistro dell'area, trovando solo il fondo. Fine.

Salvo eventi straordinari ho l'impressione che per quest'anno ci si debba accontentare della salvezza. Nessuno questa sera è sembrato in grado di saper lottare come hanno lottato i veneti e senza questa voglia è difficile raggiungere qualsiasi traguardo. La delusione è tanta, ma a renderla meno amara occorre pensare alle tante imprese di questo pazzo Novara (Verona e Frosinone su tutte) e, passando dagli ultimi scampoli di campionato, proiettarsi all'anno prossimo, nella speranza che l'adrenalina torni a salire nel giusto modo. Per immutata fede, comunque FORZA NOVARA !!!!