La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di domenica 08.04 (PRO VERCELLI-NOVARA)

09.04.2018 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
La cronaca e i commenti del tifoso alla partita di domenica 08.04 (PRO VERCELLI-NOVARA)
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Il derby fra le due nobili decadute del calcio del primo novecento, già nominato del Sesia o delle Risaie, è diventato oggi quello della noia, o della paura. Entrambe le contendenti sanno che la sconfitta potrebbe essere loro fatale per la salvezza e allora giocano al rallentatore, cercando di non sbagliare. Ma nonostante questo sbagliano, eccome!
Arriva il primo zero a zero di questa stagione per gli azzurri e, tutto sommato, la divisione della posta accontenta maggiormente il Novara che fa un piccolo passo in avanti, ma dietro la classifica si accorcia ulteriormente con le vittorie di Cesena, Ternana e Ascoli. Perde l’Entella e pareggia il Pescara, in attesa del monday match dell’Avellino che potrebbe, in caso di vittoria, affiancare gli azzurri a quota trentanove: considerando la zona calda a trentasei, ci sarà da sudare fino alla fine.
Come previsto alla vigilia e dopo il buon finale con il Cesena, Domenico Di Carlo sceglie di giocare con due punte “pesanti”: dentro dal primo minuto Puscas e Maniero con Moscati posizionato alle loro spalle. Al palo Dickmann per influenza e con Mantovani a smaltire i postumi della stessa fastidiosa malattia, il tecnico costruisce il 4-3-1-2 con i seguenti uomini: Montipò; Golubovic, Del Fabro, Chiosa, Calderoni; Sciaudone, Ronaldo, Casarini; Moscati; Puscas, Maniero.
Gianluca Grassadonia risponde con un più prudente 3-5-2. Con Pigliacelli fra i pali costituiscono la linea arretrata Alcibiade, Jidayi e l’ex Bergamelli; in mezzo al campo con il regista Vives agiscono gli interni Castiglia e Germano, mentre le fasce esterne sono occupate da Mammarella e Ghiglione; le due punte sono Reginaldo e Raicevic.
L’arbitro designato è il genovese Davide Ghersini.

L’inizio della gara è promettente: ad avere più paura sono i padroni di casa e il Novara resta permanentemente nella metà campo avversaria, ma quello che latita sono le conclusioni verso la porta.
La prima opportunità arriva al 13°, quando Puscas costringe al fallo Jidayi vicino alla bandierina. Ronaldo la mette in mezzo e dopo un rimpallo Puscas cerca di indirizzare di testa all’indietro verso la rete, ma manda a lato.
Al 16° ancora Puscas in azione a sinistra: dopo aver controllato il lancio di Sciaudone effettua un tiro cross pericoloso che Maniero e Moscati, in area, non riescono a intercettare.
Trova la conclusione Maniero al 19°, dopo un’azione insistita nei sedici metri vercellesi: Pigliacelli respinge in tuffo, Bergamelli anticipa Puscas in scivolata.
Al 20° deve abbandonare la contesa Bergamelli, infortunatosi qualche minuto prima in uno scontro fortuito con Puscas e rimasto in campo nonostante il dolore. Al suo posto entra Berra.
Il primo acuto dei bianchi è al 24° e fa correre un brivido agli azzurri. Ghiglione riceve sulla destra da Vives e va alla conclusione dal vertice dell’area: Montipò proteso in tuffo vede stamparsi sul palo esterno alla sua sinistra la palla.
La Pro Vercelli prende coraggio e il Novara rallenta, perdendo un po’ la concentrazione. Reginaldo contende e ruba palla a Chiosa sulla trequarti, guadagna il fondo area e crossa: lo stop di petto approssimativo di Ronaldo all’interno dell’area piccola diventa un assist per Raicevic, che in rovesciata impegna seriamente Montipò.
Combinazione Puscas-Maniero-Moscati, con la conclusione di quest’ultimo che termina altissima (32°).
Al 34° i vercellesi invadono l’area azzurra con un’azione insistita. Il tiro cross finale di Mammarella, toccato male da Sciaudone, consente a Raicevic di colpire di tacco spalle alla porta, con la sfera che termina alta di pochissimo.
Ancora una palla persa in zona pericolosa, questa volta da Ronaldo al 38° ad opera di Reginaldo, consente all’attaccante di andare al tiro, servito al limite da Castiglia, ma senza inquadrare la porta.
Ammonito Casarini al 39° costretto alla trattenuta per la maglia a Reginaldo, in fuga a destra dopo un passaggio sbagliato di Sciaudone.
Occasione in contropiede degli azzurri al 43°, sprecata da Moscati al limite dell’area che si fa recuperare da Alcibiade.
Al secondo dei tre minuti di recupero, Ronaldo commette fallo su Raicevic al limite destro dell’area. Della battuta si incarica Mammarella che alza troppo la mira. L’intervallo arriva come una liberazione.

La ripresa inizia con un tiro da distanza siderale di Maniero che termina a lato, ma con Pigliacelli apparso sulla traiettoria (2°).
Montipò esce sui piedi di Reginaldo al 6°, vanificando l’assist di Raicevic.
Al 16° cartellino giallo a Maniero per fallo su Berra. Vives tocca in orizzontale per Mammarella, che carica il mancino e lascia partire un missile da poco oltre la trequarti, con Montipò che deve volare alla sua destra   per togliere la palla dal sette e deviare in calcio d’angolo.
Al 21°, per un fallo su Ronaldo, viene ammonito anche Mammarella.
Punizione dal limite in favore del Novara per fallo di Jidayi su Maniero. Calcia Ronaldo, Pigliacelli blocca a terra.
Conclusione dal limite di Puscas servito da Maniero, troppo debole e centrale per impensierire il portiere vercellese (24°). Esce Raicevic, entra Morra, il giustiziere dell’andata.
Un minuto dopo primo cambio ordinato da Di Carlo: entra Sansone che prende il posto di Sciaudone. Moscati arretra a centrocampo e il neo entrato si dispone alle spalle delle punte.
Appena entrato in campo un colpo al viso di Jidayi lo ferisce con perdita di sangue. Deve uscire per farsi medicare e rientra con il classico turbante.
Ammonito Ronaldo per fallo su Vives al 28°.
Alla mezzora grossa occasione per i padroni di casa. Reginaldo riceve in verticale da Berra, controlla e serve Germano. Il centrocampista vede Morra smarcato a destra e gli offre un assist invitante che l’attaccante spreca da buona posizione cercando il palo lontano, ma aprendo troppo la conclusione.
Al 31° termina la partita di Maniero con il suo posto preso da Macheda.
Prende il giallo anche Jidayi al 35° per aver ostacolato il rinvio di Montipò.
Botta dal limite di Ronaldo al 37° che raccoglie una corta respinta di Germano sul cross di Calderoni: palla oltre la traversa.
Ancora un tentativo da fuori di Puscas, servito da Sansone, ancora alto (38°).
Ultimo cambio per Grassadonia al 40°: Da Silva sostituisce Germano.
Rolando lancia Puscas a destra dell’attacco al 42°. Il rumeno controlla, salta Alcibiade e guadagna il fondo in piena area. Tirare da quella posizione è impossibile, così appoggia all’indietro per Macheda, ma il tocco è impreciso e l’azione sfuma.
Al 44° entra Orlandi al posto di Ronaldo.
Vengono concessi cinque minuti di recupero.
Al 47° proprio Orlandi ha l’occasione dell’insperato vantaggio. Sugli sviluppi di un cross di Macheda, respinto corto da Alcibiade, l’italo spagnolo si ritrova la palla sui piedi un paio di metri dentro l’area: controlla con il sinistro e calcia con l’altro piede, ma Jidayi fa scudo con il corpo, respingendo la conclusione. Dalla trequarti, dopo un tocco di Golubovic, Calderoni vede Pigliacelli fuori dalla porta e cerca la rete della vita, ma la mira è ancora una volta alta. E’ l’ultimo episodio degno di nota.
Il triplice fischio del signor Ghersini mette la parola fine su questo brutto derby.

A meno otto giornate dal termine la situazione, come sottolineato in apertura, è tutt’altro che tranquilla. Una vittoria nel derby, assolutamente alla portata, poteva ridurre a soli nove punti il fabbisogno salvezza, tradizionalmente fissato a cinquanta punti. Invece ne mancano ancora undici e bisognerà trovarli a cominciare dall’ennesimo scontro diretto di sabato prossimo contro la Ternana, compagine che anche nelle annate migliori ci ha messo in difficoltà. Servirà mettere da parte le paure viste oggi e prendere le “Fere” per la coda, con quella grinta che non può mancare a chi è all’ultima spiaggia.

FORZA NOVARA !!!!