Dalla sala stampa dopo NOVARA-PRO VERCELLI (12.03)

14.03.2017 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Dalla sala stampa dopo NOVARA-PRO VERCELLI (12.03)
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Massimo De Salvo, oggi in compagnia del figlio, si presenta puntuale in sala stampa. Il suo commento alla partita è come sempre diretto e obiettivo: anche lui, come noi, non ha visto una grande prestazione, ma non lascia spazio ai rimpianti.

“Non è stata sicuramente la nostra miglior partita. La Pro ha fatto la sua gara, giustamente impostata sulla difensiva, tenendo bene gli spazi, stando molto coperta e giocando molto dietro la linea della palla e, da questo punto di vista, ha fatto una buona gara. Certo che, rigore a parte, non hanno fatto un solo tiro in porta. Anche Bianchi, che è un ottimo giocatore, di fisicità, di esperienza e ha giocato molto per la squadra, non è però riuscito a trovare una conclusione, sicuramente anche per merito dei nostri difensori. Noi, che dovevamo provare a farla, non ci siamo riusciti, a causa di tanti errori, senza mai riuscire a ripartire nel modo giusto. Continuiamo a far punti e questo è l’aspetto positivo, ma dispiace perché potevamo fare sicuramente meglio. Ma potevamo anche perderla: se subiamo lo svantaggio sul rigore, poi vai a spiegare che loro si difendevano a oltranza!!!
Noi abbiamo fatto poco, tranne nel finale, quando c’è stata qualche opportunità, ma non le abbiamo sfruttate. Abbiamo anche cercato di impostarla in modo diverso, ma Sansone fra le linee non è mai riuscito a prendere palla e mandarci in superiorità numerica. Il passaggio giusto, il filtrante e il controllo senza i troppi errori, avrebbero fatto la differenza: oggi non ci sono riusciti.
Certo che contro una squadra così chiusa è difficile trovare gli spazi e girare velocemente la palla. Forse potevamo essere più precisi, ma non avevamo palleggiatori in campo. Qualcosa è cambiato con l’ingresso di Orlandi, ma evidentemente non è bastato. Poi si sa: i derby sono partite calde dal punto di vista emotivo e ci può anche stare un pareggio, ma commentarla con disappunto non si riesco. Secondo me questa tensione nei giocatori è un fatto positivo, perché dimostra la loro voglia di vincere la partita e regalare una festa ai propri tifosi. I ragazzi avevano senz’altro la voglia di far bene e purtroppo a volte questa si tramuta in imprecisione. E così e avvenuto oggi: l’ansia è dovuta solo al desiderio di fare qualcosa in più.
Come sapete in cerco di stare con i piedi per terra, non siamo il Real Madrid, e di essere coerente nelle riflessioni post gara: non ci fasciamo la testa quando non andiamo bene, così come non pensiamo di essere imbattibili in altri momenti.
La cornice di pubblico è stato un vero spettacolo, una bella festa: una vittoria e una buona prestazione la meritavano tutti. Sono rammaricato per l’episodio del tifoso della Pro Vercelli che è caduto dagli spalti e spero non sia nulla di grave. Quello che dico sempre a tutti è di stare attenti quando si va allo stadio: le balaustre sono fatte per non essere oltrepassate e tanto meno per starci sopra. Capisco l’entusiasmo, sono certamente cose belle che danno colore, ma poi succede l’incidente e un momento bello, come una partita di calcio, può trasformarsi in un dramma.”


Adesso tocca, come di consueto, all’allenatore ospite. Moreno Longo, delusione per il rigore fallito a parte, è contento della prova della sua squadra.

“Consentitemi innanzi tutto di rivolgere un pensiero al nostro tifoso che ha avuto un incidente a fine partita: a lui va tutta la nostra solidarietà e siamo a disposizione per qualsiasi aiuto di cui possa aver bisogno. Detto questo sono contento per la prestazione offerta, anche perché giocavamo contro una squadra reduce da quattro vittorie consecutive, anche con club che stanno giocando per i play off o per la promozione. Non era facile venire a Novara e costringere i nostri avversari, almeno nel primo tempo, a stare spesso nella loro metà campo, fino all’episodio del rigore che non siamo stati abbastanza cinici a sfruttare. Nel secondo tempo, quando le forze hanno iniziato a calare per quanto speso nel primo tempo e a causa dell’espulsione, ci siamo dovuti abbassare un po’ e siamo riusciti a portare via un punto difendendoci con le unghie e con i denti. Sappiamo bene come non sia facile scardinare una difesa chiusa com’era oggi la nostra, se non con il colpo di un giocatore che deve far saltare il banco: è successo a noi in casa contro l’Avellino, che dopo il vantaggio si è messo a difendersi al limite dell’area.
Non dimentichiamo che nel mercato di gennaio abbiamo inserito in rosa giocatori di sicura esperienza, ma che negli ultimi sei mesi non avevano praticamente mai giocato. Tutti sono stati encomiabili per disponibilità, in particolare Aramu, Vives, Bianchi, che dopo il sessantesimo fanno fatica a restare in campo, ma si sono distinti fino alla fine. Spero che con maggior minutaggio possano crescere ulteriormente. Questo spirito battagliero mi ha inorgoglito ed è ciò che deve fare una squadra di Serie B che si deve salvare. Merito dei ragazzi che hanno preparato al meglio la gara, che conoscevano bene gli avversari e il loro modo di giocare e che ci ha permesso di fare il quarto risultato utile consecutivo, di muovere la classifica e di avvicinarsi al nostro obbiettivo.
Parlare di un singolo mi sembra scorretto nei confronti di tutta la squadra, ma oggi Vives mi ha veramente impressionato: vederlo negli ultimi minuti rincorrere ancora tutti sembrava avesse diciassette anni, invece ne ha venti in più !!! Sono felice di averlo portato in uno spogliatoio che era comunque già ricco di valori umani.”

Arriva al tavolo della sala stampa Roberto Boscaglia per le sue analisi della partita.

“Sono soddisfatto per la prosecuzione della striscia positiva che ci consente di muovere la classifica e di avvicinarsi al nostro obbiettivo principale. Naturalmente, se oggi c’era una squadra che doveva vincere, questa era il Novara, per aver cercato maggiormente la vittoria, nonostante il rigore sbagliato che ci avrebbe messo in una situazione paradossale. Abbiamo sempre cercato di giocare: a volte bene, con lucidità, a volte meno bene, con un po’ di confusione. Abbiamo anche cambiato modulo dopo l’espulsione, passando al 4-4-2 con l’idea di raddoppiare gli uomini sulle fasce, unico modo per cercare di aggirarli, perché giocare contro un avversario con i tre centrocampisti e i tre centrali negli ultimi trenta/quaranta metri diventava complicato sfondare al centro. Una volta rimasti in dieci per forza di cose dovevano concederci spazi sugli esterni. Non era semplice anche far girare velocemente l’azione da parte dei portatori di palla con tutti gli spazi chiusi. Lo abbiamo fatto a volte, ma dovevamo stare attenti a non prendere qualche ripartenza, invece abbiamo rischiato pochissimo. O meglio: due, tre volte abbiamo sbagliato e siamo stati costretti al fallo per non subirle.  Quando siamo riusciti ad andare all’uno contro uno con Macheda o Galabinov, con Di Mariano e Orlando quando li abbiamo inseriti e prendendoli alle spalle, qualcosa abbiamo creato.
Anche il lancio da dietro con loro schierati poteva essere prevedibile e pericoloso. Abbiamo cercato di appoggiarci a Galabinoiv per favorire l’inserimento dei centrocampisti per andare al tiro e anche in questo caso non sempre lo abbiamo fatto bene.
Negli ultimi minuti volevamo fortemente il vantaggio che purtroppo non è arrivato: soddisfatto sì, ma non del tutto.”