Dalla sala stampa dopo NOVARA-PALERMO (17.03)

19.03.2018 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Dalla sala stampa dopo NOVARA-PALERMO (17.03)
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Come di consueto tocca al Presidente Massimo De Salvo inaugurare il giro di commenti al tavolo della sala stampa.

“Abbiamo fatto una buona partita contro una squadra molto forte, di quelle viste sicuramente la più importante. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, poi c’è stato uno sbandamento nei primi quindici minuti della ripresa: resta da vedere quanto sia dovuto a demerito nostro o merito della spinta degli avversari. Qualche errore da parte nostra sui due loro goal c’è stato che ci sono costati lo svantaggio, ma è stato molto importante riprenderla e portare a casa un pareggio. Abbiamo fatto quattro punti in casa dei quali uno con il Palermo: siamo contenti della prestazione, della rete di Sciaudone che ne aveva bisogno e che ha fatto molto bene quando è entrato. Complessivamente siamo soddisfatti.
Detto questo resto dell’idea che il miglioramento non dipenda tanto dal modo di stare in campo, quanto alla voglia di lottare: lotta e vinci. Il modo di stare in campo è una conseguenza di questo imperativo. Oggi questo si è verificato, con i giocatori giusti al posto giusto, senza forzare la loro indole e facendo le cose semplici. Cercare di cambiare troppo le loro caratteristiche può essere controproducente: non corriamo meno, corriamo male.
Ci stiamo calando in una realtà critica alla quale non eravamo abituati negli ultimi anni, a parte qualche anno fa, adattando la mentalità. Qualche errore forse è stato fatto, qualcosa non ha funzionato, ma serve staccarci da quelle che erano le aspettative all’inizio, quando magari si pensava di fare meglio. Adesso è importante quello che dobbiamo gestire durante questo campionato ed essere bravi a calarci in quello: se non lo siamo perdiamo le partite e alla fine retrocediamo. Questa adesso è la nostra classifica e dobbiamo lottare fino alla fine per l’obbiettivo della salvezza, mettendo in campo le nostre qualità e correggendo i nostri difetti. E lavorare tanto.  
Non ho ancora chiesto cosa sia successo a Tedino e non ho capito se è scivolato sbattendo sulla panchina o è stato colpito. Spero non sia così: oltre al dolore, sarebbe un’aggravante. Mi sincererò quanto prima sulle sue condizioni confidando nel fatto che non sia niente di grave”.

Come anticipato in cronaca a rispondere alle domande dei cronisti si presenta l’allenatore in seconda, Carlo Marchetto, mentre Mister Tedino si sta sottoponendo alle cure dei medici.

“Su quanto è successo a Tedino sinceramente ero a distanza quindi non ho visto niente. Lui mi ha riferito di aver sentito un forte colpo all’orecchio e c’è da capire da cosa sia stato generato. Io posso solo essere un testimone indiretto, non oculare. Sentiva dei forti giramenti di testa e non è stato più in grado di portare a termine la partita, si è seduto e poi ha tranquillizzato tutti. Adesso lo sta guardando il nostro medico e sarà più preciso. Ho anche guardato a terra appena successo, ma non ho visto nessun corpo estraneo. Posso comunque escludere abbia preso un colpo contro la panchina perché in quel momento era fuori da essa e nemmeno che si sia scontrato con qualche giocatore durante l’esultanza.
Parlando della partita devo dire che nel primo tempo non siamo riusciti a trovare gli sbocchi per andare a far male a questo Novara, disposto bene in campo e con giocatori di grande gamba, capaci di far male in ripartenza. Dopo l’intervallo, sotto di un goal come spesso succede ultimamente, abbiamo avuto una reazione e abbiamo ribaltato il risultato nel giro di pochi minuti. Da lì è iniziata un’altra partita e abbiamo solo il rammarico di non averla chiusa. Quando non chiudi queste partite è normale che le qualità importanti dei giocatori del Novara vengano fuori, anche se non abbiamo concesso grandi tiri, ma molti cross che con quei giocatori possono far male e così è stato.
Adesso dobbiamo stare sul pezzo, cercando di restare nel terzetto di testa, cercando sempre prestazioni importanti e cercando di fare quanti più punti possibili da qui alla fine del campionato, sapendo che i campi della Serie B negli ultimi due mesi sono tutti infuocati”.

Concludiamo ora con le dichiarazioni di Mister Di Carlo, il quale vede in positivo i frutti del proprio lavoro.

“In conferenza pre-gara avevo previsto che avremmo giocato un po’ noi, un po’ il Palermo e così è stato. Abbiamo fatto un ottimo primo tempo, le direttive sono state seguite al meglio, abbiamo sbagliato un paio di transizioni e non siamo riusciti a portarci sul due a zero. La ripresa il Palermo l’ha affrontata con maggiori velocità e ritmi e noi siamo stati meno bravi: ci siamo abbassati, siamo rimasti a guardare e loro si sono alzati, reagendo nella giusta maniera allo svantaggio. Giocare a bassa velocità, con le linee che si allargano un po’, contro giocatori dalle grandi qualità tecniche non fa altro che favorirli. Hanno sfruttato al meglio due giocate importanti, ma con qualche nostra disattenzione.
Il pareggio mi sembra comunque il risultato più giusto, analizzato nell’arco dei novanta minuti. Aver trovato il pareggio in dieci contro gli undici del Palermo, squadra che vuole vincere il campionato, significa che questa squadra ha tanti attributi, l’atteggiamento giusto, sia tecnico che caratteriale. Questo Novara comincia a piacermi sempre più; comincia ad assimilare le idee e il carattere del proprio allenatore; la voglia di essere protagonista fino al novantacinquesimo senza mollare mai; per la seconda volta abbiamo rimontato un‘altra partita ed è un segnale importantissimo. Ha fatto bene chi ha giocato dall’inizio e chi è subentrato: Sciaudone aveva fatto bene già nei pochi minuti con il Brescia, oggi ha fatto altrettanto bene, si è preso questo goal che fa parte del suo DNA di giocatore, ma soprattutto se lo merita.
La difesa a quattro comincia a funzionare anche se dobbiamo ancora lavorarci, soprattutto per migliorare l’intesa fra i quattro: Chiosa e Del Fabro hanno fatto molto bene; forse avrebbero potuto fare meglio Golubovic e Calderoni, ma non dimentichiamo che è dall’inizio che tirano la carretta. Ho preferito Golubovic, che mi garantiva più compattezza di linea giocando con questo modulo, a Dickmann che da tanto tempo non gioca in quel ruolo. Il fatto è che la settimana prossima non avrò nessuno dei due: uno squalificato, l’altro in Nazionale. Ma, come dico spesso, dalle negatività nascono delle opportunità. Farà il terzino Moscati? Del Fabro? Chiosa? Vedremo, quello che conta è l’atteggiamento: Sansone l’ho spostato sulla trequarti e ha fatto benissimo, forse meglio che da attaccante. Se l’atteggiamento è giusto gli uomini ci sono: dobbiamo avere solo maggior equilibrio in tutte le fasi della partita e non abbattersi di fronte a niente.
Adesso ci prendiamo due giorni di riposo e martedì riprendiamo a lavorare su tutto questo”.