Scopriamo la Primavera - Andrei Cordea

22.02.2018 13:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: novaracalcio.com
Andrei Cordea
Andrei Cordea
© foto di foto novaracalcio.com

L’attaccamento alla maglia, non è una questione geografica. Sono molti gli esempi di calciatori che hanno dato tutto per una squadra, anche se sono nati a migliaia di chilometri da quella città. Potrebbe essere così anche per Andrei Cordea che con le sue parole, dimostra di essere completamente “innamorato” del Novara.

Il talentuoso rumeno classe 1999, contattato durante il ritiro in Spagna con la Romania Under 19, racconta il suo avvicinamento al mondo del pallone: “Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 7 anni – spiega Cordea – . Un mio amico praticava questo sport e così ho deciso di provare anch’io. Ne ho parlato con mio padre che mi ha accontentato trovandomi una squadra e da allora non ho mai smesso di giocare. Avevo sempre il pallone tra i piedi, anche quando ero in casa”.

Dopo l’esperienza in squadre giovanili della sua Nazione, in estate ecco l’approdo in Italia: “E’ stato un grande passo. Inizialmente è stata dura ambientarsi, ma oggi sono felicissimo. I primi mesi sono stati complicati per una questione linguistica e anche per un modo diverso di vivere il calcio”.

Il problema legato alla lingua è stato però prontamente risolto grazie: “Ai miei compagni che mi sono stati vicino da subito e mi hanno insegnato l’italiano. Riuscire a capire e ad esprimersi è molto importante e devo davvero ringraziare l’ambiente Novara per avermi permesso di inserirmi così bene”.

Ormai Novara è la sua casa, ma non ci è voluto molto per convincerlo a fermarsi in Piemonte, infatti: “La prima volta a Novarello ero quasi incredulo. Ho visto questo centro sportivo fantastico e ho detto subito al mio procuratore che sarei voluto rimanere e giocare per questa maglia. La struttura messa a nostra disposizione è veramente bella e permette a ogni calciatore di crescere”.

Ovviamente sono tante le differenze tra Italia e Romania, Cordea le evidenzia così: “Si vive il calcio in maniera diversa. Qui anche se una squadra sta perdendo 3-0 al 90’, prova lo stesso a rientrare in partita, cercando di ribaltare il risultato. In Romania invece in una situazione simile, la gara la si dà per persa. Sui campi da gioco italiani inoltre c’è più grinta e agonismo; questa cosa mi piace molto. Anche i tifosi sono diversi, infatti in Italia ce ne sono molti per ogni squadra, invece in Romania ad avere tanti fans sono solo 5-6 squadre che militano nella massima serie. I tifosi sono parte fondamentale dello spettacolo e quindi è molto bello quando sono numerosi. Un’altra differenza è legata al cibo. Anche in Romania mangiavo la pasta, ma qui lo faccio più spesso ed è buonissima”.

Il suo presente è la Primavera Azzurra: “Siamo un bel gruppo con la voglia di fare bene. Ogni volta scendiamo in campo per provare a vincere la gara. In campo svolgo principalmente due ruoli, quello del trequartista oppure quello dell’esterno alto a destra, nell’attacco a tre punte. Il nostro campionato è molto equilibrato e sappiamo di dover dare il massimo in tutte le partite”.

Gli impegni per Andrei sono però anche con la Nazionale della Romania Under 19: “Essere convocati in Nazionale è davvero una grande soddisfazione. In questo gruppo ho molti amici che giocano in vari paesi. Entrare in campo e sentir suonare il proprio inno è un’emozione indescrivibile”.

In azzurro intanto sono arrivate anche le sessione di allenamento con la prima squadra: “Esperienze davvero molto utili per poter crescere. Si entra in contatto con giocatori professionisti che hanno grande esperienza. Anche in questo caso ho trovato ragazzi fantastici che mi hanno aiutato nei momenti di difficoltà”.

Parlando di calcio in generale, Cordea racconta: “Da bambino seguivo il Barcellona, mi piaceva molto Ronaldinho. Ancora oggi, tra le loro fila giocano calciatori molto talentuosi come ad esempio Messi e Coutinho. Seguivo anche il calcio italiano e apprezzo Dybala. Diversi sono stati i rumeni che hanno giocato qui. In azzurro ne è appena arrivato uno, Puscas, un calciatore davvero forte e un amico. Ora non tifo per squadre della massima serie, sono concentrato sulle vicende del Novara”.

Tra palestra e allenamenti, il tempo libero non è molto: “Quando sono a casa, mi metto in contatto con la mia famiglia e gli amici. Mi piace giocare ai videogiochi e stare con gli amici”.

E per il futuro quali sono i sogni ? “La cosa fondamentale è fare bene ora. Il mio pensiero, attualmente è rivolto alla Primavera. So che, se voglio crescere, devo farmi sempre trovare pronto e giocare al meglio. Solo dando il massimo adesso posso pensare di fare il salto in prima squadra. Mi piacerebbe tanto, un giorno, poter esordire con la maglia del Novara”.

Intervista realizzata da Simone Cerri per “Il Fedelissimo”