Empoli, Corsi: "Niente feste: siamo svizzeri, non napoletani"

ESCLUSIVA TMW
27.04.2018 19:30 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttomercatoweb.com
Fabrizio Corsi
Fabrizio Corsi

Dopo il successo per 2-4 sul campo del Frosinone, la Serie A sembra sempre più vicina per l'Empoli, che sabato potrebbe già festeggiare l'immediato ritorno nel massimo campionato italiano.

"Ma i festeggiamenti ce li concederemo solo dopo aver tagliato il traguardo", spiega in esclusiva a TuttoMercatoWeb il presidente del club azzurro, Fabrizio Corsi.

- Eppure l'obiettivo sembra ormai a portata.

"Ci siamo ad un passo, ma la nostra comunità somiglia più agli svizzeri che non ai napoletani. A come festeggiare ci penseremo poi anche perché prima c'è da vincere la prossima. Tutto passa da lì: affronteremo una squadra assetata di punti come il Novara e si sa quanto siano labili gli equilibri in Serie B".

- Un protagonista di questa cavalcata è stato il mister, Andreazzoli. Ci racconta qualche aneddoto sul suo subentro in corsa ? Com'è andata questa scelta fortunata ?

"C'è un amico procuratore di Roma, si chiama Lorenzo, che sapeva di come fossimo alla ricerca di un allenatore che potesse prendere in mano la squadra. Era già da un mesetto che la cosa andava avanti, pur essendo su avevamo infatti la sensazione che la squadra avesse il freno a mano tirato. Se ne parlava con l'amministratore, con il dg Butti, il ds Accardi e anche con mia figlia.

Andreazzoli l'avevo già conosciuto una ventina d'anni fa, quando cercavamo il sostituto di Spalletti. I direttori mi hanno detto di parlarci e mi è parsa la persona giusta per far crescere una squadra che, qualcuno più esperto a parte, è composta soprattutto da giovani. Dopo una settimana di lavoro, dato che seguo l'allenamento ogni giorno, mi sono reso conto delle sue grandi capacità".

- A proposito di giovani, conta di tenere i vari Zajc, Bennacer e Krunic anche nell'eventualità del salto ?

"A determinare il futuro è sempre il mercato. Nell'ultimo mese sono stati oggetto di interesse, ma soprattutto da parte dei procuratori che promettono loro mari e monti. Né io né gli agenti però possiamo decidere il loro futuro: lo faranno loro stessi.

Dico però con orgoglio che hanno la fortuna di giocare nell'Empoli e che la nostra credibilità gli porta dei vantaggi. Su questo fronte possiamo sfruttare l'appeal sui giovani grazie ad un ambiente diverso dagli altri, che non impone il risultato a tutti i costi".

Dimitri Conti