Una chiacchierata amichevole con "l'aquilone azzurro": Luca Martinelli

02.12.2014 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Luca Martinelli
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Luca Martinelli
© foto di Luca Marchesini/TuttoLegaPro.com

Riprendiamo, fra mille difficoltà dovute alle code di intervistatori che chiedono il loro spazio, i nostri incontri ravvicinati con i calciatori del Novara.

Dopo aver raccolto le “confidenze” di Mister Toscano è il turno di Luca Martinelli, professione terzino destro, o laterale di difesa, come vuole la nuova terminologia calcistica, classe 1988, che compirà 26 anni il prossimo 20 dicembre (auguri anticipati dalla redazione di Tuttonovara).

Non è stato facile rintracciare un soprannome adatto al nostro beniamino nei personaggi dei suoi film preferiti; il primo parla di spionaggio e le spie, per quanto eroiche, sono pur sempre spie; gli altri due che ci ha segnalato, anche se bellissimi, parlano entrambi di drammatiche storie carcerarie, poco adatte per chi vuole essere un vincente. Ecco allora giungerci in soccorso la letteratura: “Il cacciatore di aquiloni”, lo stupendo romanzo di Khaled Hosseini, che ci ha suggerito l'AQUILONE AZZURRO.

 

Parlaci della situazione del tuo cartellino: ci risulta tu sia in comproprietà, di Empoli e Chievo...

“Da quest'anno penso sia completamente di proprietà dell'Empoli, almeno a livello ufficiale. Sono a Novara in prestito secco.”

Hai mai giocato nell'Empoli?

“No: ci sono arrivato l'anno scorso, ma non ho mai giocato.”

Cosa ci racconti della tua esperienza a Novara?

“Sono molto contento. Mi sono trovato subito bene fin dai primi giorni; appena arrivato ho trovato un bel gruppo, anche se nuovo, a parte i veterani degli anni scorsi; il Mister è molto preparato e anche l'ambiente mi soddisfa molto.”

Hai collezionato un bel numero di presenze da quando sei arrivato....

“Si, a parte la prima giornata a Monza, poi ho sempre giocato. Sto trovando continuità e questo mi rende molto felice. Diciamo che era il mio obiettivo per quest'anno: giocare con regolarità, mi da' la possibilità di trovare quella continuità che avevo perso negli ultimi sei mesi dell'anno scorso.”

Non hai mai avuto infortuni?

“No, non ne ho mai avuti di gravi. Anche quest'anno mi sono sempre allenato regolarmente.”

Per adesso il tuo obiettivo è di giocare con continuità: per il futuro, cosa speri ?

“Mah, uno cerca sempre di migliorarsi. Adesso penso a far bene con questa squadra e l'obiettivo, come penso sia quello di tutti quanti, è di riportare questa società in una categoria più importante.”

Magari anche un pensierino alla Serie A lo fai.....

“La Serie A è il sogno un po' di tutti. Quest'anno potevo anche scegliere di restarci in A, però sapevo di non trovare spazio. Per me sarebbe molto più gratificante arrivarci giocando, che arrivarci da comparsa, come avvenuto con l'Empoli: da protagonista, insomma.”

Vorresti arrivarci con il Novara o pensi a qualche grande squadra ?

“Sinceramente non so quale sarà il mio futuro e non ho preferenze di squadre: io penso a giocare principalmente per me stesso e per la mia famiglia. Dove arriverò....più in alto sarà, meglio sarà, a livello di gratificazione personale. Se non dovessi arrivare in Serie A amen, non ne farò un dramma.”

Prima hai parlato di ambiente: com'è il tuo rapporto con i tifosi ?

“Avere un rapporto con i tifosi mi fa piacere ed è importante. Dopo la “scottatura” dell'anno scorso, sembra si stiano riavvicinando alla squadra. Noi sappiamo che possiamo fare ancora di più e, se accadrà, certamente li avremo sempre più vicini.”

Un pronostico per il campionato ?

“Non mi voglio sbilanciare. Siamo consapevoli della nostra forza, sappiamo le qualità che abbiamo e conosciamo anche i nostri difetti, quindi dobbiamo lavorare per limitare i nostri errori e le nostre lacune: più ci riusciremo, più arriveremo in alto.”

Tra tutte le squadre incontrate fin'ora, quale o quali ti sembrano più forti ?

“C'è qualche squadra ben organizzata, ma se noi facciamo le cose che sappiamo fare e ci mettiamo il giusto piglio, possiamo veramente essere la squadra da battere.”

Anche il Real Vicenza ti sembra battibile ?

“Assolutamente si. Come tutte le altre. Come stiamo vedendo giornata dopo giornata, tutte possono vincere con tutte. Con il Real Vicenza abbiamo subito degli episodi che ci hanno condannato ad un risultato pesante, ma solo dal punto di vista numerico. Chiaramente non abbiamo anche fatto il tipo di partita che avevamo fatto in precedenza, per cui è andata così.”

Prendere tre goal non è bello, specialmente per la difesa....

“Certamente. Io poi ho rosicato anche per il goal preso dall'Albinoleffe !!! Sono consapevole della nostra forza ed è un peccato buttare via dei punti in certi modi. Poi, chiaramente, perdere ci sta, ma perdere in malo modo è ancora più pesante.”

Puoi ripercorrere la tua storia calcistica ?

“Sono cresciuto nel Monza fino alla Berretti; poi sono andato a Lecco dove ho fatto un anno la Primavera; sono stato un anno ad Avellino in prestito, l'ultimo anno che era in Serie B, ma io ho giocato sempre nella Primavera; sono quindi ritornato a Lecco in C1 e a gennaio dell'anno successivo sono andato al Mezzocorona e ho giocato in C2; sono ritornato a Lecco giocando poco e niente, ma con la retrocessione in C2 l'anno successivo ho fatto 35 presenze con un goal; poi sono stato in Serie B al Cittadella un anno e mezzo, con 39 presenze e una rete; quindi alla Juve Stabia dove ho giocato 27 gare, anche qui con un goal; infine il passaggio a Empoli e adesso sono qui.”

Hai saputo che l'Avellino sarà in ritiro a Novarello ? C'è ancora qualche giocatore con cui hai giocato ?

“No, non lo sapevo. Ad Avellino c'è Schiavon con il quale ho giocato però a Cittadella...l'anno scorso c'era De Vito con il quale ho giocato sempre al Cittadella, ma è andato al Varese....e basta. Penso solo Schiavon.”

Hai mai giocato contro il Novara ?

“Sì, con la Juve Stabia e, ma non sono sicuro, con il Cittadella nel secondo anno, visto che nel mio primo anno con i veneti il Novara era in Serie A.”

Come stavi a Cittadella ?

“Molto bene, non mancava nulla. Una politica societaria che può essere d'esempio per molte società, visto che è una delle poche con i bilanci in attivo o che vanno in pareggio durante l'anno. Poi è anche una bella città, si sta molto bene.”

E Novara città come la trovi ?

“Sto bene, è molto tranquilla, si vive bene, aldilà che noi giocatori non è che facciamo chissà quale tipo di vita. Però c'è tutto quello che serve per condurre una vita tranquilla: va benissimo per noi.”

Degli attuali compagni avevi già giocato con qualcuno ?

“No, nessuno. Ho giocato solo contro alcuni di essi.”

Toscano lo conoscevi ?

“Anche lui da avversario quando stava a Terni e personalmente non lo conoscevo, ma devo dire che con lui mi trovo molto bene.”

Hai detto delle cose che Toscano vorrebbe sentirvi dire, soprattutto la consapevolezza della vostra forza....

“Io dico sempre quello che penso anche se a volte può essere un'arma a doppio taglio, però è la verità: siamo veramente un'ottima squadra. Dobbiamo solo migliorare un pochino: quando acquisiremo maggior consapevolezza e non cadremo in quegli errori che a volte possiamo fare a livello di lettura delle partite.”

A volte sembra che gli errori vengano per una specie di rilassamento che ad un certo punto subentra....

“Forse è così, come è successo dopo Pavia contro la Torres. Analizzando le partite è normale che vi siano tante componenti che vanno aldilà dell'approccio alla gara...poi....”

Come sono i tuoi rapporti con i compagni ?

“Con Gianluca Freddi siamo arrivati assieme e abbiamo legato subito anche perché siamo stati parecchio insieme soprattutto il primo mese. Adesso c'è un rapporto splendido con tutti: stima reciproca e massimo rispetto. Con qualcuno ci si vede spesso anche fuori dal campo, come Corazza, Bianchi, Tozzo, Freddi, Bergamelli. Siamo veramente un bel gruppo e stiamo molto bene assieme.”

Qualche domanda personale che ci serve per mettere a fuoco il Martinelli uomo, ovviamente senza sconfinare nel privato. Tu sei nato a Milano: sei tifoso di qualche squadra ?

“Non particolarmente. Ho origini romane per cui tifo un po' per la Roma; quando ero piccolo tifavo Inter, ma non sono un tifoso accanito.”

Sei sposato ?

“No , sono fidanzato da quattro anni.”

Vivi a Novara ?

“Si, abito in un appartamento qui a Novara.”

Nel tempo libero ? Fidanzata a parte che giustamente avrà bisogno delle sue attenzioni. Leggi, guardi film, ascolti
musica ?

“Si, la musica è una parte abbastanza importante della mia giornata. Sono molto umorale e a volte una canzone può cambiare il mio stato d'animo. Ascolto un po' di tutto: latino-americano, hip hop, rap....spazio un po' su tutti i generi, dipende dal momento, da come mi sento. A volte capita di andare al cinema in compagnia dei compagni o di amici. Avendo legato molto con i compagni attuali capita spesso di uscire dopo l'allenamento per fare due chiacchiere.”

Il film o i film preferiti ?

“Vediamo...mi è piaciuto molto “Spy game”; poi “Il miglio verde”, un po' pesante ma per me un grande lavoro; “Le ali della libertà”; ce ne sono parecchi.”

A parte il primo che hai citato, tutti film usciti prima che tu nascessi...!!! E' una critica velata alla cinematografia contemporanea !!!

“L'ultima volta che sono andato al cinema, non ti dico il titolo, era veramente scarso !!! Mi piacciono comunque i film dove ci sono storie particolari, impegnati e mi piacciono molto le storie vere, mi intrigano parecchio e molte volte uno ci si può ritrovare, ci si può rispecchiare anche nella società moderna.”

Libri ?

“Si, ma adesso è un periodo che leggo molto meno, più che altro riviste di viaggi in posti affascinanti. Se avessi molto più tempo leggerei molto di più. Purtroppo la lettura l'ho accantonata un po', però mi piace leggere.”

Libro preferito ?

“L'ultimo che ho letto è “Il Dio delle piccole cose”, però “Il cacciatore di aquiloni” penso sia quello che mi è piaciuto di più.”

Altri sport che segui oltre al calcio ?

“Guardo un po' tutto quello che mi capita, non ho preferenze particolari. Forse il basket, anche se non mi fa particolarmente impazzire e la pallavolo, sia maschile che femminile.”

Sei già venuto a vedere l'IGOR ?

“No, ancora non sono andato, ma prossimamente penso che ci andrò.”

Se hai qualcosa da raccontarci che ti fa piacere oppure qualcosa da dire ai tifosi , sul tuo essere calciatore o di quanto sei dentro nella lotta per salire con il Novara.....

“Quello che posso dire e che posso assicurare ai tifosi e a chiunque ci segue è che noi ci mettiamo sempre anima e corpo in quello che facciamo. Tante volte si può essere “pizzicati” sotto tanti punti vista, reali o meno, però posso garantire che ci teniamo e diamo sempre il massimo. In primis lo facciamo per noi, ma le fortune di una società la fa il singolo calciatore con gli altri compagni. Per cui vorrei dire che i risultati non sono legati solo alle fortune della società, ma al nostro stesso futuro, perché uno ci tiene a far bene soprattutto per se stesso, poi per la maglia che indossa e di conseguenza per le persone che ci seguono. Nessuno deve mettere in dubbio la nostra fame, la voglia in campo: questo è inaccettabile, ma posso anche capirlo, avendo vissuto la stessa situazione di retrocessione a Castellammare. Quando le cose vanno male si crea questo velo di malessere, di diffidenza verso noi come persone e come calciatori, ma è la cosa più sbagliata: a nessuno piace perdere e fare figuracce. Ma questo è legato anche al nostro mestiere: quando si vince è tutto okay, tutti sul carro dei vincitori, quando si perde sono tutti delle pecore, incapaci e via di seguito.
E' qualche anno che gioco e di solito va così, l'anno scorso ho vissuto entrambe le situazioni, anche se il momento bello non da protagonista: essere promosso in Serie A, mentre sei mesi prima stavo retrocedendo con la Juve Stabia. E' un po' la situazione che avete vissuto voi l'anno scorso e lo posso capire, ma vi assicuro che quando le cose non girano, oltre al malessere generale, il primo malessere è il nostro. Quando si perde la tranquillità non è mai facile, per cui l'appello è: stateci sempre accanto e sosteneteci. Ovviamente le critiche ci stanno e qualche mugugno anche. Sappiate però che se c'è l'incitamento e quell'aria di positività ci rende più contenti, ci carica maggiormente e ci aiuta.”

Ci sembra che tu tenga molto al rapporto con i tifosi. Ti è capitato sempre nella tua carriera ?

“Io gioco per me e per la squadra: se gioco bene ho la gratificazione personale, ma se ne avvantaggia la squadra. L'anno scorso ad Empoli ho vinto il campionato, però io non mi sentivo bene non avendo mai giocato. La gratificazione viene quando uno gioca e le cose vanno per il verso giusto, non possono essere disgiunte le due cose. Io è vero che gioco per me, ma gioco anche per i miei compagni, per chi mi sta a fianco, per quello che sta in panchina o in tribuna: in poche parole per la squadra. Poi c'è il contorno. Io non soffro il contorno dei tifosi quando contestano, anzi direi proprio per niente, però chiaramente mi farebbe piacere sentire ancora più calore da parte della gente quando sei in difficoltà. Devo anche dire che il calcio viene vissuto in modo diverso al sud rispetto al nord.”

Mi preme dire, da novarese, che il nostro pubblico non è il quello della Roma che continua a incitare anche quando perde 7 a 1 contro il Bayern: un conto è essere ultimi in classifica, giocare male e con scarso impegno allora qualche fischio ci può anche stare. Ma è un argomento del quale parliamo spesso anche con Toscano: non è possibile che uno sbaglia un passaggio e viene giù lo stadio.....

“La cosa inconcepibile di sabato è stata che alla fine del primo tempo, quando stavamo vincendo tre a uno, sembrava stessimo perdendo tre a zero: per me è una cosa fuori dal mondo, detto fuori dai denti!!! Poi la gente faccia come gli pare, ma per me è inconcepibile.”

A te hai detto non disturba più di tanto, ma ad un giovane ?

“Infatti, a me non frega nulla, ma un giovane che inizia a giocare adesso si chiederà qualcosa di un simile comportamento. Per fortuna non è il caso dei nostri giovani che sono molto maturi a dispetto dell'età, però sicuramente si potrebbe dare tutti di più con il calore dei tifosi per tutta la partita. Devo dire che purtroppo è una cosa comune in tantissime altre città: il calcio italiano, gli stadi italiani e la mentalità italiana sono così, e non cambierà, perché l'Italia fondamentalmente è questa.”

Noi italiani abbiamo un'altra brutta abitudine: invece di tifare per la propria squadra, si tifa contro gli avversari. All'estero è difficile sentire cori offensivi verso gli avversari......

“L'Italia calcistica è questa !!! Siamo ridicoli agli occhi del mondo !!!! Secondo me è una follia generale.”

E poi ci sono 50 milioni di commissari tecnici....

“Ma questo può passare, il bello del calcio è che ognuno dice la sua, poi la verità assoluta non esiste.”

Anche perché il calcio non è una scienza esatta: quante partite abbiamo visto in cui una squadra gioca all'attacco per novanta minuti e poi prende goal nel recupero, magari su rigore.....

“Come fai a spiegare il calcio...? !!! O come puoi vincere i campionati e poi l'anno dopo con la stessa squadra non va altrettanto bene e sono diventati tutti scarsi ? !!!”

Noi ti ringraziamo e...in bocca al lupo !!!

“Grazie a voi, crepi !!!”

 

Come chiusura finale gli dedichiamo una citazione dal suo libro preferito, operando un irriguardoso “taglia e cuci” per adattarlo all'esigenza.
“....Annusavo solo il profumo della vittoria. Salvezza. Redenzione......Non sapevo per cosa stesse lottando il mio avversario, forse solo per il diritto di vantarsi. Ma questa per me era la sola opportunità di essere guardato e non soltanto visto, di essere ascoltato e non soltanto udito.......Ed ecco che improvvisamente la speranza diventava certezza. Avrei vinto. Era solo questione di tempo....”