In ricordo di Aleksandar Aranđelović, calciatore jugoslavo azzurro, 1 Serie B (Padova)

Nel 2019 Tuttonovara ricorda, nel giorno anniversario della nascita, i calciatori, gli allenatori, i dirigenti e i membri dello staff del Novara Calcio che ora sono nell'Azzurro del cielo
18.12.2019 09:45 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: it.wikipedia.org
Aleksandar Aranđelović
Aleksandar Aranđelović
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Il 18 dicembre 1920 nacque a Crna Trava, villaggio e municipalità del distretto di Jablanica nel sud-est della Serbia centrale, al confine con la Bulgaria, Aleksandar Aranđelović, conosciuto in Italia come Aleksandar Arangelovic, raramente Alexander Arangelovic o Aleksandar Arangelovich, calciatore e allenatore di calcio ugoslavo, che morì l'8 settembre 1999 a Belgrado, capitale della Serbia, all'età di 78 anni.

I suoi dati anagrafici sono molto dubbi: alcune fonti lo danno per nato nel 1922, il sito della Stella Rossa riporta come data di nascita 18 gennaio 1920 ed un libro sui giocatori stranieri nel campionato francese riporta come data di nascita 18 febbraio 1920; inoltre come luogo di nascita altre fonti lo danno per nato a Belgrado in Serbia.

In sostanza fu un apolide e sappiamo che era dotato di notevole intelligenza matematica (aveva studiato ingegneria a Belgrado).

Aranđelović giocò a calcio come attaccante dal 1932 al 1953. Fu poi allenatore di calcio nel 1963. 

Tuttonovara gli rivolge un caro ricordo.

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Carriera

Calciatore

Aleksandar Aranđelović giocò inizialmente nella sua Jugoslavia con lo Jedinstvo Beograd, squadra con cui crebbe nelle giovanili dal 1932.

Giocò poi con Prva Armija, Metalac Beograd, Student Beograd e Stella Rossa dal 1944 al 1947.

E' pure segnalata la militanza nella Nazionale jugoslava.

Nel 1947 venne in Italia e giocò un'amichevole con il Milan, il pareggio esterno con il Como per 2-2.

Nel bel mezzo della stagione 1947-48 fu il Padova ad offrirgli un contratto, ma ben presto entrò in rotta di collisione con la dirigenza biancoscudata, sembra a causa di soldi promessi e poi non concessi.

Finì in lista di trasferimento e trovò rifugio al campo profughi di Cinecittà, a Roma. Qui venne scovato ed arruolato senza troppi ripensamenti dalla società capitolina, che era alla ricerca di elementi a basso costo, ma in grado di apportare qualità ad una rosa che latitava paurosamente sotto questo punto di vista. In quella stagione, il 1949-50, segnò quattro doppiette, all'Atalanta, alla Lucchese, al Venezia ed al Palermo, guadagnandosi il soprannome di "ammazzasquadroni" dai tifosi romanisti. Qui iniziò però il momento peggiore nella storia giallorossa, poichè la penuria di mezzi finanziari stava creando le premesse per la caduta in serie B del 1951 e neanche l'avvento di Fulvio Bernardini riuscì a rimettere in sesto la barca. In quella stagione, diede un ottimo contributo, grazie ad una tecnica di primo piano e ad una buona predisposizione alla conclusione della manovra. Fu tra l'altro autore di una delle prodezze dell'annata, la conversione in rete del rigore generosamente concesso dall'arbitro Pera durante lo scontro salvezza col Novara, un rigore tirato praticamente da fermo, come non si era mai visto sino ad allora sui nostri campi. La sua specialità erano però i calci di punizione, che tirava con una potenza terrificante, tanto che il Corriere dello Sport lo chiamò "l'uomo col piede corazzato". Inoltre gli piaceva fare giochetti con il piede sulla palla, cosa che molto spesso faceva saltare i nervi ai suoi diretti avversari, che si sentivano evidentemente presi in giro. E farlo sui campi italiani, non è che fosse una pratica priva di rischi, vista la durezza con la quale i difensori erano soliti stroncare il gioco offensivo delle squadre avversarie.

Abbastanza incredibilmente, al termine della stagione, nell'estate del 1950, nonostante il buon torneo disputato, lo slavo venne ceduto proprio al Novara, ove giocò ancora un ottimo campionato, segnando 9 reti in 26 partite.

Restò nell'Europa occidentale trasferendosi prima in Francia, al Racing Club di Parigi, nella stagione 1951-52.

Andò poi in Spagna, all'Atletico Madrid, e qui giocò una sola partita di campionato.

Concluse la carriera giocando in Canada ed Australia dove divenne anche allenatore.

Allenatore

Nel 1963 allenò la squadra dell'Australia Meridionale.

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Ecco in sintesi la carriera di Aleksandar Aranđelović. Nell'ordine sono indicate le stagioni, le squadre di club e le Nazionali nelle quali ha militato e che ha alenato, il numero di presenze in campionato da calciatore e, tra parentesi, il numero di gol segnati:

Calciatore

Giovanili

1932-38 - Jedinstvo Beograd

Squadre di club

1938-39 - Jedinstvo Beograd - ? (?)
1944 - Jedinstvo Beograd - ? (?)
1944-45 - Prva Armija - 55 (?)
1945 - Metalac Belgrado - ? (?)
1945 - Student Beograd - ? (?)
1946-47 - Stella Rossa - 6 (1)
1947 - Milan - 0 (0)
1947-49 - Padova - 5 (3)
1949-50 - Roma - 20 (11)
1950-51 - Novara - 26 (9)
1951-52 - RC Parigi - 8 (1)
1952-53 - Atlético Madrid - 1 (1)

Nazionale

- Jugoslavia

Allenatore

1963 - Australia Meridionale

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Palmarès

Calciatore

Club

Competizioni nazionali

Serie B: 1   (Padova: 1947-48)

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