Esclusiva TNO. IGOR Volley Novara - Conversando con ... Luciano Pedullà, il "Professore".

27.11.2014 09:00 di  Sergio Guerzoni   vedi letture
Luciano Pedullà
Luciano Pedullà

Roberto Krengli ed io abbiamo incontrato Luciano Pedullà allo Sporting venerdì 21 novembre, subito dopo l'ultimo allenamento prima della partenza per Piacenza: il desiderio di chiedergli un pronostico per l'imminente sfida contro le Campionesse d'Italia in carica è stato forte. Ovviamente, perché la previsione avesse valore, la abbiamo pubblicata nell'anteprima di sabato. Ricordiamo in uno stralcio che cosa ci aveva detto: “Un pronostico secco, "di pancia" ? Vinciamo noi !" .
Detto fatto: ….la pancia del “professore” ha ottime doti di chiaroveggenza.... e i tre punti sono arrivati puntuali come un orologio svizzero !!!

A proposito, apriamo una parentesi: probabilmente tutti già lo sanno, ma ricordiamo che Luciano Pedullà è detto "il professore", perché è anche insegnante di educazione fisica; a noi piace pensare che, nell'ambiente sportivo, questo soprannome sia dovuto al suo essere opinion-leader nel mondo pallavolistico, alla sua naturale saggezza, mai rivestita di supponenza però.    

Vediamo ora come Luciano Pedullà ha risposto al fuoco incrociato di domande poste dai vostri cronisti.

 

- Pedullà, quanto è importante arrivare bene nella regular season ?

“E' fondamentale, anche se il primo posto in regular non è uno dei nostri obiettivi, quanto meno degli obiettivi dichiarati. E' fondamentale comunque arrivare in alto perché è lì che si decidono i posti per la Coppa dei Campioni, che per noi rappresenterebbe un ottimo traguardo. E' importante anche per il vantaggio dell'ultima partita in casa in tutte le fasi degli eventuali play-off . Pensiamo a quando si va a giocare a Busto Arsizio, piuttosto che a Bergamo o a Piacenza, a quanto sia difficle, anche se per noi, in questo momento, non è la situazione che temiamo più di tutte, giocare in trasferta. Certo che durante i play-off, che è un altro campionato, diventa fondamentale giocare l'ultima partita in casa.”

- In Russia come pensate di affrontare l'ostico impegno di Krasnodar ?

“Andiamo per cercare di vincere anche se sappiamo che è molto difficile. Però tentar non nuoce e non avremmo nulla da recriminare nel caso non dovessimo riuscire. Sappiamo di aver giocato contro una delle squadre più forti in questo momento in Europa e sicuramente averci giocato e dovendo giocarci contro, ci sta facendo crescere molto.”

- Bisognerebbe ripetere i primi due ottimi set dell'andata.....

“Anche meglio !!! Dobbiamo cercare di distrarli il più possibile, di metterli in condizione di non riuscire più a rientrare in partita, cosa che evidentemente non abbiamo fatto nella partita in casa. Certo è difficile: bisogna essere pronti su alcuni aspetti sui quali ancora non siamo completamente pronti. Dobbiamo essere bravi e molto fortunati !”
(Purtroppo sapete già come è andata: le russe hanno vinto 3 a 2 estromettendoci dalla Coppa CEV n.d.r.)

- Le ragazze americane si sono inserite bene in squadra ?

“Benissimo direi. Alix (Klineman n.d.r.) non ha avuto problemi in quanto conosceva benissimo la situazione in Italia e anche me come allenatore; Kim (Hill n.d.r.) è una persona splendida e non ha problemi di nessun genere: le piace lavorare e come lavoriamo.”

- Un'ultima domanda sul campionato: Modena, che ha sconfitto proprio Piacenza, e la Foppapedretti, che ci tallona in classifica distanziata di un punto, che squadre sono ?

“Sono due buone squadre, fra le sette che sono capaci di arrivare davanti. E' un campionato molto equilibrato e, come abbiamo detto prima, la prima posizione per affrontare i play-off è importante. Secondo me sono sette le squadre che possono arrivare davanti: noi abbiamo già ottenuto due vittorie e adesso ci proviamo per la terza." (Come detto nell'introduzione, buona anche la terza).

- Vorremmo parlare del Pedullà uomo facendo un po' di gossip. Possiamo ?

“Sì !” (gli strappiamo una risata !)

- Tu nasci come calciatore e ginnasta....

“Ginnasta, più che calciatore. Sono stato campione regionale di ginnastica artistica nel 1967 e a livello nazionale il miglior piazzamento individuale è stato 33° e un secondo posto di squadra, con la Pro Novara. Poi ho giocato un po' a calcio (ad un livello sicuramente inferiore): qui direi più che quarant'anni fa, quaranta chili fa !!!!”

- Come me. Dove hai giocato ?

“La squadra più importante il Granozzo, dove ho fatto molta panchina. C'erano tanti giocatori bravi: Marini, Visconti. Il presidente era Dante Graziosi.”

- Poi sei stato contagiato dalla pallavolo da tuo fratello maggiore Gerardo, che noi chiamavamo “Pedullone” per distinguerlo da te che eri “Pedullino” !!!

“Assolutamente. E' andata così: lui allenava la squadra di Sant'Andrea, che poi è diventata Pallavolo Novara, e lui l'ha allenata anche in Serie B. Lui cercava di stimolarmi ad andare agli allenamenti per aiutarlo, ma io non ne volevo nemmeno sentirne parlare. Poi ho iniziato a frequentare l'ISEF e non avevo idea su quale argomento fare la tesi ed ero in grossa difficoltà. Lui mi ha detto: 'vieni in palestra con me, ti faccio allenare due giocatori (uno di questi era Stefano Colombo, il mio predecessore in panchina all'IGOR) e tu fai un lavoro specifico su questi due giocatori'. Così sono riuscito a portare avanti questo interesse, dapprima per compilare la mia tesi, poi mi sono inserito a livello femminile e ci sono rimasto.”

- Sempre solo nel femminile ?

“Tra le prime esperienze c'è stata anche la pallavolo maschile, ma non ero il primo allenatore.”

- A parte le primissime esperienze al Sumirago, dove eri allenatore in seconda, poi sei diventato primo allenatore ad Omegna, poi all'Agil, quindi a Chieri. Qui arriva l'esperienza della Nazionale Juniores.......

“Juniores e Seniores, dove ero aiutante di Bonitta.”

- Con la Nazionale Juniores hai vinto l'oro agli Europei, e sei uscito nelle semifinali Mondiali contro il Brasile....

“Si, ho perso la semifinale al quinto set con il punteggio di 15-13, contro un Brasile stellare, che non ci aveva fatto vedere palla in un'amichevole pre-mondiale, ma poi siamo cresciuti molto e abbiamo sfiorato il miracolo. Pensa che in quel mondiale abbiamo perso solo due volte con la Cina e la semifinale, tutte per 3 a 2.”

- In quella nazionale giovanile, hai allenato ragazze che poi sono arrivate in Serie A ?

“Si, ci sono: Serena Ortolani (Casalmaggiore), Lucia Crisanti (Modena), Ilaria Garzaro (Scandicci), Veronica Angeloni (Piacenza). Vorrei ricordarti che ai Mondiali in Turchia portai per la prima volta nelle Nazionali giovanili Monica De Gennaro (Conegliano).”

- Poi sei stato a Sassuolo, di nuovo a Novara nell'Asystel, quindi a Pesaro e adesso sei tornato a casa. Diciamo che Novara ricorre periodicamente nella tua carriera di allenatore, che, come ci hai detto altre volte, per te è sempre un punto fermo. E' per stare vicino alla famiglia e alla scuola dove insegni ?

“Si, ma non solo. Io sono veramente il prototipo del campanilista. Tutte le volte che sono andato ad allenare in altre società, a parte l'Italia, non ho mai sentito la squadra che allenavo come il figlio che avevo. Per me la squadra è come un figlio e per lei farei qualunque cosa: questo affetto a Novara è ancora più profondo. La sento mia, come mio figlio, come mia moglie, come la mia casa, come qualcosa affettivamente molto vicina.”

- Forse è anche la società che ti ha dato di più sul piano professionale.....

“Perché è Novara, la città di Novara. La mia città per me è la cosa più importante, fin da quando ero bambino. C'è la mia famiglia, la mia gente, gli amici: l'ho sempre sentita così.”

- Certo che per uno che fa il tuo lavoro, che costringe essere lontano dagli affetti, stare vicino a casa aiuta anche a trovare la tranquillità per svolgere meglio il compito che ti è stato affidato, campanilismo a parte.....

“Certo, questo è inevitabile, ma, aldilà di quello, la passione con la quale faccio le cose è perché il mio sogno è di dare a Novara qualcosa di importante. Da un certo punto di vista potrebbe esserci anche un po' di egocentrismo: io sogno che Novara si ricordi di me e lotto perché questo accada.”

- Penso che qualcosa hai già portato a casa: due Coppa Italia in A2 e la Coppa CEV del 2008/09....

“Si, ma bisogna portare qualcosa di più importante ...”

- La tua carriera di commentatore televisivo invece come nasce ?

“Ho iniziato grazie all'aiuto di Mimmo Fusco (il compianto giornalista RAI, voce del Volley femminile) che mi chiamava spesso per dargli una mano. Avevo avuto anche esperienze precedenti in radio, a Radio Azzurra e Onda Novara, quando andavo in giro a intervistare i piloti di Formula Uno, la mia più grande passione, forse più grande della pallavolo. Sognavo di correre in Formula Uno, tant'è che alle superiori ho scelto di diventare Perito Aeronautico, perché pensavo potesse spingermi verso questa passione e poi ho fatto il giornalista radiofonico proprio per andare ad intrufolarmi il più possibile in quel mondo. Poi ho cambiato strada, ma è rimasta una grande passione e da lì ho imparato a parlare davanti ai microfoni. Mimmo Fusco e poi Lorenzo Dallari (vice direttore di Sky Sport) mi hanno coinvolto; due grandi amici, soprattutto Dallari che è un po' il mio mentore.”

- Dallari ha anche un sito se non sbaglio....

“Si, Dallarivolley.com. Mi ha anche chiesto di scrivere e l'ho fatto volentieri, perché lui è veramente un amico.”

- Mi hai bruciato la domanda su quale sport segui oltre alla pallavolo. Mi fa piacere che tu sia appassionato di automobilismo: è la terza cosa che abbiamo in comune, dopo lo stesso anno di nascita (1957) e il diploma di Perito Aeronautico. Passiamo al tempo libero: qual'è il tuo svago principale ?

“I viaggi. E' un'altra delle mie grandissime passioni: visitare tutto quello che è possibile visitare. L'ultimo l'ho fatto in Polonia, ma non è stato il più bello. Il più bello è stato in Turchia. Il mio sogno è di fare Siria, Iran, Iraq.”

- Adesso non è molto “igienico” andare in quei posti....!!!

“E' il mio sogno: speriamo cambi qualcosa. Un altro sogno nel cassetto, che potrò fare solo dopo essere andato in pensione, è di raggiungere la Cina con il camper: so che è difficile, ma sono un camperista convinto. In Polonia e in Turchia, 25 giorni il primo, 36 il secondo, ci sono andato in camper, così come in Norvegia per 32 giorni, Grande passione.”

- Letture ?

“Non ho molto tempo per leggere: quando riesco leggo prevalentemente libri, giornali o siti internet di pallavolo. Cerco di tenermi sempre aggiornato su tutto quello che è la pallavolo.”

- Film ? Qual'è il tuo film preferito ?

“Mi piace molto il cinema, i film, ma spesso non riesco a vederli: quelli molto drammatici o dove ci sono troppi morti mi mettono tristezza e mi danno fastidio. Il più bel film in assoluto per me è “Qualcuno volò sul nido del cuculo”. Ti anticipo sui gusti musicali: Francesco Guccini.”

- Io sono più deandreiano.....

“Anche, è la passione di mia madre e anche la mia. Di questi due ho tutti i dischi.”

(Nè io nè Roberto abbiamo altro da chiedere - per ora - e perciò ci congediamo, ndr)

- Grazie, Luciano, sei stato gentilissimo.

“Grazie a voi, a presto.”

 

La chiacchierata è stata molto piacevole, non avevamo dubbi conoscendo la grande disponibilità del coach. Concludiamo, come al solito, con una citazione rubata ad una delle preferenze artistiche di Pedullà. Abbiamo scelto una frase tratta da una canzone di Guccini, “La tua libertà”, che contempla anche il viaggio.

Oltre le mura
della città
un orizzonte insegue un orizzonte;
a un'autostrada, un'altra seguirà,
gli spazi sono fatti per andare;
la tua libertà,
se vuoi, la puoi trovare.
E un uomo saggio
regole farà,
una prigione fatta di parole;
i carcerieri
di una società
ti impediranno di cercare il sole;
la tua libertà,
se vuoi, la puoi avere.