Video - Sono stato allo stadio “Meazza” quattro volte ..... l'Editoriale di Simone Balocco del 13 gennaio 2017

16.01.2017 11:00 di  Simone Balocco   vedi letture
San Siro, 'quel' pomeriggio
San Siro, 'quel' pomeriggio
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A cura di Simone Balocco, Social Media Official Supporter - #SMOS Lega B del Novara Calcio 1908. #CalcioVero

Sono stato allo stadio “Meazza” quattro volte. Quando lo dico, tutti mi chiedono se ho visto giocare una delle milanesi o il derby d'la Madunina. E invece no: sono stato al “Meazza” a veder giocare il Novara tutte e quattro le volte nel settore “ospiti”. Eh si, la squadra della mia città, negli ultimi sette anni, alla “scala del calcio” ha affrontato a testa alta il Milan (tre volte) e l'Inter (una volta).

E visto che, come si usa dire, la prima volta non si scorda mai, sette anni fa, 13 gennaio 2010, io e altri 13mila novaresi “varcammo” il Ticino per andare a vedere il mitico ottavo di finale di Tim Cup contro il Milan allora allenato da Leonardo. La città era in fermento da novembre, da quando la squadra aveva eliminato il Siena (a Siena) ed in pochi giorni tutta la provincia si svegliò azzurra ed iniziò una vera e propria caccia al prezioso e storico ticket. 

Che pomeriggio quel 13 gennaio: la città a partire dalle 13 era deserta (si giocava alle 16), l'autostrada A4 era piena di macchine con in bella mostra bandiere e sciarpe biancoblu, per non parlare dei tantissimi pullman di tifosi.

Moltissimi di noi (me compreso) andarono nel primo anello “verde” e lo riempimmo: si “giocava in casa”, visto che le presenze rossonere sugli spalti erano di poche migliaia. “Giocare in casa a San Siro”: se me lo avessero detto il 12 maggio 1996 quando andai a vedere per la prima volta una partita degli Azzurri in campionato (era la Serie C2, avversario l'Alzano, che coincise con la vittoria del campionato ed il ritorno in Serie C1) che quattordici anni dopo sarei stato, con la mia sciarpetta, alla “scala del calcio” a vedere giocare il Novara non ci avrei mai creduto. E non avrei mai pensato di vedere segnare il Novara sotto la “nostra” curva con un gran gol di Pablo Gonzalez che aveva pareggiato il gol iniziale di Pippo Inzaghi. Avevo gli occhi lucidi e non ci credevo.

Il Novara alla fine perse con grandissimo onore, ma che soddisfazione: calciatori che avevano a malapena giocato in B erano lì a lottare alla pari con i più titolati rossoneri, cercando di segnare in più occasioni il gol vittoria.

E' stato bello così: l'Italia scoprì il miracolo Novara, scoprì i vari Fontana (che parate !), Lisuzzo, Gheller, Porcari, Motta, Tombesi, Rubino, Bertani e Gonzalez. Li conoscevamo però soltanto noi tifosi novaresi, in quanto allora in Lega Pro non c'erano ancora le maglie con dietro i nomi dei giocatori e nessuno sapeva chi fossero, tanto che il radiocronista Rai (mi è stato detto) confuse il marcatore Gonzalez con il compagno Bertani e alla lettura delle formazioni, sul maxischermo, lo speaker lesse prima il 10 (Rigoni) del 9 (Gonzalez) e ad un certo punto apparve lo stemma del Genoa.

Quel pomeriggio da San Siro uscimmo tutti tra gli applausi e tanti miei amici non novaresi si complimentarono con me per tifare una squadra che, in punta di piedi, aveva rischiato di fare il colpo in casa di una grande del nostro calcio.

Lì ho capito che tifare Novara era la cosa più bella del Mondo. E lo è ancora.

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