Il TAR contro se stesso: ripescaggi, un altro rinvio ... (di Dario Lo Cascio)

Siciliano, ex studente a tempo perso, lettore per necessità, scrittore per passione, da dieci anni giornalista per divertimento
20.09.2018 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Dario Lo Cascio
Dario Lo Cascio
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Avete presente quando qualcuno vi racconta una barzelletta che non fa ridere ? Non perché non sono stati capaci ad interpretarla, o perché non la capite. Proprio non fa ridere. È qualcosa di ridicolo che suscita più che altro imbarazzo, non ilarità. È questo che viene fuori, fino ad oggi, se parliamo di calcio. Imbarazzo. Nei confronti di tutte le parti coinvolte. 

Da settimane, mesi, vi stiamo raccontando questo grottesco teatrino messo in piedi dalle varie leghe, dalla FIGC, dal Coni e, in ultimo, dal TAR. Già, il Tribunale Amministrativo Regionale, che prima ha sospeso la decisione del Collegio di Garanzia dello Sport del Coni che aveva dichiarato improcedibile il ricorso riguardante il blocco dei ripescaggi. Quindi nella giornata di ieri, con una scelta apparentemente incomprensibile, ha accolto il contro-ricorso di Lega B e FIGC, annullando la disposizione precedente.

Risultato? Domani non ci sarà la composizione di un nuovo Collegio di Garanzia che avrebbe dovuto decidere sul blocco ed eventualmente lunedì sui criteri dei ripescaggi, così come sarebbe dovuto essere in origine. Ad agosto. Prima che si consumasse questo incredibile scempio. Si dovrà attendere ancora. Il 26 settembre per l'udienza cautelare collegiale del TAR ed il 28 settembre - su decreto del presidente Frattini - per l'udienza del Coni relativa ai ripescaggi. Mentre il 1° ottobre eventualmente si discuterà dei criteri. 

Insomma, l'attesa non è finita, si dovrà aspettare ancora altre due settimane per capire dove questo calcio vuole andare a parare. Ma ormai il movimento, nel nostro Paese, è totalmente alla deriva. È un tutti contro tutti, la Lega Pro contro la Lega B, le aspiranti il ripescaggio una contro l'altra. Ma vorremmo sottolineare una cosa. Esiste un organo, la FIGC, acronimo di Federazione Italiana Giuoco Calcio, che dovrebbe vigilare e operare sul Calcio tout court, super partes, insomma dovrebbe provare ad assecondare gli interessi di tutte le varie leghe. Eppure, pare, la posizione è ormai definitiva a favore di una scelta. Ma c'è di più: la FIGC al momento è commissariata, quindi dovrebbe limitarsi a disposizioni tecniche di routine, almeno secondo quella che sarebbe la nostra modesta interpretazione. E invece...

...e invece si è creato quest'anno nel calcio italiano uno scompiglio senza alcun precedente. Che forse passa un tantino sotto traccia sui grandi media nazionali perché "tanto si parla di B e C", ma tra gli addetti ai lavori e non solo il fermento è quotidiano. Perché quotidianamente c'è qualche novità. In negativo, ci sbilanciamo. Da agosto in poi nessun passo avanti è stato effettuato, si è andati solo indietro, è aumentato il caos, si sono accumulati ricorsi, si sono procrastinate o annullate le decisioni.

A questo punto ormai sembra non possa esserci altro intervento, se quest'ultimo passo della prossima settimana tra TAR e Coni dovesse risolversi in un nulla di fatto, se non quello dello Stato. C'è già infatti chi preannuncia il coinvolgimento del Consiglio di Stato. Ma a questo punto sembra d'uopo un intervento diretto del Governo. Ricordiamoci infatti che il calcio è sport nazionale, ed è un movimento che, giorno dopo giorno, sta perdendo credibilità. Non alla base, non per singole azioni di club, o per illeciti sportivi come in passato il calcioscommesse. La credibilità si è persa ai vertici, in quelle istituzioni che dovrebbero vigilare, regolamentare, decidere. 

Ed invece oggi il calcio è un continuo di società che falliscono, regole che vengono ignorate o aggirate, provvedimenti che vengono rinviati per settimane o mesi. Ci perdonerete la chiusura inflazionata. Però... adesso basta. 

Dario Lo Cascio