Il punto sulla Serie C (di Tommaso Maschio)

05.02.2020 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Tommaso Maschio
Tommaso Maschio

E pure quest'anno è arrivato il momento più amato dagli italiani. Che non è il mercato ormai finito con tutto il corollario di pagelle, commenti che infiammano i bar (sempre meno purtroppo) e i social (sempre di più e anche in questo caso purtroppo), né tantomeno delle polemiche arbitrali dell'ultimo turno di campionato (quelle sono una costante da agosto a giugno). Parlo ovviamente del Festiva di Sanremo, un evento – forse l'unico della tv italiana – capace di catalizzare l'attenzione generale compresa quella di chi lo snobba o boicotta, ma sotto sotto si informa spinto un po' dalla curiosità un po' dal desiderio di non sentirsi completamente fuori dal mondo in una settimana in cui si parlerà sopratutto delle canzoni in gara, ma non solo. Perché ci sono sempre le vallette/co-conduttrici (quest'anno ben tre giornaliste – Laura Chimenti, Emma D'Aquino e Diletta Leotta - fra le altre cose) da elogiare o criticare, i vestiti da commentare, le gaffe (perché tanto ci saranno immancabili pure quelle) ecc ecc. Non sto a dilungarmi troppo perché tanto sapete anche voi, cari aficionados, di cosa parlo. E non fate finta di nulla.

L'apertura con Sanremo era doverosa altrimenti il direttore Ivan Cardia se la sarebbe presa visto che lo scorso anno feci lo stesso con il suo predecessore Luca Bargellini. Non volevo fare figli e figliastri o creare gelosie intestine e quindi ecco un altro, l'ennesimo, editoriale a basso contenuto calcistico. Solo che questa volta anziché i Mondiali di sci alpino mi sono dovuto dividere fra Sanremo e la prima asta di riparazione del fantacalcio (e sorvolo sugli scarponi che ho comprato).

Tornando al mondo del calcio e alla nostra Serie C vogliamo l'attenzione ad Avellino. Che i rapporti fra Nicola Circelli e Luigi Izzo fossero tesi non lo si scopre solo oggi, basti pensare al ritorno di Carlo Musa come ds, al dg Aniello Martone che viene stoppato prima che parta per Milano per gli ultimi giorni di mercato, o al comunicato dello stesso Izzo a fine mercato. E poi la condanna del club al pagamento delle ultime mensilità di quattro giocatori della passata stagione, decisa oggi dalla Commissione della LND, che potrebbe portare – se non saranno saldate le spettanze – a una penalizzazione di quattro punti da scontare nel prossimo campionato. E poi c'è la COVISOC che attende sempre la presentazione dei documenti che attestano la solvibilità economica di un paio di soci, da presentare entro il 7 febbraio (non manca molto) onde evitare di finire in tribunale, e infine il pagamento della seconda rata a Sidigas e degli stipendi di novembre-dicembre. Qualcosa come 400mila euro da tirare fuori entro metà mese per evitare una penalizzazione.

Una situazione complessa anche alla luce del comunicato di Izzo emesso nella serata di ieri in cui praticamente si intima ai soci di cedere le loro quote per poi procedere all'ingresso di nuovi soci prima delle scadenze. Un comunicato in cui si leggono frasi dure come “emerge di tutta evidenza l’inadeguatezza della attuale amministrazione unica alla guida del Club” (..) “È giunto il momento in cui è necessario passare dalle parole ai fatti”, rivolte a chi ha accompagnato Izzo nel salvataggio della società dopo la gestione Sidigas. Anche gli ultras biancoverdi si sono fatti sentire nella giornata di ieri con un comunicato in cui si attacca a testa bassa la nuova società ( “Teatro indegno offerto da questi 5 commedianti da strapazzo”) e si annuncia lo sciopero del tifo sia in casa sia in trasferta fino a quando la situazione non sarà chiara e definita.

“Siamo stanchi di questi loschi individui, stanchi di queste figure di m...a mondiali, stanchi di vivere le nostre passioni nelle aule dei tribunali, stanchi di dover prestare il fianco a disonesti faccendieri, stanchi di assistere a puerili litigi su tv, social o comunicati stampa. ABBIAMO LE PALLE PIENE!!! Per tutto esiste un prezzo, ma non per la nostra dignità, è ora che venga liberata questa società!!!”, recita il comunicato degli ultras irpini. E francamente è difficile dargli torto, perché quanto sta succedendo nella piazza irpina sembra un film purtroppo già visto. E con un finale per nulla lieto.

Tommaso Maschio

-