Novara, la B in testa: tra passato e futuro, ma conta il presente

26.12.2018 14:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Pablo Andrés Gonzalez
Pablo Andrés Gonzalez

Un Novara che la Serie C non la voleva proprio. La formazione piemontese ha salutato la Serie B nella passata stagione piazzandosi al terzultimo posto, ma nella torrida estate 2018, ecco la sentenza.

Non una sentenza, ma la sentenza, quella che annulla la delibera del Commissario Straordinario FIGC secondo la quale “le Società che hanno scontato nelle s.s. 15-16, 16-17 e 17-18 sanzioni per il mancato pagamento, nei termini prescritti, degli emolumenti dovuti ai tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo o delle ritenute IRPEF, o dei contributi INPS o del Fondo Fine Carriera relative ai suddetti emolumenti, saranno computate ai soli fini della redazione della classifica finale, ma saranno in ogni caso escluse dalla possibilità di colmare vacanze di organico”.

Situazione che stravolgeva la graduatoria dei ripescaggi, facendo balzare in vetta i piemontesi e il Catania. Peccato che quei ripescaggi, quelli che sarebbero dovuti seguire al fallimento di Avellino, Bari e Cesena, non si faranno mai, perché Balata, presidente della Lega B, inizia una lunga battaglia giudiziaria, impugna tutto quello che si può impugnare e con l'appoggio dell'allora commissariata FIGC, stravolge le normative NOIF e porta la Serie B a 19 squadre. Quindi nessun ripescaggio, al netto poi di ricorsi su ricorsi, quando il torneo è però sempre in stand-by.

I nodo grossi arrivano però dall'11 settembre, con l'avvio del campionato alle porte e con la decisione del Collegio di Garanzia del CONI, che sovverte i pronostici e conferma la decisione della Lega B, che aveva bloccato i ripescaggi, portando il campionato Cadetto a 19 squadre: "Il Collegio ha ritenuto di procedere a una pronuncia di inammissibilità in cui si dice che quei ricorsi dovevano essere proposti davanti alla giustizia federale. Quindi gli interessati potranno ripartire davanti alla giustizia federale", queste le parole del presidente del Collegio Franco Frattini. In buona sostanza, le compagini interessate, tra le quali il Novara, avrebbero dovuto fare ricorso al TFN contro le decisioni di Lega B e FIGC dello scorso agosto. Affidarsi alla giustizia federale, e non adire direttamente il CONI.

Il giorno seguente i calendari, Azzurri nel Girone A e prossimi alla trasferta di Pontedera, gara che il 16 settembre non si è giocata, poiché il giorno prima il TAR del Lazio ha accolto i ricorsi di Ternana e Pro Vercelli che hanno poi “colpito” anche i piemontesi. Rinviate anche le altre giornate, poi il 30 settembre una presunta svolta, tutti in campo, eccezion fatta per Entella e Viterbese, ma il 24 ottobre un nuovo rinvio per le ultime sentenze, che alla fine confermano una B a 19 e alla 10^ giornata fanno regolarmente scendere in campo la C.

Corre già il 4 novembre, e tutto il caos non può non incidere sul cammino degli azzurri, che nel complesso ha reso ben al di sotto delle aspettative: quando manca una sola giornata al primo giro di boa – leggasi termine del girone di andata – il ruolino di marcia parla di 3 sconfitte, 4 vittorie e 10 pareggi, a fronte di una gara da recuperare, quella contro il Pro Piacenza (sarà mai recuperata, dato il rischio esclusione del torneo dei rossoneri ?).

Piazza molto depressa, un “Piola” che non reagiva a stimoli che comunque non erano nemmeno dati da una squadra a tratti troppo apatica, poi il nuovo inizio il 16 dicembre: dopo la partita di Coppa Italia vinta contro il Pisa, che ha per altro regalato gli ottavi di finale della competizione contro la Lazio, il Novara riesce a vincere tra le mura amiche anche in campionato, quando il torneo è giunto alla sua 17^ giornata. Una vittoria che mancava dal 30 marzo scorso, quando i piemontesi erano in B e si imposero 1-0 sul Cesena, nell'annata che comunque culminò con una disfatta per ambo le formazioni, una retrocessa e l'altra fallita e ripartita dalla D.

Presenza di spicco, al “Piola”, dove era presente bomber Pablo Gonzalez. E non da spettatore, ma da calciatore ormai prossimo a tornare in campo vestendo la maglia azzurra, che aveva già vestito dal 2009 al 2011 e poi dal 2012 al 2016: 208 presenze, 65 gol e un piccolo rimpianto, che sarà presto colmato, perché il figliol prodigo è tornato a casa. Accendendo subito l'animo dei tifosi, che hanno spinto la squadra in modo diverso per tutti i 90'.

E poi Daniele Buzzegoli, vicino in estate, come del resto Gonzalez, a vestire la maglia azzurra: la faccenda si complicò per il mancato approdo di Ronaldo al Brescia, fino poi a sfumare. Ma le cose sono adesso nuovamente cambiate, ed ecco la firma del centrocampista, a Novara dal 2012 al 2016, quadriennio che lo ha visto 104 volte protagonisti, con sette reti a carico.

Con lui Operazione Nostalgia. Due innesti già fatti, con qualche contraddizione in...termini di budget ! A detta di patron Secondo, lo stesso doveva essere ridotto, ma dopo l'Entella, sono gli azzurri ad avere comunque il monte ingaggi più alto della categoria.

E chissà se dovesse realmente arrivare lo svincolato Luigi Giorgi ! A ogni modo, qualche addio è previsto: su tutti, proprio Ronaldo sembra destinato ad altri lidi, Livorno su tutti, mentre il Carpi ha messo nel mirino Gianluca Sansone, che proprio in estate complicò i piani per l'arrivo di Gonzalez, non rientrando nei piani tecnici di mister Viali ma non avendo richieste che lo soddisfacessero (Serie B, per capirsi): in uscita era e in uscita è rimasto, qualcosa a gennaio sicuramente si muoverà. La sensazione è che prima saranno effettuate uscite, poi entrate per compensare le carenze dovute alle partenze.

L'unica certezza si chiama William Viali. Messo sulla graticola in diverse circostanze, soprattutto dopo il k.o. contro l'Albissola (costato un ritiro punitivo alla squadra), il tecnico gode della massima fiducia del club, con il DS Carlalberto Ludi – fresco di rinnovo, a dimostrazione di un progetto almeno a medio termine – che ha dichiarato:

“Viali ? Il mister va cambiato se lavora male, ma non è questo il caso”.

Claudia Marrone