Gonzalez: "Novara ? A oggi mancano i presupposti, ma nessun rancore"

06.09.2018 16:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Pablo Andres Gonzalez
Pablo Andres Gonzalez

"Di sicuro ho parlato con Charly (il DS Carlalberto Ludi, ndr). Siamo stati compagni di squadra e di battaglia. Mi ha fatto piacere sentirlo, anche se alla fine non si è riusciti a trovare la soluzione. Nessun problema: amici come prima. Lui ha fatto un grandissimo lavoro nel caos generale che ha travolto il calcio. La squadra è forte".

Dalle colonne de La Stampa, parla l'ex Alessandria Pablo Gonzalez, fresco di rescissione con il club piemontese, e accostato in più di una circostanza al Novara. In merito a questo, la risposta del bomber è chiara, ma le porte possono non essere totalmente chiuse in caso di ripescaggio in B della formazione azzurra.

E proprio in merito a questo:

"Vediamo cosa succederà venerdì al collegio di garanzia del Coni con tutti i ricorsi. Oggi i presupposti non ci sono, ma ripeto: nessun rancore. È bello che anche in questi due anni i tifosi siano sempre stati gentili con me. In queste settimane mi fermavano per chiedermi se sarei tornato".

Il nome del bomber è stato accostato però anche all'Entella: "Ho avuto un contatto e ne ho discusso con il mio agente. Per ora è tutto fermo, ci sono state altre proposte e dovrò valutare ogni aspetto. Un mio ritorno in Argentina lo escludo. La mia famiglia vive qui e poi nel mio Paese di origine ormai non mi conoscono bene. Sono passati tanti anni da quando mi sono trasferito".

Nella lunga intervista rilasciata a La Stampa bomber Pablo Gonzalez ha parlato anche dell'addio all'Alessandria, maturato con la rescissione del suo contratto:

"Tutto è nato da una mia volontà. Non me la sentivo di continuare, stavo male. In queste due stagioni l’obiettivo era la B e avevamo le carte in regola per farcela. Il pensiero di non riuscirci, di avere buttato via entrambe le occasioni mi tormentava. Ero deluso da me stesso. Il mio rimpianto è quello di non essere stato sempre all’altezza delle aspettative. Sono partito troppo bene e ho finito troppo male: negli ultimi otto mesi non ero più io. Ho sbagliato molte partite, anche se la squadra spesso non lo faceva notare. È questo che mi pesa".

E conclude: "Ringrazio il presidente Di Masi e la dirigenza perché mi hanno fatto sentire l’appoggio fino all’ultimo giorno. Non sarebbe stato giusto restare solo per il contratto. Era meglio andare da un’altra parte, cercare nuovi stimoli".

Claudia Marrone