Auguri a Bruno Pesaola !

Nel 2014 Tuttonovara estende gli auguri di buon compleanno (che già faceva ai giocatori attuali) a tutti i calciatori viventi che hanno vestito la maglia Azzurra e a coloro che hanno allenato il Novara
28.07.2014 08:30 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: it.wikipedia.org
Bruno Pesaola
Bruno Pesaola

Il 28 luglio 1925 è nato a Buenos Aires, in Argentina, Bruno Pesaola, che oggi dunque compie 89 anni.

Alto 1,65 per 74 kg., ha giocato come attaccante dal 1939 al 1962. E' diventato poi allenatore di calcio (dal 1962 al 1985).

Tuttonovara gli fa i migliori auguri di buon compleanno !

« Giornalista: Lei ci ha preso in giro, lei è venuto a Bergamo pensando che siamo stupidi, spieghi perché allora il Bologna ha giocato in difesa, al contrario di quello che lei aveva detto ! - Pesaola: E se vede che l'Atalanta ci ha rubato la idea. »
(Intervista dopo la partita Atalanta-Bologna)

Bruno Pesaola ha legato il suo nome soprattutto alla storia del Napoli, del quale è stato a lungo giocatore e poi allenatore.

È soprannominato petisso (piccoletto).

Carriera

Giocatore

Club

Pesaola è figlio di un calzolaio marchigiano, Gaetano (che lasciò Montelupone, in provincia di Macerata, nei primi anni venti), e di Inocencia Lema, entrambi emigrati in Argentina. Inizia la carriera calcistica nella squadra juniores del Dock Sud e passa a 14 anni alle giovanili del River Plate allenate da Renato Cesarini, giocando con le riserve insieme ad Alfredo di Stéfano.

Pesaola si trasferisce alla Roma nella seconda metà degli anni quaranta, distinguendosi come attaccante brevilineo, veloce, abile nelle finte e prolifico, diventando amico degli attori e recitando con Walter Chiari in L'inafferrabile 12 e Carlo Dapporto in L'inafferrabile 13. A causa della frattura di tibia e perone, subita durante una partita contro il Palermo del 26 febbraio 1950 e provocata dall'avversario Gimona per reazione ad un presunto torto inflitto al compagno Gino Giaroli, Pesaola è costretto a fine stagione a lasciare Roma; Gimona, che poté contare sul perdono di Pesaola, fu dapprima squalificato a vita, poi la pena fu ridotta a due anni ed infine ulteriormente abbassata ad undici mesi; altre fonti riportano un'ulteriore diminuzione della pena a 6 mesi in seguito al perdono.

L'infortunio è così grave che pensa lui stesso di essere arrivato alla fine della carriera; passa quindi al Novara con cui disputa due stagioni giocando con Silvio Piola, che l'ha convinto a non tornare in Argentina e a sostenere un provino con i piemontesi. Disputa due stagioni in Serie A, segnando un gol alla Juventus, il 29 aprile 1951 nella vittoria interna per 3-1, prima vittoria dei novaresi contro i bianconeri dopo undici anni; nel campionato 1951-1952 ottiene con la squadra un ottavo posto, piazzamento mai più raggiunto o migliorato dai piemontesi a cui contribuisce segnando 8 reti.

Si accasa quindi per 33 milioni (con 6 milioni d'ingaggio per lui) al Napoli, dietro suggerimento della moglie Ornella, che era stata eletta Miss Novara in quegli anni, divenendo uno dei giocatori simbolo della città partenopea, in cui soggiorna come calciatore per otto anni. E' tra i protagonisti della vittoria casalinga del 6 dicembre 1959, nella gara che segnò l'inaugurazione dello Stadio San Paolo, quando i partenopei vincono, sotto gli occhi di Umberto (allora presidente della FIGC) e Gianni Agnelli, sulla Juventus di Giampiero Boniperti, Omar Sívori e John Charles per 2-1 in una gara in cui, secondo il Corriere dello Sport, pur giocando fuori ruolo per un incidente di gioco capitato al compagno di squadra Luís Vinício, riesce a creare pericoli alle retrovie della squadra piemontese; del Napoli è anche capitano dal 1953 al 1960, totalizzando 240 presenze con 27 gol.

Nazionale

Esordisce nella Nazionale B l'11 dicembre 1953 a Istanbul nella gara Italia B-Turchia 1-0. Disputa anche come oriundo una gara nella Nazionale maggiore, debuttando a Lisbona il 26 maggio 1957 in Portogallo-Italia (3-0), in una gara condizionata dagli infortuni di Alcides Ghiggia e Giuseppe Chiappella quando il risultato è ancora sull'1-0; ha gioca inoltre 6 partite nella Nazionale B.

Allenatore

La sua prima panchina è quella della Scafatese, in qualità di giocatore - allenatore, nel campionato 1961-1962.

Durante la stagione, con il Napoli che rischia di retrocedere dalla Serie B, subentra a Fioravante Baldi, dando al Napoli la promozione in Serie A, la prima Coppa Italia, consentendo ad una squadra militante in Serie B di vincere il trofeo per la prima volta. Conquista inoltre il primo trofeo europeo (la Coppa delle Alpi nel 1966, dopo aver stimolato con un trucco l'aggressività di Omar Sívori) e porta i partenopei al secondo posto nel 1968, risultato mai raggiunto prima dalla squadra campana.

Come allenatore conquista poi uno scudetto alla guida della Fiorentina nel 1968-1969 (durante la cui permanenza rischiò una pesante squalifica per aver preso un impegno con il presidente del Napoli Ferlaino), una Coppa Italia con il Bologna nel 1974 e anche un'insperata salvezza con il Napoli nel 1982-1983 con al fianco Gennaro Rambone. Nel corso di quella stagione resta famosa l'immagine di Pesaola che abbraccia il rosario prima di un rigore decisivo calciato da Moreno Ferrario.

Nel 1970 gli è assegnato il premio Seminatore d'Oro (nello stesso anno perde la finale di Coppa delle Alpi).

Eccelso nell'interpretazione delle gare, che affronta con grande sagacia tattica, confessa che in alcune partite, mentre con le mani faceva visibilmente segno alla squadra di avanzare, a voce ordinava di retrocedere.

Dopo il ritiro

Terminata la carriera da allenatore, diventa opinionista per diverse trasmissioni televisive locali e nazionali.

Il 20 novembre 2009 la giunta comunale partenopea gli conferisce la cittadinanza onoraria di Napoli.

Vive tuttora a Napoli, nel quartiere Vomero, città a cui è rimasto tanto legato da definirsi "un napoletano nato all'estero".

Nel 2013 entra nella Hall of Fame Viola.

Palmarès

Allenatore

Campionato italiano: 1   (Fiorentina: 1968-1969)

Coppa Italia: 2   (Napoli: 1961-1962, Bologna: 1973-1974)

Coppa delle Alpi: 1   (Napoli: 1966)

Coppa di Lega Italo-Inglese: 1   (Napoli: 1976)

Individuale

Seminatore d'oro: 1   (1969-1970)