La storia del Novara Calcio (la Football Association Studenti Novara nella stagione 1913-14)

Dal 4 febbraio 2024, ogni domenica, Tuttonovara pubblica la storia del Novara Calcio a partire dalle origini (dal 1881)
18.02.2024 15:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: novarasiamonoi.com
Il Novara Calcio nel 1913-14
Il Novara Calcio nel 1913-14
© foto di novarasiamonoi.com

La Football Association Studenti Novara nelle competizioni ufficiali della stagione 1913-14.

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Presidente: Guido Beldì

Allenatore: D.T. Angelo Grassi

Stadio: Campo di via Lombroso

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La Stagione 1913-14 della Football Association Studenti Novara

Dopo aver partecipato, nella stagione 1912-13, alla Sezione Piemontese della Prima Categoria, nel 1913-14 la squadra gioca nella Sezione Lombarda della Prima Categoria, organizzata dal Comitato Regionale Lombardo avente sede a Milano.

La Prima Categoria è il massimo campionato italiano di calcio dal 1904 fino al 1922.

Il campionato è organizzato da Comitati Regionali e FIGC con una formula che prevede Eliminatorie regionali + Girone finale e Finalissima nazionale.

La Prima Categoria 1913-14 conta 45 squadre partecipanti in tutto, è la 17ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio, viene disputata tra il 12 ottobre 1913 e il 12 luglio 1914.

La Football Association Studenti Novara nel 1913-14 chiude il Girone lombardo-piemontese delle Eliminatorie regionali al 5° posto con 19 punti (9 vittorie e 1 pareggio) su 10 partecipanti che si classificano nell'ordine:

Inter (di Milano) (Campo di via Goldoni), Juventus (di Torino) (Stadio di Corso Sebastopoli), Milan (di Milano) (Campo Milan di Porta Monforte, Arena Civica
Velodromo Sempione), US Milanese (di Milano) (Campo di via Stelvio), Novara (Campo di via Lombroso), Nazionale Lombardia (di Milano) (Campo della Baggina), Racing Libertas (di Milano) (Campo di via Bersaglio), Juventus Italia (di Milano) (Campo di via Ravizza), Como (Campo di via dei Mille), AC Milanese (di Milano) (Campo di via Monte Rosa).

Il campionato a livello nazionale è vinto dal Casale, al suo primo e finora unico titolo. La Lazio è nuovamente seconda. Le retrocessioni vengono annullate.

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La stagione 1913-14 della Prima Categoria

I ripescaggi

Nel campionato italiano 1912-1913, il primo in cui viene stabilita la retrocessione, si qualificano all'ultimo posto dei rispettivi gruppi del campionato dell'Italia settentrionale la Juventus nel girone piemontese, il Racing Libertas nel girone lombardo-ligure, e il Modena nel girone veneto-emiliano. Queste tre squadre dovrebbero retrocedere in Promozione, ma le falle del regolamento danno fiato alle proteste del Racing e del Modena, che rifiutano di iscriversi fra i cadetti. Per la Juventus, invece, la situazione è più complicata: infatti, essendo il Piemonte l'unica regione già uniformata al regolamento organico, non sussistono impedimenti per l'Alessandria, vincitrice della locale cadetteria, a ottenere un posto nella massima divisione nazionale a scapito dei bianconeri. Nella società torinese si indice al riguardo un'assemblea in cui i toni diventano subito accesissimi, tanto da ventilare lo scioglimento della società e da rischiare l'intervento dei Regi Carabinieri per mantenere l'ordine.

Elenco delle squadre iscritte alla Prima Categoria 1913-1914.

All'Assemblea Federale del 24 agosto 1913 vengono proposti due piani di riforma dei campionati: il progetto Minoli che propone l'allargamento di ogni girone eliminatorio da 6 a 8 squadre, e il progetto Baraldi-Baruffini, che invece propone un ampliamento a 10 squadre. Neanche questo piano risolve tuttavia il problema dei bianconeri dato che, unendo il Comitato Regionale Ligure a quello Piemontese si satura di fatto il girone subalpino, non lasciando spazio per il ripescaggio della Juventus. La soluzione arriva dall'ingegner Umberto Malvano, ex giocatore ed ora arbitro e dirigente federale, e dal dirigente nerazzurro Francesco Mauro, fratello del Presidente del Comitato Regionale Lombardo, avvocato Giovanni Mauro, che propongono di togliere il Brescia dal girone lombardo e di modificare il progetto Baraldi-Baruffini inserendo la Juventus e il Novara nel girone meneghino; ciò in ragione del posto libero originato dalla fusione delle squadre locali del Lambro e Unitas – le quali hanno ottenuto la promozione in Prima Categoria al termine della stagione – nell'AC Milanese, che porta anche al ripescaggio del Racing Libertas, ultimo classificato del girone lombardo-ligure, oltreché allo spostamento del Brescia, settimo nel campionato di Promozione 1912-13 ed elevato d'ufficio nella massima categoria, nel raggruppamento veneto.

Formula

Il vincitore del torneo maggiore viene individuato nella primatista del girone nazionale, composto dalle 2 squadre meglio classificate nei rispettivi gironi regionali o interregionali a dieci squadre.

Il vincitore del torneo centro-meridionale deve uscire dalla sfida fra la miglior squadra del Sud e la sua corrispondente del Centro Italia, sortita dalla sfida fra i campioni di Toscana e i loro colleghi laziali.

Il sistema di retrocessione non è applicato neanche alla fine di questa stagione, per cui tutte le squadre che devono essere retrocesse in Promozione sono ripescate l'annata successiva.

Avvenimenti

Nel 1909, all'Istituto Tecnico di Casale Monferrato, si tiene un'infuocata assemblea. Il professor Raffaele Jaffe interpreta la rabbia dei casalesi per la seconda vittoria consecutiva che la Pro Vercelli aveva appena ottenuto in campionato il 28 aprile. Le due città sono divise da ataviche rivalità di origine medievale, e i casalesi non possono tollerare di vedere questa continua serie di successi vercellesi. Si decide così di fondare una squadra con l'esplicito intento di fermare i Leoni; la scelta del colore delle maglie è ovvia: in contrapposizione alle Bianche Casacche della Pro, il neonato Casale scende in campo vestito completamente di nero.

Finalmente, dopo una continua serie di rafforzamenti, nel 1913 i nerostellati ottengono ciò per cui erano sorti. Nel girone ligure-piemontese la lotta è durissima, complice l'inserimento nella contesa del Genoa di George Davidson protagonista dei primi casi clandestini di calciomercato, ma alla fine i casalesi riescono per un solo punto a eliminare la Pro, che così perde il titolo dopo tre anni di fila di egemonia.

Dato però che l'appetito vien mangiando, i nerostellati a questo punto provano a dare l'assalto al primato nazionale. Nel girone finale, tolta la solita irrilevante presenza delle compagini venete, ci si trova di fronte anche l'Inter e la rinata Juventus, che hanno a loro volta estromesso un Milan colpito dall'ennesima defezione, quella del diciannovenne Renzo De Vecchi verso Genova per uno stipendio faraonico da 24.000 lire. Sono tuttavia due formazioni ancora convalescenti dopo gli insuccessi degli ultimi anni, le quali non possono dare fastidio al Casale che, con due vittorie contro i genoani usciti societariamente malconci dal processo conseguente alla denuncia subita dai cugini doriani cui hanno ingaggiato ben tre giocatori, riescono a ottenere uno storico, incredibile titolo italiano, confermato contro la sempre malcapitata Lazio, che pur ha dominato il torneo centro-meridionale, imponendosi in tutte le 14 partite segnando in totale ben 65 reti e subendone solo 5. I biancocelesti capitolini, pur risultando nettamente la miglior formazione centro-meridionale, non sono ancora, infatti, in grado di competere con le maggiori squadre settentrionali. Il Casale ha così gioco facile ad imporsi sulla Lazio vincendo in casa la partita d'andata per 7-1, e imponendosi anche al ritorno per 2-0. Casale Monferrato diventa così – a esclusione delle intricate vicende del 1922 – la più piccola città del Bel Paese a vincere un regolare campionato di calcio.

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I Risultati

Vincitore: Casale (1º titolo)

Retrocessioni: annullate

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La Rosa azzurra

Portieri: Augusto Boffa, Valeri Felice Terzi

Difensori: Luigi Baldi (capitano), Enzo Pensotti, G. Stoppa

Centrocampisti: Agostino Bianchi, Carlo Cantoni

Attaccanti: Arturo De Ambrosis, Mario Meneghetti, Paolo Piacco, Lionello Quaglia (II), Italo Restano, Ettore Reynaudi, Angelo Tomaselli, Travelletti

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foto di "novara siamo noi"

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