La storia del Novara Calcio (l'Associazione Calcio Novara nella stagione 1978-79)

Raccogliamo qui le informazioni riguardanti l'Associazione Calcio Novara nelle competizioni ufficiali della stagione 1978-79.
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Area direttiva
Presidente: Santino Tarantola
Direttore sportivo: Giuseppe Molina
Segretario generale: Fausto Lena
Area tecnica
Allenatore: Bruno Bolchi
Allenatore in 2ª: Danilo Colombo
Area sanitaria
Medico sociale: Mario Mittino
Stadio: Stadio Comunale di viale Kennedy
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Nella stagione 1978-1979 il Novara disputa il primo campionato di Serie C1 della sua storia, si classifica al 16º posto nel girone A e arriva ai Sedicesimi di finale della Coppa Italia Semipro.
La Serie C1 1978-79 è il cinquantunesimo campionato di terzo livello di calcio disputato in Italia, il primo a svolgersi con questa formula ed è organizzato dalla Lega Nazionale Semiprofessionisti.
Il campionato si disputa con la formula dei 2 Gironi all'italiana di 36 squadre (per un totale di 72) dal 1º ottobre 1978 al 17 giugno 1979 e al girone A partecipano:
Alessandria (Stadio Giuseppe Moccagatta), Biellese (di Biella (VC)) (Stadio Lamarmora), Como (Stadio Giuseppe Sinigaglia), Cremonese (di Cremona) (Stadio Giovanni Zini), Forlì (Stadio Tullo Morgagni), Juniorcasale (di Casale Monferrato (AL)) (Stadio Natale Palli), Lecco (CO) (Stadio Rigamonti), Mantova (Stadio Danilo Martelli), Modena (Stadio Alberto Braglia), Novara (Stadio Comunale di viale Kennedy), Padova (Stadio Silvio Appiani), Parma (Stadio Ennio Tardini), Piacenza (Stadio Galleana), Reggiana (di Reggio nell'Emilia) (Stadio Mirabello), Spezia (di La Spezia) (Stadio Alberto Picco), Trento (Stadio Briamasco), Treviso (Stadio Omobono Tenni), Triestina (di Trieste) (Stadio Giuseppe Grezar).
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Stagione
Coi verdetti della stagione 1977-78 viene attuata la divisione della categoria dei semiprofessionisti su due livelli; per la terza serie, denominata C1, si opta per la divisione in senso orizzontale dei gironi. Ciò fa sì che tutte e tre le squadre retrocesse dalla B, ovvero Como, Cremonese e Modena, finiscano nel girone settentrionale e si candidino a sue naturali favorite, visti anche il contemporaneo ridimensionamento della Juniorcasale, seconda l'anno prima, e il momento di transizione vissuto dal Novara, che dopo due campionati al di sotto delle aspettative ha rinnovato gran parte della propria rosa. Riguardo al girone B, che ha per favorito il Catania, a mutare improvvisamente gli equilibri interviene l'acquisto del Pisa da parte di Romeo Anconetani, dirigente della Lucchese che ha appena sfiorato la promozione tra i cadetti.
Nel girone A, dopo un inizio equilibrato, emerge con impeto il Como di Giuseppe Marchioro, rafforzato in attacco dagli innesti di Fiaschi e del rientrante Pozzato, che prende il largo dopo il giro di boa e lascia a contendersi la seconda promozione un gruppo di quattro squadre; di esse, il Novara ne è estromesso a causa di una penalizzazione per illecito sportivo, la Reggiana cade sul traguardo, collezionando solo due punti nelle ultime tre giornate. A duellare rimangono la Triestina, arrivata secondo le cronache «al sogno della Serie B così per gradi, quasi per caso» e l'ambizioso Parma che, dopo una prima parte di campionato travagliata, guadagna terreno dopo l'ingaggio come allenatore di Cesare Maldini: «dopo una serie di deludenti prestazioni, le speranze di promozione si erano ridotte a zero [...]. Con Maldini, il Parma si trasforma: non ha nulla da perdere ed affronta gli impegni con un nuovo spirito [...], anche tatticamente». Sono i crociati, guidati in campo dal giovane Ancelotti, prossimo alla cessione alla Roma, a vincere il decisivo spareggio e a riguadagnare la Serie B dopo quattro anni. Tra le retrocessioni, rilevante la seconda caduta consecutiva del Modena, che come il Padova si ritrova per la prima volta declassato in quarta serie.
Nel girone B il Catania fallisce per il secondo anno consecutivo la promozione nelle battute finali del torneo. Le promozioni sono appannaggio del Matera, rivelazione del torneo, mai in B prima d'allora, costruito dal presidente Franco Salerno «con prestiti e acquistando a due lire giocatori finiti», e del Pisa, al ritorno tra i cadetti dopo otto anni: «I primi artefici della promozione del Pisa sono i giocatori», scrive L'Unità. «L'intero organico, sebbene abbia cambiato ben quattro allenatori, è riuscito ad adattarsi a qualsiasi modulo di gioco, dimostrando un'intesa degna di una squadra di vecchia esperienza». In coda è invece particolarmente drammatica la retrocessione del Barletta, condannato per un solo gol di differenza sulla Turris.
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I risultati sono i seguenti:
Promozioni: Como, Parma; Matera, Pisa
Retrocessioni: Trento, Padova, Spezia, Modena; Barletta, Latina, Lucchese, Paganese.
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La rosa azzurra
Portieri: Giancarlo Boldini, Novilio Bruschini, Pietro Villa
Difensori: Ernesto Bighiani, Domenico Cagnin, Flavio Gioria, Stefano Serami, Antonio Veschetti, Paolo Viganò, Alberto Vivian
Centrocampisti: Marzio Bertocchi, Antonio Genzano, Luigi Giannini, Giancarlo Guidetti, Luciano Masuero, Carmelo Palilla, Gaetano Paolillo, Luigi Sanseverino, Giuseppe Scandroglio
Attaccanti: Pierangelo Basili, Patrizio Di Stefano, Carlo Jacomuzzi
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