La storia del Novara Calcio (il Football Club Novara nella stagione 1919-20)

Dal 21 gennaio 2023 Tuttonovara pubblica la storia del Novara Calcio a partire dalle origini (dal 1881)
11.06.2023 14:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: it.wikipedia.org
L'Inter 1919-20
L'Inter 1919-20
© foto di it.wikipedia.org

Il Football Club Novara nelle competizioni ufficiali della stagione 1919-20.

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Presidente: Oreste Raselli e Saverio Nasalli Rocca

Allenatore: ???

Stadio: Campo di via Lombroso

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La Stagione 1919-20

Il Football Club Novara è alla 4ª partecipazione al campionato nazionale di calcio e viene esentato dal partecipare alle Qualificazioni pre-campionato ed ammesso direttamente alla Sezione piemontese del Torneo Maggiore di Prima Categoria, gestito dal Comitato Regionale Piemontese con sede a Torino.

La Prima Categoria è il massimo campionato italiano di calcio dal 1904 fino al 1922.

Il campionato è organizzato da Comitati Regionali e FIGC con una formula che prevede Eliminatorie regionali + Girone finale e Finalissima nazionale.

La Prima Categoria 1919-20 conta 66 squadre partecipanti in tutto (48 del Nord, 18 del Centro-Sud + 10 alle qualificazioni), è la 19ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio e viene disputata tra il 5 ottobre 1919 e il 20 giugno 1920.

Il Football Club Novara si classifica al 3° posto del Girone B della Sezione piemontese del Torneo maggiore di Prima Categoria e poi sfiora le semifinali interregionali dell'Italia settentrionale.

Stagione

Novità

La ripresa dopo la guerra e i contrasti organizzativi

Il 4 novembre 1918, con la battaglia di Vittorio Veneto, l'Italia vince la prima guerra mondiale. La data è troppo inoltrata per riuscire ad organizzare un campionato per la stagione 1918-19, dunque c'è molto tempo libero per dibattere l'organizzazione del futuro campionato 1919-20 a partire dall'assemblea federale del 13 aprile 1919.

La guerra ha mietuto numerose vittime anche fra le piccole formazioni, molte delle quali non vengono mai più ricostituite dopo il conflitto, come il Savoia e l'Associazione Milanese Calcio a Milano; alcune, come il Piemonte, sono già fallite prima della fine del campionato precedente l’entrata in guerra, oppure, come l'Acqui, non ripresentano l'iscrizione, mentre altre società mancanti di un campo proprio preferiscono confluire in sodalizi più attrezzati (la Veloces nella Biellese e l'Audax nel Modena). Ciononostante, grazie all'infornata di ben diciotto nuove società decisa dalla F.I.G.C., il campionato italiano raggiunge dimensioni imbarazzanti ("elefantiaco" è il termine usato da diversi giornali). I disagi maggiori li hanno le società che già da diversi anni giocano in Prima Categoria, dovendo incontrare delle neopromosse troppo spesso non all'altezza della squadra avversaria. Troppe partite con un risultato scontato vengono snobbate dal pubblico ed in seguito è questo il principale motivo per cui le squadre maggiori portano in Assemblea il "Progetto Pozzo" che rende più difficile il verificarsi di queste situazioni, ottenendo un campionato più avvincente e meno prevedibile.

A ciascun Comitato regionale viene affidata la libertà di gestire il proprio turno eliminatorio a seconda del numero delle società iscritte alla Prima Categoria: ad esempio il Piemonte decide di organizzare due gironi, mentre la Lombardia tre, essendo riusciti i dirigenti milanesi a farsi accordare un ulteriore raggruppamento sostituente quello non organizzato nella Venezia Giulia a causa della mancata costituzione del Comitato regionale Giuliano, già programmato ma irrealizzabile stante il prolungarsi della Conferenza di Versailles ed il conseguente procrastinarsi dell'annessione dei territori all'Italia; per mantenere comunque l'equilibrio fra i due principali comitati federali, al Piemonte sono messi a disposizione due ulteriori posti per la fase nazionale, per un totale di sei come ottenuto dalla Lombardia. La suddivisione geografica diventa rigorosa: solo il Mantova, per questioni di trasporto, è aggregato al comitato emiliano.

Le grandi società ripropongono con forza la loro idea consistente in una sensibile riduzione del numero dei partecipanti al torneo, guardando al modello inglese, introdotto timidamente nel 1909 ma poi gradualmente abbandonato. In un primo momento la Federazione sembra accettare queste richieste stabilendo che il primo campionato postbellico sia un torneo di transizione strutturato su otto gironi da sei squadre da cui dovrebbero uscire sia le 16 finaliste stagionali, sia le 24 società di élite cui la massima categoria dovrebbe essere limitata dal 1920. Le quarte e le quinte classificate di ogni raggruppamento dovrebbero essere declassate nella costituenda Categoria B (il nuovo secondo livello, sempre a 24 squadre) mentre le ultime classificate sarebbero retrocesse in Promozione per far posto alle migliori classificate di quest'ultimo campionato.

Tuttavia, terminate le eliminatorie regionali, si fa di nuovo sentire il peso delle molte piccole società interessate a ridurre le spese di trasporto limitando l'attività ufficiale al livello regionale. Sono dunque di nuovo questi ultimi soggetti ad imporsi in Assemblea Federale, nonostante il disappunto delle grandi. La scissione della Prima Categoria su due livelli (Categoria A e Categoria B) è dunque annullata e il massimo campionato allargato a ben 64 squadre nella sola Alta Italia.

Il Regolamento Campionati della stagione 1919-20 stabilisce che per ogni pari merito si dovrebbe giocare uno spareggio ma, su reclamo di diverse società, la F.I.G.C. che si accorge dell'inutilità delle gare tra squadre non in zona retrocessione, dovendo tra l'altro pagare i rimborsi spese a degli arbitri che debbono per forza venire da fuori provincia, decide di annullare i risultati lasciando le squadre a pari merito, inviando prontamente una circolare a emendamento dell'inutile norma inserita nel regolamento campionati. Per le gare Novara-Bologna, P.G.F. Libertas-Gerbi e Pisa-Puteolana, ininfluenti per la classifica perché non si doveva attribuire un titolo sportivo, non sono fatti disputare gli spareggi lasciando le squadre a pari merito.

Formula

Si prevedono campionati regionali suddivisi fra ciascuno dei cinque Comitati Regionali. Alle tre Regioni minori vengono assegnati due posti ciascuna per il campionato nazionale, al Piemonte e alla Lombardia sei cadauna. La fase nazionale si articola su gironi di semifinale di sei squadre ciascuno, le cui vincitrici accedono al triangolare finale, il cui primo classificato deve ratificare il titolo con una finalissima in campo neutro contro il campione peninsulare.

Il torneo peninsulare, disputato tra le squadre dell'Italia centrale e meridionale, vede la partecipazione di 18 squadre provenienti da Toscana, Lazio e Campania, che disputano tre campionati regionali. Le prime due classificate di ciascun campionato partecipano a due tornei interregionali di semifinale, le vincenti dei quali si affrontano nella finale, disputata in campo neutro.

Avvenimenti

Le eliminatorie regionali non danno sorprese di sorta, se non nel girone Veneto. Movimenti già più significativi si hanno quando, dopo la pausa natalizia, comincia la fase nazionale. L'ascesa più forte è quella delle formazioni emiliane le quali sono le prime a competere con valore per la qualificazione alle finali pur provenendo da fuori del triangolo industriale: un cambiamento storico per la crescita del movimento calcistico su una più ampia porzione del territorio nazionale. A ciò si contrappone la crisi di tradizionali habitué della lotta di vertice, quella del Torino che svanirà nel giro di qualche anno, e quella del Milan che invece si protrarrà per un'intera generazione.

Nei tre gironi di cui si componeva il campionato, nel primo i neo-insigniti campioni genoani danno vere e proprie lezioni di football agli avversari, tra cui spiccano i sempre carismatici leoni della Pro, candidandosi con la massima autorevolezza per la riconferma del titolo. Piuttosto regolare anche il cammino dell'Inter nel proprio raggruppamento, con solo nel finale una minima concessione alle speranze del già accennato astro nascente del pallone tricolore, il Bologna. Ben più complicata invece la qualificazione della Juve nel terzo girone dove, anzi, cadendo alla terz'ultima giornata sul campo dell'U.S. Milanese, dà a molti l'impressione di non potercela fare e di lasciare proprio agli "scacchi" milanesi la qualificazione alla finale. Non è così, e la Juve si ritrova a giocarsi il titolo con nerazzurri e rossoblù.

A questo punto però la Federazione prende decisioni assai opinabili che generano feroci polemiche. Dato il protrarsi del campionato, infatti, la finale è stabilita in un rapido triangolare da disputarsi con gare secche in campo neutro sul campo della squadra riposante. La prima gara è Juve-Genoa da svolgersi a Milano il 16 maggio. Ad arbitrarla è designato il signor Varisco, che era un importante membro dell'Associazione Italiana Arbitri nonché un dirigente dell'US Milanese. Varisco si rende protagonista di una conduzione di gara controversa, che porta i bianconeri alla vittoria e spinge i liguri a fare invano un ricorso contro l'omologazione dell'incontro. La settimana seguente (23 maggio) Juventus-Inter viene giocata, come da calendario, a Genova, dove i bianconeri vengono accolti da un clima decisamente ostile, anche per le necessità di classifica genoane, e perdono. Infine, l'ultima sfida prevista per il 30 maggio a Torino, viene spostata a Modena e rinviata di una settimana dalla FIGC, per timore della società juventina di nuovi problemi di ordine pubblico. Ne esce un pareggio, e l'incoronazione dei nerazzurri a campioni del Nord.

Nel frattempo, il torneo peninsulare è iniziato a ottobre. Le eliminatorie regionali riservano alcune sorprese: il girone toscano viene vinto dal Pisa mentre il Livorno arriva secondo. Nel girone laziale delude la Lazio, che ha dominato i tornei precedenti, giunta solo terza e eliminata. Si qualificano invece alla fase successiva le sorprese Fortitudo e Audace-Esperia. Nel girone campano si qualificano l'Internazionale di Napoli e la sorpresa Puteolana mentre il Naples delude giungendo solo penultimo. Nelle semifinali interregionali c'è il dominio di Livorno e Fortitudo che si sbarazzano facilmente delle avversarie e si qualificano alla finale centro-sud. Il Livorno ha infine la meglio sulla Fortitudo per 3-2, accedendo alla finalissima contro l'Inter.

La finalissima nazionale si disputa il 20 giugno a Bologna e permette all'Inter di conquistare il titolo tricolore, battendo il Livorno 3-2. Durante l'incontro, i livornesi fanno una miglior figura rispetto alle formazioni centromeridionali finaliste nelle stagioni passate, perché l'essere importante sede portuale ha attratto nella città toscana numerosi giovani inglesi che hanno dato un forte contributo allo sviluppo del calcio locale. Ciononostante, l'esito della sfida fra nerazzurri ed amaranto non è mai in discussione, tranne che nei minuti conclusivi, a causa della parziale rimonta dei labronici. Tale è il giudizio del quotidiano torinese La Stampa sulla partita: «L'Internazionale F.C. ha arrischiato di farsi mettere in iscacco dall'[...] audace squadra dell'U.S. Livorno, campioni di football dell'Italia centro-meridionale. L'U.S. Livorno dev'essere tornata piena di orgoglio ai propri lari. Cedere di misura ad una squadra come quella dei nero azzurri, per due goals contro tre, dopo di aver giuocato due terzi della partita con dieci uomini, può essere considerato dai livornesi come una mezza vittoria. Essi dovettero il brillante risultato alla loro resistenza e ad una grande tenacia di tutti i loro elementi, sorretti da un meraviglioso entusiasmo». La cronaca della Stampa prosegue notando un calo di forma dell'Inter, a causa della lunghezza spossante del campionato. I meneghini, nondimeno, chiudono il primo tempo in vantaggio per 3-0 con doppietta di Agradi al 12' e al 34' e gol di Aebi al 44', complice anche l'infortunio al 7' del terzino avversario Innocenti I: il difensore infatti, dopo aver tentato di proseguire l'incontro, è costretto a uscire definitivamente dal campo al 29', obbligando il Livorno a giocare il resto della partita in 10. Secondo la cronaca del quotidiano livornese Il Telegrafo, comunque, i labronici non meritano tale passivo, dato che hanno creato ma non concretizzato numerose occasioni da gol (tra cui un rigore fallito sullo 0-0). Il giornale toscano, inoltre, sostiene che il gol del 3-0 nerazzurro è siglato «in evidente posizione di off-side»: questa circostanza, tuttavia, non è confermata dalla Stampa. Nella ripresa, invece, sempre secondo la cronaca della Stampa, i milanesi, ormai esausti, «devono subire una superiorità effettiva da parte di coloro i quali sono stati fino allora dominati». A riequilibrare la situazione inflisce anche l'infortunio del giocatore nerazzurro Viganò all'8º minuto, che ne penalizza il rendimento, malgrado sia riuscito a rientrare in campo. I gol livornesi arrivano nel finale: al 38º minuto, dopo una palla gol del Livorno sventata in corner da Francesconi, sul successivo calcio d'angolo, battuto da Corte, Magnozzi insaccò di testa, accorciando le distanze; quattro minuti dopo, lo stesso Magnozzi, approfittando di una mischia in area neroazzurra, provoca l'autorete del portiere neroazzurro Piero Campelli, portando il risultato sul 3-2 (alcune fonti attribuiscono proprio a Magnozzi il gol). A quel punto, il Livorno sfiora, secondo Il Telegrafo, la rete del pareggio con Jacoponi ma non riesce nell'intento: l'Inter vince così, anche se con più fatica del previsto, il suo secondo campionato.

Il quotidiano napoletano Il Mezzogiorno critica il sistema del "girone semplice" (partite di sola andata) con cui si svolgono le fasi finali del campionato, definendolo «antisportivo» in quanto non rende giustizia a quelle squadre che, dopo aver dominato le fasi iniziali del campionato, per una giornata storta nelle finali se lo vedono compromesso. Ad esempio il favorito Genoa, che nelle semifinali ha eliminato squadre del calibro del Milan, del Legnano e della Pro Vercelli, subisce un duro colpo per le sue ambizioni a causa di una rocambolesca sconfitta contro la Juventus, mentre avrebbe avuto maggiori possibilità di recupero nel caso le finali si fossero disputate con il "girone doppio" (con partite di andata e ritorno). Allo stesso modo il Livorno vince di misura la finale centro-sud contro una Fortitudo in cattiva giornata e scesa in campo incompleta, e non è da escludere che l'esito avrebbe potuto essere diverso se si fosse giocata anche la partita di ritorno. Tuttavia l'eccessiva durata del campionato rende necessaria l'adozione del girone semplice, per quanto ciò possaportare ad esiti rocamboleschi e inaspettati sulla carta (come la vittoria dell'Inter contro i pronostici della vigilia che danno per vincente il Genoa).

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Le qualificazioni pre-campionato, dalle quali il Football Club Novara è esentato, si concludono con i seguenti verdetti:

- Alessandrina, Atalanta, Enotria Goliardo, G.C. Grifone, GS Bolognese, Pro Caserta, Sampierdarenese, Spes Genova e Trevigliese qualificate in Prima Categoria - Torneo Maggiore dopo spareggi.

- Amatori Giuoco Calcio Torino, Ausonia Pro Gorla, Carpi, Giovanni Gerbi Pisa, Legnano, Mantova, Nazionale Emilia, Pastore, Pavia, Pro Napoli, Puteolana, Romana, Saronno e Varese promosse o ammesse in Prima Categoria - Torneo Maggiore.

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Prima Categoria - Torneo Maggiore

Le squadre partecipanti al Torneo maggiore vengono divise in Sezioni in base alla collocazione geografica.

Sezione emiliana (gestita dal Comitato Regionale Emiliano con sede a Bologna)

Bologna (BO) (Stadio Sterlino (55x100)) - Carpi (MO) (Campo del Foro Boario) - GS Bolognese (di Bologna (BO)) (Campo della Cesoia) - Mantova (MN) (Campo Ippodromo Te) - Modena (MO) (Campo di viale Fontanelli) - Nazionale Emilia (di Bologna (BO)) (Campo della Cesoia).

Sezione ligure (gestita dal Comitato Regionale Ligure con sede a Genova)

Andrea Doria (di Genova) (Campo sportivo della Cajenna) - GC Grifone (di Genova) (Campo Augusta di Teglia) - Genoa (di Genova) (Campo di via del Piano) - Sampierdarenese (di San Pier d'Arena (GE)) (Stadio di Villa Scassi) - Savona (di Savona (GE)) (Campo di via Frugoni) - Spes Genova (di Genova) (Campo di via del Piano e Augusta di Teglia).

Sezione lombarda (gestita dal Comitato Regionale Lombardo con sede a Milano)

Atalanta (di Bergamo (BG)) (Stadium della Clementina) - Ausonia Pro Gorla (di Gorla Primo (MI)) (Campo Pro Gorla, viale Monza) - Brescia (BS) (Stadio di via Cesare Lombroso) - Chiasso (TI) (Campo di Mornello di Maslianico) - Como (CO) (Campo via dei Mille (55x100)) - Cremonese (di Cremona (CR)) (Campo di via Persico) - Enotria Goliardo (di Milano (MI)) (Campo di via Colletta) - Inter (di Milano (MI)) (Campo di via Goldoni) - Juventus Italia (di Milano (MI)) (Campo via Ravizza) - Legnano (MI) (Campo di via Lodi) - AC Libertas (di Milano (MI)) (Campo di via Bersaglio) - Milan (di Milano (MI)) (Campo di viale Lombardia) - Nazionale Lombardia (di Milano (MI)) (Campo della Baggina) - Pavia (PV) (Stadium Pavese) - Saronno (MI) (Campo di via Milano) - Trevigliese (di Treviglio (BG)) (Campo di via Milano) - US Milanese (di Milano (MI)) (Velodromo Sempione) - Varese (CO) (Campo delle Bettole).

Sezione piemontese (gestita dal Comitato Regionale Piemontese con sede a Torino)

Alessandria (AL) (Campo degli Orti) - Alessandrina (di Alessandria (AL)) (Campo al Cristo) - Amatori Torino (di Torino (TO)) (Campo Amatori) - Biellese (di Biella (NO)) (Campo Lanzone "Veloces") - Casale (di Casale Monferrato (AL)) (Campo Natale Palli) - Juventus (di Torino (TO)) (Stadio di Corso Sebastopoli) - Novara (NO) (Campo di via Lombroso) - Pastore (di Torino (TO)) (Campo di corso Peschiera) - Pro Vercelli (di Vercelli (NO)) (Campo piazza Conte di Torino) - Torino (TO) (Campo Stradale Stupinigi) - US Torinese (di Torino) (Campo Stradale Stupinigi "Vigor") - Valenzana (di Valenza (AL)) (Campo di Porta Alessandria).

Sezione veneta (gestita dal Comitato Regionale Veneto con sede a Venezia)

Padova (PD) (Stadium) - Petrarca (di Padova (PD)) (Stadio Tre Pini) - Udinese (di Udine (UD)) (Campo di viale Venezia) - Venezia (VE) (Campo di Sant'Elena) - Verona (VR) (Campo di Borgo Venezia) - Vicenza (VI) (Campo di San Felice).

Risultati dei gironi regionali di qualificazione (classifiche finali)

Sezione emiliana

1. Bologna   18       Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

2. Modena   15       Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

3. Mantova   10

4. Carpi   7

5. Nazionale Emilia   6

6. GS Bolognese   4     Retrocesso (in Promozione) e poi riammesso

Regolamento: Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Note: Carpi e Nazionale Emilia dovrebbero essere declassate nella costituenda Categoria B ma sono riammesse per l'annullamento della prevista scissione della Prima Categoria su due livelli.

Sezione ligure

1. Genoa   19     Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

2. Andrea Doria   15     Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

3. GC Grifone   8     Sciolto a fine stagione

4. Sampierdarenese   7

5. Savona   6

6. Spes Genova   5     Retrocessa (in Promozione) e poi riammessa

Regolamento: Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Note: Sampierdarenese e Savona dovrebbero essere declassate nella costituenda Categoria B ma sono riammesse per l'annullamento della prevista scissione della Prima Categoria su due livelli.

Sezione lombarda - Girone A

1. Inter   18     Qualificata ai gironi nazionali di semifinale

2. Brescia   14     Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

3. Juventus Italia   9

4. Trevigliese   9

5. AC Libertas   5

6. Cremonese   5     Retrocessa e poi riammessa

Regolamento: Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Note: Trevigliese e Libertas dovrebbero essere declassate nella costituenda Categoria B ma sono riammesse per l'annullamento della prevista scissione della Prima Categoria su due livelli.

Sezione lombarda - Girone B

1. Milan   20     Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

2. Enotria Goliardo   14     Qualificata ai gironi nazionali di semifinale

3. Atalanta   11

4. Chiasso   8

5. Pavia   5

6. Ausonia Pro Gorla   2     Retrocessa (in Promozione) e poi riammessa

Regolamento: Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Note: Chiasso e Pavia dovrebbero essere declassate nella costituenda Categoria B ma sono riammesse per l'annullamento della prevista scissione della Prima Categoria su due livelli.

Sezione lombarda - Girone C

1. US Milanese   18     Qualificata ai gironi nazionali di semifinale

2. Legnano   15     Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

3. Saronno   12

4. Nazionale Lombardia   7

5. Varese   4

6. Como   4     Retrocesso (in Promozione) e poi riammesso

Regolamento: Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Note: Nazionale Lombardia e Varese dovrebbero essere declassate nella costituenda Categoria B ma sono riammesse per l'annullamento della prevista scissione della Prima Categoria su due livelli.

Sezione piemontese - Girone A

1. Pro Vercelli   16   Qualificata ai gironi nazionali di semifinale

1. Juventus   16   Qualificata ai gironi nazionali di semifinale

3. Torino   15   Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

4. Biellese   5

5. Amatori Torino   4

6. Alessandrina   4   Sciolta a fine stagione

Regolamento: Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Note: Biellese e Amatori Torino dovrebbero essere declassate nella costituenda Categoria B ma sono riammesse per l'annullamento della prevista scissione della Prima Categoria su due livelli.

Alessandrina retrocessa in Promozione ma poi fusasi a novembre nell'Alessandria.

Sezione piemontese - Girone B

1. Alessandria   19     Qualificata ai gironi nazionali di semifinale

2. Casale   12     Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

3. Novara   11     Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

4. US Torinese   8

5. Pastore   7

6. Valenzana   3     Retrocessa (in Promozione) e poi riammessa

Regolamento: Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Note: US Torinese e Pastore dovrebbero essere declassate nella costituenda Categoria B ma sono riammesse per l'annullamento della prevista scissione della Prima Categoria su due livelli.

Sezione veneta

1. Padova   17     Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

2. Venezia   13     Qualificato ai gironi nazionali di semifinale

3. Petrarca   11

4. Vicenza   7

5. Verona   6

6. Udinese   6      Retrocessa (in Promozione) e poi riammessa

Regolamento: Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Note: Vicenza e Verona dovrebbero essere declassate nella costituenda Categoria B ma sono riammesse per l'annullamento della prevista scissione della Prima Categoria su due livelli.

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Semifinali nazionali

Le semifinali nazionali di Prima Categoria della stagione sportiva 1919-1920 sono disputate da 18 società.

Squadre partecipanti

Squadre liguri

1. Andrea Doria

2. Genoa

Squadre piemontesi

3. Alessandria

4. Casale

5. Juventus

6. Novara

7. Pro Vercelli

8. Torino

Squadre lombarde

9. Brescia

10. Enotria Goliardo

11. Inter

12. Legnano

13. Milan

14. US Milanese

Squadre venete

15. Padova

16. Venezia

Squadre emiliane

17. Bologna

18. Modena

Classifica finale - Girone A

1. Genoa   19     Qualificato al girone finale.

2. Pro Vercelli   14

3. Alessandria   11

4. Milan   9

5. Legnano   5

6. Venezia   2

Regolamento:   Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Classifica finale - Girone B

1. Juventus   17     Qualificata al girone finale

2. US Milanese   15

3. Modena   9

4. Casale   8

5. Brescia   6

6. Padova   5

Regolamento:  Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Classifica finale - Girone C

1. Inter   16     Qualificata al girone finale

2. Bologna   13   (6 partite vinte)

3. Novara   11   (5 partite vinte)

4. Torino   9

5. Andrea Doria   7

6. Enotria Goliardo   4

Regolamento:  Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Finali nazionali - Classifica finale

1. Inter   3     Qualificata alla finalissima

2. Juventus   2

3. Genoa   1

Regolamento:  Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Torneo centro-meridionale

Squadre partecipanti

Sezione campana

Internazionale Napoli (di Napoli) (Campo di Agnano) - Naples (di Napoli) (Campo del Poligono) - Pro Caserta (di Caserta) (Campo della Malalocata) -  Pro Napoli (di Napoli) (Campo ILVA e Campo Pilastri) - Puteolana (di Pozzuoli) (Campo Armstrong)

Sezione laziale

Audace Roma (di Roma) - Roman (di Roma) (Campo di Due Pini) - Fortitudo (di Roma) - Juventus Audax (di Roma) (Campo della Farnesina) - Lazio (di Roma) (Stadio della Rondinella) - Pro Roma (di Roma) (Campo Piramide) - US Romana (di Roma) (Campo dell'Olmo"SG Roma") 

Sezione toscana

CS Firenze (di Firenze) (Prato del Quercione "FBC") - Gerbi Pisa (di Pisa) (Campo Sportivo (100 x 50)) - Libertas Firenze (di Firenze) (Parco delle Cascine) - Livorno (Campo di Villa Chayes "Spes") - Pisa (Arena Garibaldi) - Prato (Campo piazzale Pubblici Macelli)

Gironi regionali di qualificazione

Classifica finale - Sezione campana

1. Internazionale Napoli   12     Qualificata ai gironi di semifinale

2. Puteolana   11     Qualificata ai gironi di semifinale

3. Pro Napoli   9

4. Naples   6

5. Pro Caserta   2      Retrocessa in Promozione   

Regolamento:  Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Classifica finale - Sezione laziale

1. Fortitudo   21     Qualificata ai gironi di semifinale

2. Audace Roma   16     Qualificata ai gironi di semifinale

3. Lazio   14

4. Juventus Audax   12

5. US Romana   10

6. Pro Roma   8

7. Roman   3     Retrocesso e in seguito riammesso

Regolamento:  Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Classifica finale - Sezione toscana

1. Pisa   18     Qualificato ai gironi di semifinale

2. Livorno   15     Qualificato ai gironi di semifinale

3. Libertas Firenze   9

3. Gerbi Pisa   9

5. CS Firenze   7

6. Prato   2     Retrocesso e in seguito riammesso

Regolamento:  Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

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Semifinali interregionali

Classifica finale - Girone A

1. Fortitudo   8     Qualificata alla finale

2. Pisa   2

2. Puteolana   2     Retrocessa e in seguito riammessa

Regolamento:  Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

Classifica finale - Girone B

1. Livorno   8      Qualificato alla finale centro-sud

2. Audace Roma   4

2. Internazionale Napoli   0

Regolamento:  Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.

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Finale centro-meridionale

Il 13 giugno 1920 a Bologna il Livorno vince 3-2 con la Fortitudo ed è qualificata alla finalissima.

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Finalissima

Il 20 giugno 1920 a Bologna l'Inter vince 3-2 con il Livorno ed è campione d'Italia 1919-20.

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La formazione della Squadra campione

Piero Campelli

Gustavo Francesconi

Alessandro Beltrame

Alessandro Milesi

Pino Fossati II

Paolo Scheidler

Leopoldo Conti

Ermanno Aebi

Emilio Agradi

Luigi Cevenini III

Giuseppe Asti

Allenatore: Commissione Tecnica composta da Francesco Mauro e Vincenzo Resegotti.

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Riguardo a notizie sui giocatori e la formazione del Football Club Novara nella stagione 1919-20 sono documentati solamente due trasferimenti:

- La cessione di Luigi Poggia, centrocampista diciottenne, trasferito al Milan.

- La cessione di Onorato Bonzani, anch'egli centrocampista diciottenne, trasferito all'FC Pastore di Torino.

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nella foto la formazione dell'Inter campione d'Italia 1919-20

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