In ricordo di Emiliano Mondonico, calciatore e allenatore di calcio italiano, allenatore azzurro nel 2012

Nel 2021 Tuttonovara ricorda, nel giorno anniversario della nascita, i calciatori, gli allenatori, i dirigenti e i membri dello staff del Novara Calcio che ora sono nell'Azzurro del cielo
09.03.2021 09:50 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: it.wikipedia.org
Emiliano Mondonico
Emiliano Mondonico

Il 9 marzo 1947 nacque a Rivolta d'Adda, in provincia di Cremona, in Lombardia, Emiliano Mondonico, calciatore e allenatore di calcio italiano.

Mondonico giocò a calcio come attaccante nel ruolo di ala destra dal 1966 al 1979. Fu poi allenatore di calcio dal 1979 al 2012.

Morì il 29 marzo 2018 a Milano, comune capoluogo della regione Lombardia e dell'omonima città metropolitana, all'età di 71 anni.

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Carriera

Calciatore

Nato e cresciuto a Rivolta d'Adda, dove la sua famiglia gestiva una trattoria in riva al fiume Adda, Emiliano Mondonico si appassionò al calcio sin da piccolo, giocando all'oratorio. 

Crebbe quindi nei primi anni '60 nelle Giovanili della Rivoltana, squadra dilettantistica del suo paese.

Nel 1966 venne ingaggiato dalla Cremonese, con cui giocò una stagione in Serie D e una in Serie C.

Nel 1968-1969 esordì in Serie A con la maglia del Torino, rimanendovi per due stagioni.

Scese poi di categoria per giocare in B con il Monza (23 gare e 7 reti) e ritornare poi in A nel 1971-72 all'Atalanta.

Chiuse la carriera di giocatore ritornando alla Cremonese, con cui giocò per altre sette stagioni tra Serie B e Serie C, fino al 1979.

Allenatore

Emiliano Mondonico iniziò la carriera da allenatore nel 1979 come tecnico delle Giovanili della Cremonese.

Nel corso del campionato di Serie B 1981-82 gli fu affidata la prima squadra della stessa Cremonese, dove rimase fino al 1986, ottenendo nel 1983-84 quello che fu il ritorno dei lombardi in A dopo 54 stagioni, seguito però dall'immediata retrocessione in B nella stagione successiva.

Nel 1986-87 passò quindi al Como, col quale ottenne un nono posto in A.

Mondonico diresse una sessione d'allenamento dell'Atalanta nella seconda metà degli anni '80 e nella stagione 1987-88 fu ingaggiato proprio dall'Atalanta, in B; ottenne immediatamente la promozione nella massima categoria e guidò la squadra bergamasca in un'esaltante esperienza in Coppa delle Coppe, conclusa in semifinale di fronte ai belgi del K.V. Mechelen, che poi vinsero la competizione contro l'Ajax. Nelle due stagioni successive ottenne un sesto e un settimo piazzamento in A, con la qualificazione alla Coppa UEFA.

Tra il 1990 e il 1994 sedette sulla panchina del Torino, in Serie A. Con i granata ottenne i migliori risultati della sua carriera. Già nella stagione di esordio portò i neopromossi piemontesi a un sorprendente quinto posto in campionato, che valse la qualificazione in Coppa UEFA. Nell'annata 1991-92 il Torino migliorò ulteriormente il piazzamento in massima serie chiudendo al terzo posto; ancor più rilevante fu il cammino in Europa dove, dopo aver tra gli altri eliminato il Real Madrid in semifinale, raggiunse la finale di Coppa UEFA persa poi a beneficio dell'Ajax: non fu sconfitto nel doppio confronto, ma il Torino perse per la regola dei gol in trasferta; nella partita di ritorno ad Amsterdam restò nell'immaginario collettivo l'episodio della sedia agitata in aria da Mondonico, in segno di protesta verso l'arbitraggio ritenuto da lui particolarmente sfavorevole. Nella stagione 1992-93 il tecnico guidò la squadra al nono posto in campionato e alla vittoria della Coppa Italia, tuttora l'ultimo trofeo della storia granata, superando nella doppia finale la Roma nonostante ben tre rigori contro nella sfida di ritorno a Roma. Tale successo valse la qualificazione in Coppa delle Coppe per l'annata seguente, l'ultima del primo ciclo Mondonico a Torino. Quest'avventura europea si chiuse ai quarti di finale contro l'Arsenal poi vincitore dell'edizione. Al termine del campionato, chiuso all'ottavo posto, Mondonico lasciò i granata.

Tornato all'Atalanta nel 1994-95, riportò i bergamaschi in A, traghettandoli anche verso la finale di Coppa Italia 1995-96, persa contro la Fiorentina; nel 1997-98 la squadra nerazzurra cadde in B.

Nel 1998-99, nuovamente al Torino, ottenne una nuova promozione in A, retrocedendo però l'anno successivo.

Nel 2000-01 passò sulla panchina del Napoli, ma non riuscì a scongiurarne la retrocessione in B.

Nel corso della stagione 2001-02 fu chiamato a sostituire Luigi De Rosa in Serie B sulla panchina del Cosenza, venendo poi esonerato, richiamato nuovamente all'inizio del campionato 2002-03 e nuovamente sollevato dall'incarico prima della fine del torneo.

Con la Fiorentina, squadra per la quale non nascose mai la sua simpatia, ottenne nel 2003-04 la quinta promozione in A della sua carriera che lo vede al secondo posto in questa particolare classifica. Venne però esonerato dopo le prime giornate del campionato 2004-05 per contrasti con la società.

In quel periodo partecipò per oltre un anno come opinionista in televisione a diverse trasmissioni sportive.

Il 29 gennaio 2006 venne scelto dall'AlbinoLeffe, in Serie B, per sostituire Vincenzo Esposito; ottenuta la salvezza, rimase al timone della squadra azzurro-celeste anche per la stagione 2006-07, conclusa al decimo posto.

Nella stagione 2007-08 scese in Serie C1 per ritornare dopo ventuno anni alla Cremonese. Dopo la finale play-off persa contro il Cittadella, non venne confermato per la stagione successiva. Fu poi reingaggiato dalla squadra grigiorossa tra il 17 dicembre 2008, quando sostituì Ivo Iaconi, e il 26 marzo 2009, giorno in cui presentò le proprie dimissioni.

Il 28 settembre dello stesso anno ritornò sulla panchina dell'AlbinoLeffe in Serie B al posto di Armando Madonna, guidando la squadra alla salvezza. Venne confermato alla guida della squadra anche la stagione successiva, ma il 29 gennaio 2011, con la compagine seriana sistemata in una posizione di metà classifica, fu costretto a lasciare temporaneamente la panchina poiché colpito da un tumore all'addome, e affida la panchina fu affidataal suo vice Daniele Fortunato. Il successivo 14 febbraio, dopo essere stato operato, tornò sulla panchina dei lombardi che riuscì a salvare grazie ai play-out dove, per via della migliore posizione di classifica raggiunta nella stagione regolare, ebbe la meglio sul Piacenza con uno 0-0 esterno all'andata e un 2-2 in casa al ritorno, l'11 giugno.

Due giorni dopo, lo stesso Mondonico annunciò di dovere temporaneamente lasciare le sue attività lavorative e sottoporsi a ulteriori cure per i problemi di salute che già lo avevano portato all'operazione del gennaio 2011, risultata però non risolutiva ai fini di una definitiva guarigione. Il 17 giugno infatti arrivò l'ufficialità anche da parte dell'AlbinoLeffe della rimozione di Mondonico dal ruolo di allenatore, con la prima squadra che viene nuovamente affidata a Fortunato. Il successivo 14 novembre ancora Mondonico annunciò di aver sconfitto il tumore (un sarcoma) che lo aveva colpito.

Il 30 gennaio 2012 subentrò ad Attilio Tesser sulla panchina del Novara, ultimo in Serie A dopo 23 giornate, tornando così ad allenare nella massima categoria dopo più di sette anni. Alla terza partita sulla nuova panchina, il 12 febbraio, colse una clamorosa vittoria in casa dell'Inter (0-1) grazie a un gol di Caracciolo. Il 6 marzo, dopo sei partite (una vittoria, due pareggi e tre sconfitte) e cinque punti guadagnati, venne esonerato dalla dirigenza del Novara e sostituito da Tesser, richiamato.

Dal 2011 era diventato opinionista nei programmi La Domenica Sportiva di Rai 2 e Novastadio di Telenova e perciò, dopo il ritiro, nell'estate 2012, fu ospite di varie trasmissioni tematiche della Rai per il campionato d'Europa 2012. Dal 2015 venne invitato come ospite e opinionista a varie trasmissioni calcistiche della Rai, tra cui Sabato Sprint.

Nel 2014 tornò ad allenare, sulla panchina dell'Equipe Lombardia, tra i dilettanti.

Morì il 29 marzo 2018 all'età di 71 anni, a causa del riacutizzarsi del tumore di cui soffriva dal 2011.

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Ecco in sintesi la carriera di Emiliano Mondonico. Nell'ordine sono indicate le stagioni, le squadre di club (con → sono segnati i prestiti) e le Nazionali nelle quali militò, il numero di presenze in campionato e (tra parentesi) il numero di gol segnati:

Calciatore

Giovanili

- Rivoltana

Squadre di club

1966-68 - Cremonese - 46 (19)

1968-70 - Torino - 14 (2)

1970-71 - Monza - 23 (7)

1971-72 - Atalanta - 2 (0)

1972-79 - Cremonese - 178 (69)

Allenatore

1979-82 - Cremonese - Giovanili

1982-86 - Cremonese

1986-87 - Como

1987-90 - Atalanta

1990-94 - Torino

1994-98 - Atalanta

1998-2000 - Torino

2000-01 - Napoli

2001-02 - Cosenza

2002-03 - Cosenza

2004 - Fiorentina

2006-07 - AlbinoLeffe

2007-08 - Cremonese

2008-09 - Cremonese

2009-11 - AlbinoLeffe

2012 - Novara

2014 - Equipe Lombardia

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Palmarès

Calciatore

Club

Competizioni nazionali

Campionato italiano Serie D: 1   (Cremonese: 1967-68 (girone B))

Campionato italiano Serie C: 1   (Cremonese: 1976-77 (girone A))

Allenatore

Club

Competizioni nazionali

Coppa Italia: 1   (Torino: 1992-93)

Competizioni internazionali

Coppa Mitropa: 1   (Torino: 1991)

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