Zaza, una cresta, un talento

Sentendo parlare di Zaza, a gli appassionati di musica italiana tornerebbe alla mente un’allegra canzone popolare napoletana, il cui ritornello intonava “Dove sta Zaza?”, gli appassionati di cinema ne ricorderebbero anche un film ispirato a questa canzone. Per i calciofili invece il nome Zaza non evoca allegoria passata, per loro “Zaza”, riferito a Simone Zaza, rappresenta il presente e il futuro del nostro calcio. Uno che a parte una simpatica cresta, ai portieri e ai difensori di tutta la Serie B fa tutt’altro che simpatia.
Da Policoro, piccolo comune sullo Jonio in provincia di Matera, Simone Zaza si avvicina al mondo del pallone quando compiuti i 7 anni varca le porte della scuola calcio Stella Azzurra di Bernalda, nelle vicinanze di Policoro. Lo nota l’Atalanta, i cui abili osservatori raramente si fanno scappare un talento da aggiungere al loro rinomato vivaio. A Bergamo però tornerà all’età di 15 anni dopo aver trascorso il periodo della prima formazione nelle fila del Valdera, squadra toscana satellite dell’Atalanta.
Tra le giovanili della Dea inizia a mettere in mostra le sue qualità, su tutte uno spiccato fiuto del gol condito da agilità e rapidità che fin da piccolo gli hanno regalato paragoni importanti. Passati i vari step della formazione di un calciatore, per Zaza arriva l’esordio in Serie A, è l’1 Marzo del 2009, all’Atleti Azzurri d’Italia va in scena Atalanta-Chievo, il risultato è di 0 a 2, e all’86’ il tecnico Luigi Del Neri butta nella mischia il giovane attaccante al posto di Ferreira-Pinto, Simone ha 17 anni e poco importa il risultato finale, l’esordio tra i professionisti è un emozione troppo grande. Due mesi dopo questo primo piccolo scampolo di partita, il 24 Maggio 2009 è un altro giorno di prime volte, arriva la prima da titolare in Serie A, contro il Palermo, in un divertente 2 a 2 in casa della Dea. Con l’Atalanta viene convocato per dieci volte con la prima squadra, quando è ancora minorenne, ma nonostante la crescita nel settore giovanile e tutto quello che ne è seguito, quello che sembrava essere stato amore a prima vista non rispetta le attese, e così nell’estate del 2010 si svincola dalla Dea.
Si fa avanti la Sampdoria, con cui sottoscrive un quinquennale, qui l’esordio non è come i soliti in cui si entra in una partita come tante, il tecnico blucerchiato Di Carlo lo lancia a 15 minuti dalla fine di un derby della Lanterna perso dalla Samp per 1 a 0, ci risiamo penserebbe Simone secondo esordio con sconfitta.
L’anno seguente la Samp decide di mandare il ragazzo a farsi le ossa nella Juve Stabia, ma a Castellamare fa solo quattro presenze, così nella finestra di mercato invernale viene girato al Viareggio scendendo così di categoria. Con i bianconeri in 18 uscite complessive mette a segno 11 reti, due delle quali nel play-out contro il Monza che contribuiscono alla salvezza dei toscani.
Tornato a Genova dal prestito, viene di nuovo girato all’Ascoli nella stagione attuale, dove Zaza ha finalmente avuto la possibilità di mostrare le sue qualità, tanto da essere attualmente considerato il miglior talento dell’anno in Serie B. Il primo gol in cadetteria arriva nella gara con la Virtus Lanciano, un mese dopo quando ormai il giovane classe ’91 ha il posto fisso al centro dell’attacco del Picchio arriva anche la prima doppietta, da ex dal dente avvelenato contro la Juve Stabia. In 24 presenze collezionate finora, con la maglia dell’Ascoli, Zaza ha messo a segno 14 gol, regalando giocate fantastiche che gli sono valse lo scomodo paragone con Ibrahimovic, non è un segreto ormai che i giocatori odino i paragoni, perché sono difficili da confermare, e parliamoci chiaro, perchè portano anche un po’ male.
La Nazionale si accorge di Zaza quando ha 15 anni e partecipa al Torneo Internazionale Europa Unita con l’Under16, dove gioca tre gare su quattro totali. Da qui, dopo apparizioni varie con Under17 e Under19 viene convocato per uno stage a Coverciano con l’Under21.
Oggi Simone Zaza è un nome più che noto agli addetti ai lavori, e come spesso succede è diventato oggetto del desiderio di molti, in particolare la sua cresta ha attirato le attenzioni del Milan, che ormai sembra riporre tutte le speranze future su questo particolare taglio di capelli e aver deciso di fare di bomber Zaza la sua quarta cresta da affiancare ai tre più noti. Se per il Milan la cresta è garanzia di successo, per noi il talento di Simone Zaza tiene alta la cresta della “Meglio Gioventù”.