IGOR Volley Novara - Morello matricola alla ribalta: “Felice che la Igor mi abbia scelto, qui posso crescere ancora tanto”

14.01.2020 10:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
Rachele Morello
Rachele Morello
© foto di facebook.com

Assieme a Federica Piacentini, classe 2001 e Francesca Napodano (1999), Rachele Morello, 19 anni, fa parte della linea verde italiana della Igor Novara.

Torinese di Settimo, studentessa in Economia aziendale, la Morello è arrivata nel club azzurro in punta di piedi, diventando l’ombra di Micha Hancock, alzatrice statunitense della squadra azzurra.

«Per me giocare a fianco di Micha è un’esperienza straoardinaria - commenta Rachele -. E’ soprattutto una persona positiva, una sorella maggiore che tante ragazze della mia età sognano di avere. In campo è una giocatrice che porta grande energia e io ascolto i suoi consigli cercando di migliorarmi». La torinese si dice felice di essere stata scelta dalla Igor la scorsa estate «anche se sapevo benissimo che venendo a Novara avrei avuto spazi limitati. Ma per me è importante crescere, sono giovane e ho tanto ancora da imparare. E si impara anche dalle atlete più esperte, come Arrighetti, Chirichella, Sansonna: hanno un atteggiamento molto positivo verso noi giovani, ci coinvolgono sempre, si è creato un ottimo gruppo».

- E di Massimo Barbolini che idea si è fatta ?

«Credo che sia uno dei migliori allenatori al mondo e la sua carriera lo conferma. Quello che più mi piace di lui è che non fa preferenze, considera le 14 atlete tutte sullo stesso livello. E questa è una qualità che è difficile trovare in qualsiasi allenatore».

- Parlando invece più in generale, del campionato, Morello spiega

«Conegliano a parte, che fa un campionato a sé, ce la possiamo giocare con tutte. Busto per ora ci sta davanti ma credo che il suo secondo posto sia attaccabile. L’esperienza in Cina ? Straordinaria, avere la fortuna a 19 anni di potersi trovare a contatto con le squadre più forti al mondo e le giocatrici più forti al mondo, non capita spesso nella carriera di un’atleta. Per noi il Mondiale è stato importante perché quando siamo tornate in Italia abbiamo giocato con più consapevolezza riprendendoci la terza posizione».

Marco Piatti

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