IL PUNTO del 20.07.2022 di 02.08.2022 di Dario Lo Cascio - Questo editoriale (non) parlerà del TAR. Matteo Perri e il Belgio: l'Europa è lì, i giovani dovrebbero osare di più e scavalcare le Alpi

02.08.2022 11:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Dario Lo Cascio
Dario Lo Cascio

Abbiamo provato a spulciare i fatti della settimana, gli argomenti caldi, in cerca di un'alternativa. Ma era sostanzialmente inutile girarci intorno. Proprio oggi poi di che cosa vuoi parlare ? Sarebbe stato ipocrita far finta che non sia l'ennesima stagione di Serie C che di fatto inizia al TAR. Saranno lunghe ore di attesa per Teramo e Campobasso, come del resto per Fermana e Torres. Le prime con la flebile speranza di veder la ghigliottina incastrarsi proprio a metà corsa. Le seconde scalpitanti per subentrare. Ancora una volta i gironi li si decide in un'aula e.... sapete che c'è ? L'argomento alternativo lo abbiamo trovato. 

Sì, mettiamo da parte per un momento le aule di tribunale, i gradi di giudizio, i guai con il fisco. Parliamo di qualcosa di più leggero. Come un ragazzo di Roma di neanche 24 anni che da un giorno all'altro lascia il ritiro del Pordenone e si trasferisce in Belgio. Per la precisione a Virton. Una cittadina di 11.000 abitanti al confine con la Francia, sede del Royal Excelsior, formazione militante nella Division 1B, ovvero la Serie B belga. 

Matteo Perri non è un pioniere, e l'RE Virton gli italiani li conosce bene. E non parliamo del proprietario lussemburghese Flavio Becca e di mister Christian Bracconi, i cui nomi tradiscono lontane origini del Belpaese. Nelle scorse stagioni infatti da Virton di calciatori italiani se ne sono già visti. Come Nicholas Rizzo del Genoa e Paolo Napoletano del Parma, entrambi nella scorsa stagione. 

Ecco che Matteo Perri segue le loro orme, a caccia di fortuna e di un'esperienza internazionale che può permettergli il salto di qualità. In un contesto ben diverso dal nostro. E ci si può chiedere perché un ragazzo di 24 anni debba andare a cercare fortuna in Belgio. La risposta è: perché no? Il calcio in Italia ultimamente non è che stia funzionando proprio benissimo. Di giovani e giovanissimi stranieri da noi ne arrivano parecchi, ma i nostri ragazzi sembra abbiano qualche remora a provare avventure fuori dal nostro campionato. E di giocatori italiani che si sono affermati all'estero negli ultimi anni non ce ne sono poi tantissimi. O forse è solo una proporzione, perché ne sono partiti pochi. 

Almeno l'Europa può essere un'alternativa che andrebbe presa maggiormente in considerazione. Perché da noi a luglio firmi il contratto e un mese dopo il club non si iscrive e sei punto e a capo...

Dario Lo Cascio

-