Rassegna stampa - LA STAMPA: "L’uomo che ha cancellato un secolo di storia azzurra"

29.07.2022 14:30 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
Leonardo Pavanati
Leonardo Pavanati

Sognava di vincere il campionato, ma non riuscì neanche a iscrivere la squadra.

Leonardo Pavanati è stato protagonista della pagina più cupa e vergognosa nei 113 anni di storia del Novara calcio.

Mai prima della scorsa estate il club azzurro era stato buttato fuori dal mondo dei professionisti in Italia, un record condiviso con appena altre 13 società d’elite. Il 30 maggio 2021 è la data in cui Pavanati rileva l’80% delle quote del Novara calcio dall’allora azionista di maggioranza Maurizio Rullo, mentre il restante 20% resta in carico alla famiglia De Salvo.

Il nuovo proprietario annuncia subito che «non posso promettere la promozione in serie B, però ce la metteremo tutta per riuscirci al primo colpo». Per farlo presenta a Novarello in pompa magna un team di lavoro che evapora all’istante. Pavanati affida solo a parole la presidenza a Fabrizio Lisi, generale della guardia di finanza in pensione, e l’incarico da vice a Umberto Inverso, ex manager bancario Unicredit. È inizio giugno, un mese chiave per programmare la stagione. Filano via le settimane e i due dirigenti spariscono dalla circolazione. A metà luglio si scoprirà essere indagati in Campania nell’ambito di un’inchiesta per rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione in atti giudiziari e traffico di influenze: a febbraio di quest’anno finiranno addirittura ai domiciliari. A Novarello compare invece spesso Marco Bonanno, socio in affari di Pavanati. Timori e incognite iniziano a moltiplicarsi perché oltre a tentennare sull’organigramma, il club rimanda le scelte di ds e dell’allenatore. Diversi dipendenti aspettano intanto lo stipendio da marzo, eppure il dg Roberto Civitarese prospetta ai giocatori della prima squadra il nuovo progetto come se niente fosse.

In quel periodo il nuovo proprietario assume la presidenza e il 28 giugno, ultima data utile per completare l’iscrizione alla serie C, la società comunica di avere consegnato tutti i documenti necessari. Dieci giorni dopo arriva però la bocciatura della Covisoc, che riscontra irregolarità sul pagamento di contributi Inps e ritenute Irpef. Il Novara riunisce comunque la squadra a Novarello per un ritiro surreale e presenta ricorso senza successo al Collegio di garanzia del Coni: è il 26 luglio quando si spengono le ultime speranze di partecipare alla C. La delusione è enorme per una città che giusto dieci anni prima festeggiava la promozione in A.

Più di 500 tifosi scendono in piazza per manifestare tutto il loro sdegno al grido di «Novara siamo noi» e «Noi non falliamo» con insulti verso Pavanati, De Salvo e Rullo, i cui volti vengono stampati sopra decine di banconote false. Il popolo azzurro reclama l’intervento del sindaco, autorizzato in questi casi dalla Figc a cercare possibili investitori interessati a iscrivere nelle categorie dilettanti una nuova squadra in rappresentanza della città. Alessandro Canelli condivide l’appello e apre la manifestazione d’interesse poi vinta da Massimo Ferranti, mentre Pavanati e i suoi collaboratori lasciano Novarello non prima di avere organizzato un open day giovanile. Il titolo, beffardo, scelto per la giornata: «Entra nella storia».

Filippo Massara

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