Rassegna stampa - LA STAMPA: "Crisi Novara, le punte hanno perso la via del gol: solo quattro reti segnate in 12 partite"

02.12.2020 13:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: lastampa.it
Nicolas Schiavi
Nicolas Schiavi
© foto di primanovara.it

Scorrendo i numeri che definiscono la crisi del Novara, ce n’è uno che più di altri rende l’idea del crollo. È il 4, inteso come gol. Tanti ne ha segnati Daniele Buzzegoli, ed è un vanto per un calciatore che di mestiere gioca davanti alla difesa. Il problema grosso è che altrettanti ne hanno realizzati le punte, tutte assieme: Lanini, Zigoni, Panico e Gonzalez hanno contribuito alla quota in parti uguali. Ci sarebbe un quinto, se si considera Cisco nell’elenco, ma poco cambia.

Il Novara fa una fatica tremenda a segnare, e in classifica non può che risentirne. E dire che fino alla cacciata di Banchieri gli azzurri potevano contare sul miglior attacco del girone con 12 centri in 8 partite. Subivano troppo dalle parti di Lanni, quella semmai era la pecca. Però davanti erano rimasti a secco solo all’esordio nel derby con la Pro Vercelli e nella pessima trasferta con la Pro Sesto, capolinea di Banchieri. Nelle ultime quattro giornate, il Novara ha realizzato invece appena 2 reti con Lanini e Buzzegoli. Il risultato è che l’attacco azzurro ha perso posizioni diventando il 12° del girone, e che i centravanti continuano a stentare. Lanini è fermo appunto alla rete contro la Juventus U23, valsa un punto. Per Panico, che ha dovuto saltare un paio di turni, l’unico sigillo rimane quello decisivo per battere la Giana Erminio. Zigoni non è più riuscito a ripetersi dopo la zuccata rifilata al Pontedera, peraltro inutile per evitare la sconfitta, e Gonzalez al timbro nel 3-0 sulla Lucchese di inizio stagione: anche l’argentino ha dovuto fare i conti con le assenze, in tutto quattro, più una panchina.

Quando Marcolini reclama dai suoi maggiore incisività, si riferisce non solo ai terminali. In fondo nell’ultima gara con l’Albinoleffe, il Novara è mancato più in generale dalla trequarti in su. Ha saputo mettere giusto un paio di volte gli attaccanti nelle condizioni di colpire. Marcolini ha parlato di difficoltà nell’uno contro uno. Se poi non è neppure troppo il movimento compiuto da parte di chi dovrebbe ricevere e mettersi nelle condizioni di concludere, il piano d’attacco non può funzionare. In casa azzurra sperano ancora nel rilancio di Zigoni, che fino al 2017 era abbonato alla doppia cifra. Si fidano delle potenzialità di Lanini, capace un paio di stagioni fa di timbrare 18 reti con la maglia dell’Imolese. Per quanto riguarda Panico, si sa che nella sua ancora giovane carriera non è mai stato una macchina da gol. Scendere di categoria e trovare continuità poteva avvantaggiarlo, e nelle prime gare era proprio l’azzurro che meglio aveva saputo integrarsi nella nuova realtà.

Vale solo fino a un certo punto anche il confronto con un anno fa. Allora gli azzurri avevano segnato meno, 12 gol contro 14. Però la difesa era quasi impenetrabile con appena 8 reti subite, quasi la metà delle 15 incassate oggi. Lo scarto si traduce in classifica: i punti raccolti dopo 12 giornate erano 19, mentre in questa stagione sono 15. 

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