Serie C, il campionato è chiuso, ma ...

Come previsto, l’assemblea di lega ha ratificato lo stop anticipato della stagione del Novara, ma ora si apre la partita sul futuro: resta tutto com’è o arriva la riforma dei campionati ?
11.05.2020 09:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: lavocedinovara.com
Stadio Novara (Silvio Piola)
Stadio Novara (Silvio Piola)
© foto di lavocedinovara.com

Nulla di nuovo… o quasi, per il campionato di serie C e per il Novara calcio. L’assemblea di lega, tenutasi venerdì, ha infatti ratificato – come anticipato – lo stop definitivo per il terzo campionato italiano, con la classifica cristallizzata al momento della sosta forzata a causa dell’emergenza Covid-19. Una decisione che è stata presa con percentuali “bulgare” dalle società coinvolte e che si riflette, nell’immediato, su quello che riguarda i verdetti. Niente retrocessioni, niente ripescaggi dalla serie D: rimane aperta la partita, dunque, per le promozioni dalla “serie A” dei dilettanti alla stessa C. Qualora si premiassero le prime dei nove gironi, infatti, l’organico complessivo della serie C, a meno di defezioni (che oggi – purtroppo – non rappresentano un’ipotesi troppo remota) dovrebbe salire di cinque unità (nove se, cosa improbabile, non venisse sancito il blocco alle retrocessioni dalla B).

Questo, ovviamente, qualora non dovesse andare in porto la riforma strutturale su cui starebbe lavorando la Federazione e che prevederebbe l’eliminazione del campionato di Serie C, con il raddoppio della B (due gironi da 20 squadre) e la creazione di un campionato serie D elite “semiprofessionistico”. Una partita, questa, che si giocherà solo nelle prossime settimane.

Tornando ai verdetti, quattro formazioni possono sorridere già oggi: il Monza, il Vicenza e la Reggina (capolista dei tre gironi) sono stati promossi in B. Il quarto posto in serie cadetta, seguendo un criterio meritocratico (ma non del tutto equo…) va al Carpi: il rapporto tra punti fatti e partite disputate tra tutti e tre i gironi, premia infatti la formazione emiliana a discapito di Reggiana e Bari, che hanno più punti in classifica ma anche più partite all’attivo. Va detto, però, che tale criterio non tiene conto del fatto che al momento dello stop, arrivato in date diverse e con un numero differente di partite giocate per le diverse squadre in lizza, le condizioni tra i “competitor” non fossero di parità effettiva. Riflessione, questa, che porta a ipotizzare anche scenari di “lotta” nelle prossime settimane, con le due escluse – Reggiana e Bari – pronte con ogni probabilità a ricorrere alle aule di tribunale per provare a sovvertire il verdetto odierno. A meno che non arrivi la Figc, con la sua riforma, a mettere d’accordo davvero tutti…

Giuseppe Maddaluno

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