Un mondo a rotelle (12^ puntata)

09.01.2018 08:30 di  Francesco Rametta   vedi letture
Fonte: comunicato della Società
Un mondo a rotelle (12^ puntata)
© foto di foto San Giacomo

Con oggi riprendiamo la nostra rubrica e la riprendiamo alla grande.

Abbiamo realizzato una bellissima intervista con Stefano Pecoraro, che oltre ad essere allenatore di pattinaggio Artistico in Piemonte è anche e soprattutto Consigliere Regionale - Settore Artistico F.I.S.R. - Comitato Regionale Piemonte e Valle d'Aosta è stato anche un grande atleta di questo sport. Chi meglio di lui per parlarci di pattinaggio e fare un po' il punto della situazione ?

- Stefano, ora sei allenatore e delegato fisr ma fino a pochi anni fa sei stato un atleta ad alti livelli. Hai rappresentato l'Italia in importanti competizioni europee e internazionali. Insomma di gare importanti ne hai fatte tante e conosci i sacrifici che si fanno. Cosa diresti ai ragazzi che iniziano adesso ?

"Direi di farlo divertendosi e avendo fiducia dei propri allenatori e della propria dirigenza, senza la ricerca spasmodica della migliore società della zona se prima non si è dato il 1000%. Tutto dipende dalla loro testa e non tanto dai loro allenatori, dalla loro società o dal loro fisico. Come tutti gli sport di disciplina richiede enormi sacrifici se fatto a livello agonistico, sacrifici che poi spesso non sono nemmeno ripagati dai risultati. Ma questo non deve farli desistere. Ai giovani direi quindi di ricercare il vero valore di questo sport: il cadere e rialzarsi come metafora della vita, vincendo le piccole sfide contro sé stessi, giusto per il piacere di aver dimostrato a loro stessi (e non ai loro ambiziosi genitori o al mondo intero) che sono in grado di andare oltre le iniziali apparenze".

- Ora che sei allenatore, alle gare, ti agiti di più o di meno di quando eri atleta ?

"Ricordo ancora oggi le prime gare alle quali accompagnavo i miei atleti quando avevo 18-19 anni. Ero davvero agitato, molto più di quanto non lo fossi da atleta. In quei frangenti tu, il tuo lavoro e la tua credibilità sono in mano a loro... o meglio nelle loro gambe. Basta una piccola insicurezza, un'improvvisa influenza a ridosso della gara, un infortunio anche lieve per vanificare tutto".

- Come è nata la decisione di diventare delegato fisr ?

"Da diverso tempo i miei colleghi allenatori e i dirigenti di società piemontesi avevano dimostrato fiducia in una mia eventuale candidatura. Questa è anche coincisa con un momento nel quale mi ero distaccato un po' dal lavoro in pista per motivazioni personali e lavorative, quindi la candidatura mi ha dato l'occasione di poter scendere in pista da una terza angolazione: quella del consigliere regionale federale. Alle recenti elezioni per il quadriennio olimpico si sono presentate due liste: la prima con al vertice il vecchio presidente regionale e una nuova con a capo quella che era la consigliera regionale artistico. Entrambi gli schieramenti avevano richiesto la collaborazione per la candidatura al ruolo e io ho scelto il gruppo che più rispecchiava il mio modo di vedere un Comitato Regionale federale, nel quale potevo essere libero di fare ciò che avevo in mente da molti anni".

- Parliamo un po' di pattinaggio. Fino a poco tempo fa la Federazione si chiamava fihp, ossia Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio ora invece é fisr, Federazione Italiana Sport Rotellistici. Cosa ha significato questo cambiamento per il pattinaggio ?

"Il cambiamento del nome in primis ha determinato una nuova grafica del logo e della formattazione di tutti i documenti. Questo, a mio avviso, è già un passo fondamentale per catturare l'attenzione dei più giovani e dei nuovi dirigenti e quindi poter competere con le altre federazioni. Nel concreto invece il cambiamento ha determinato un'importante accelerata verso il sogno olimpico accarezzato ormai da diversi decenni. Si potrebbe dire che è un momento di transizione. Ci sono finalmente grandi cambiamenti in vista".

- Ce ne vuoi parlare ?

"Tokyo 2020 segnerà lo spartiacque per la nostra Federazione nazionale e internazionale. Lì, infatti, parteciperemo con la specialità skateboard. E' difficile per me aggiungere altro poiché è una specialità che non conosco e poco normata. Ai Giochi Giovanili di Buenos Aires 2018 invece parteciperemo con la specialità corsa. Per quanto concerne la specialità artistico siamo in presenza di un cambiamento epocale, in quanto ci stiamo evolvendo verso un sistema di giudizio finalmente oggettivo e non soggettivo, chiamato RollArt e basato sui crismi del pattinaggio artistico su ghiaccio. Questo sta richiedendo agli allenatori enormi sforzi nel cambiamento del modo stesso di vedere il nostro sport e nella metodologia di allenamento. Il Piemonte è sempre stato un po' ai margini del grande pattinaggio".

- Sta cambiando qualcosa in Regione ?

"Direi che il cambiamento è già avvenuto, a partire dal 2008. Siamo passati dall'essere il brutto anatroccolo d'Italia ad avere giovani leve ai vertici delle rispettive categorie, che appartenevano a numerose società sparse un po' su tutto il nostro territorio regionale. Quindi era un movimento univoco e comune ma fatto senza un'organizzazione che potesse guidarli. Il mio impegno in questo ruolo si sofferma soprattutto su questo aspetto: consentire a questi giovani atleti e a quelli che verranno di poter contare su un Comitato Regionale attento alle loro esigenze, che faccia scelte specifiche e che dimostri fattivamente di credere in loro. Su un altro livello invece abbiamo il pattinaggio promozionale: il nostro Comitato ha deciso di investire nei Giochi Giovanili piemontesi, un appuntamento al quale tengo molto perché sarà una sorta di test-event per capire se davvero le società piemontesi hanno colto il nuovo modo di vedere il pattinaggio attraverso il RollArt. Sarà un percorso lungo ma siamo in un momento zero: la regione d'Italia che meglio coglierà questo cambiamento potrà avere tutte le carte in regola per essere ai vertici italiani nel prossimo quadriennio olimpico. Questo è il mio auspicio".

- Come vedi il futuro del pattinaggio artistico ? Diventerà olimpico questo sport ?

"Il futuro di questo sport lo vedo su un doppio piano: dal punto di vista atletico purtroppo siamo di fronte ad un crollo delle attenzioni e delle passioni da parte di chi si affaccia a questo sport. Fisicamente possiamo intervenire ex-post con programmi di preparazione atletica mirati, ma se manca la vera voglia, manca qualsiasi appiglio per costruire un atleta. Dall'altra parte, invece, credo che nonostante l'abbassamento delle difficoltà richieste dai recenti regolamenti, il nostro sia diventato uno sport ancora più bello da vedere e da praticare. In merito al discorso olimpiadi direi che il settore artistico ne è ancora molto lontano: vedremo nel prossimo quadriennio olimpico se il RollArt avrà il merito di redistribuire le medaglie che si concentrano da sempre solo in Italia oppure, come io penso, farà confluire ancora più ai poli le nazioni storicamente forti rispetto a quelle più deboli".

 

E adesso veniamo alla rubrica degli eventi.

Con questa settimana riprende il corso per gli adulti tenuto dalla San Giacomo – sez. pattinaggio artistico. Quale occasione migliore per provare questo meraviglioso sport ? Mercoledì 10 gennaio ore 21,00 pista hockey,viale Buonarroti Novara. I pattini te li diamo noi...   Ti aspettiamo !!!

A fine mese si svolgerà ad Asti uno stage federale con tecnici di fama mondiale del calibro di Gabriele Quirini e Michele Terruzzi a cui parteciparanno le atlete dell’agonismo della San Giacomo sez. patt. Artistico.

Ai primi di febbraio si terrà a Novara, organizzato dalla polisportiva San Giacomo il Trofeo Nazionale MSP che vedrà atleti di tutta Italia partecipare a questa bella iniziativa sportiva.

Avete bisogno di altro per lasciarvi coinvolgere ? Info 347.725.935