Hockey Pista - Serie A1: sesta finale consecutiva per il Forte dei Marmi

17.05.2019 20:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: fisr.it
I ragazzi del Forte
I ragazzi del Forte
© foto di fisr.it

Focus sulla stagione 2018-19 della B&B Service Forte dei Marmi, alla sesta finale consecutiva superando il record del Follonica con 5 , inserendosi alle spalle del Novara, che dal 1992 al 2002 conquistò 10 finali (9 titoli). 

E' stata la più sofferta serie di semifinale delle sei giocate negli ultimi sei anni, in un campionato comunque di primissimo livello, giocato sempre alla pari con il Lodi. I lombardi hanno però messo a segno più vittorie, 19 contro 18, e più pareggi, 7 contro 5. Fatali le tre sconfitte: pensando anche al record di imbattibilità battuto dal Lodi dopo 32 anni, si può francamente ammettere che è stata una delle migliori stagioni regolari della squadra di Pierluigi Bresciani. Ormai la società versiliese ha abituato i suoi tifosi sempre molto bene nell'arco degli ultimi anni, dimostrando una solidità e un progetto a 360 gradi che non ha eguali in Italia nell'ultima decade, da quel dominio incontrastato del Follonica a tutti i livelli. Però bisogna fare un passo indietro da dove è arrivata tale impresa: dal ripescaggio del 2009 ,dopo la retrocessione in Serie A1, a quattro anni di gavetta prima di affacciarsi al grande hockey. Da quel 2013 con l'arrivo di Pedro Gil, ha cambiato realmente tutte le aspettative dei rossoblu, con uno straordinario ingaggio che ha cambiato tutto l'hockey dell'Alta Toscana che tutt'ora domina con la finale scudetto tra Forte e Viareggio. E in più tutto il lavoro sul settore giovanile che era quasi azzerato tanti anni fa: ora si può permettere una seconda squadra in Serie A2, la prima società in Italia a poter vantare tale primato. 

E proprio da quel giorno, dall'arrivo di quel fuoriclasse, l'asticella è sempre rimasta altissima: tre scudetti consecutivi, mica così scontati: c'erano riusciti dal 1970 in poi solo due grandi fenomeni del nostro sport, l'Hockey Novara (a più riprese) e il Follonica. Poi due finali perse, una all'ultimo rigore, l'altra, lo scorso anno, con la superiorità del Lodi dei Cocco e l'ex Verona. Quest'anno si ripresenterà ancora ma senza il Lodi, sconfitto dal Viareggio, in una finale che prometterà grande spettacolo in tribuna, visto la già conosciuta rivalità tra le due realtà divise da soli 14 km. In estate l'arrivo di due ex lodigiani e breganzesi, Franco Platero e Federico Ambrosio, per alzare ancora di più quell'asticella e per certificare il ruolo di leadership italiano. In più altri due acquisti spagnoli, soffiati ai club portoghesi, Jordi Burgaya e Marti Casas. Insomma da uno squadrone, con Romero (neo campione europeo) De Oro Pagnini Torner, ad un altro, per ritornare a vincere. Un campionato di primissimo livello, come detto, ed al netto dell'imbattibilità straordinaria del Lodi, è uno dei migliori di sempre per il Forte: quota 62 l'anno scorso (59 questa), 57 nel 16-17 e 17-18, 66 nel 15-16 e 69 nel 13-14. Se togliamo pure l'inizio zoppicante c'è davvero da rimanere a bocca aperta: tre infortuni tra Prestagionale e Supercoppa, di Motaran e Burgaya e gli acciacchi per Ambrosio. Un avvio shock con la sconfitta a Sarzana, che poi si dimostrerà una delle più grandi sorprese della stagione. 9 risultati utili consecutivi, compreso il pareggio a Lodi, poi uno stop inaspettato nella serata nera di Scandiano (5-2). L'unico stop dopo l'avvio. Poi col tempo e passare dei mesi, il Forte si dimostrava secondo a nessuno: il punto più alto lo trova all'inizio di febbraio col 10-3 ai danni del Valdagno, che faceva presagire ad una Coppa Italia da protagonista. La vittoria ai supplementari nel derby contro il Viareggio, una tra le tre più in forma del girone di ritorno (ancora una volta, l'ennesima, del colpo vincente di Davide Motaran che capiterà pure nella decisiva gara-1 dei Quarti dei playoff), danno la sensazione che Forte potrebbe ambire alla Coppa soprattutto dopo che il Lodi era stato steso la sera prima dal Trissino. Ma davanti trova la formazione più in palla di tutta la Coppa Italia, quel Breganze da un gioco a mille all'ora che sorprende la formazione di Bresciani. E' un duro colpo ma parzialmente lenito dalla qualificazione ai Quarti di Eurolega dopo un gran girone di qualificazione, non certo così semplice, contro lo Sporting (neo vincitore dell'Eurolega) ed il Liceo. Da annotare il 2-1 sofferto in Portogallo e lo 0-0 in casa. La concentrazione è sullo scontro contro il Porto in Eurolega nei Quarti e nel finale di stagione. Quando è certificato il secondo posto e dopo quel 2-2 dello Scandiano, il Forte si prepara per l'ultima parte della stagione: la sconfitta, anche la più innocua, è 4-3 a Bassano (certificata la sua salvezza). Nei Quarti tiene testa al Porto ma la squadra portoghese è in gran forma e nulla può la formazione di Bresciani, anche se bisogna ammettere l'acciacco di qualche giocatore. La stagione regolare finisce con Ambrosio e Casas capocannonieri indiscussi, 42 il primo, 36 il secondo. la coppia più prolifica del campionato insieme a quella del Viareggio, ma è soprattutto la solidità della formazione di Bresciani a sorprendere, con una difesa sempre molto accorta e la velocità della manovra offensiva, nonchè un'ossatura ormai consolidata da oltre tre anni, con i "giovani" Cinquini e Maremmani a dare gran forza al resto del team, insieme a Capitan Motran. Nei Quarti qualche sofferenza di troppo in Gara-2 dopo aver dominato in Gara-1. 1-0 colto allo scadere, dopo aver sofferto la dinamicità del Sarzana, cosa che era riuscita ad arginare nella prima gara. Nelle semifinali, il Valdagno. Gara-1 riesce a ribaltarla dopo l'iniziale 3 a 0. Una prova di forza notevole: a suggerlarla l'ennesimo gol di Davide Motaran, capitano indiscusso e anima dei versiliesi, a 92 secondi dalla fine. E' poi un risultato decisivo nell'economia della Semifinale, in cui il Forte viene sorpreso in Gara-2 dal ritorno del Valdagno davanti a propri tifosi. Si alza anche un po' di discussione all'esterno della squadra per questa sconfitta, ma subito dopo il sabato successivo, impone il 2-1 nella serie con un fragoroso 6-2 grazie al parziale di 4-0 nel primo tempo. Un serio attacco alla Finale: ma in Gara-4, soffre e non poco il Valdagno sostenuto da Trabal ma anche da una solidità che solo poche volte ha dimostrato durante la stagione. Ai supplementari viene sconfitta 2-1. La Gara-5 inizia proprio come Gara-3: primo tempo di grande dinamicità 3-0. Forse con troppa sicurezza, si scompone e Valdagno riesce a recuperarla nel secondo tempo 4-4. Partita che inizia da zero ai supplementari, gli ultimi 10 minuti su 250. L'inerzia però è tutta dei vicentini: volano sul 2 a 0 dopo 7 minuti, raggelando tutto il PalaForte. Gli ultimi 3 minuti però sono l'apotesi della formazione di casa. Due gesti tecnici favolosi dei due assi, i due capocannonieri della stagione: una girata magistrale no-look di Ambrosio dal llimite dell'area, sotto l'incrocio, ed una discesa veloce sulla sinistra con un diagonale sotto il sette più lontano. Due colpi da biliardo dei due assi, arrivati in estate in riva al Tirreno. 6-6 a 30 secondi dalla fine. Una straordinaria prova di carattere in pochi minuti. E poi anche un po' di fortuna con quella palla sparata in mezzo all'area che carambola lentamente in mezzo alla difesa vicentina e favorisce il tapin di Casas. 7-6, apoteosi incredibile: in 97 secondi ribaltata completamente una gara che forse avrebbe dovuto arrivare almeno ai rigori. Un esempio nel passato c'era stato nel 2016: i due gol di Pedro Gil nella finale Gara-4 contro il Lodi, in svantaggio di una rete, due numeri incredibili dello spagnolo in 119 secondi, hanno ribaltato la serie di Finale, regalando lo scudetto ai toscani in gara-5 (4 gol). Ancora riecheggiano al Forte questi due gol incredibili: ed in più dovrà essere ricordata anche questa vittoria, con quei 97 secondi decisivi.

Una finale che sembrava lontanissima, ma ora è realtà. Certo, il Forte ha dimostrato in tutti questi mesi di avere le maggiori chance di vittoria finale senza il Lodi. Ma come la storia ci ha sempre insegnato, tra Forte e Viareggio, nulla è scontato, anzi la componente emotiva ed esterna sarà fondamentale. In casa delle due finaliste non sono mai mancate le polemiche: da una parte il silenzio stampa da inizio stagione per il CGC, dall'altra i malumori tra i tifosi durante i playoff. Saranno comunque delle gare vissute a 300 battiti al minuto da ambo le parti, in due località in cui si respira e si vive l'hockey come fosse il calcio. Lo scudetto ritornerà sicuramente in Toscana dopo 3 anni, a segnare, ancora una volta, che il baricentro dell'hockey pista italiano è sempre più rivolto verso la Toscana.