Il punto sulla Serie C - Voglia di campionato (di Luca Bargellini)

22.04.2020 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Luca Bargellini
Luca Bargellini

La primavera, seppur claudicante e vissuta dentro le mura delle abitazioni, sta risvegliando la voglia di campo e di campionato. Anche in Serie C, dopo che per settimane si sono sentite solo le voci di chi reputava impossibile una ripresa del campionato, nelle ultime ore ha iniziato a risuonare l’altra campana. “Vogliamo conquistarci i nostri traguardi sul campo” oppure “Torniamo in campo per decretare la quarta promossa” o ancora “Fermare il campionato porterebbe una perdita di molti milioni di euro”. Tutte affermazioni condivisibili, ci mancherebbe, ma occorre ricordare che il Coronavirus è ben lontano dall’essere sconfitto e che una eventuale ricaduta dopo la ripresa della stagione comporterebbe un danno incalcolabile anche al prossimo campionato. Per questo motivo la scelta giusta è e rimane, a mio modo di vedere, quella di fermarsi ed elaborare il da farsi in vista della prossima stagione.

“In una situazione d’emergenza come quella attuale servono decisioni particolari” ha detto il presidente del SudTirol Walter Baumgartner. Un’affermazione, questa, che sembrerebbe fatta appositamente per dare un senso all’ipotesi sorteggio di cui tanto si è parlato in questi giorni. Una idea, o poco più, che la Lega Pro aveva iniziato a prendere in esame senza neanche approfondirla in maniera dettagliata e che, dopo essere emersa alla cronaca, ha dato il via ad una serie di reazioni a catena. In primis quella del presidente della Lega di Serie B Mauro Balata che ha stigmatizzato tale possibilità facendo appello allo “spirito di squadra”. Chissà se è lo stesso “spirito” al quale il numero uno della cadetteria ha voltato le spalle quando tre stagioni fa ha deciso di sovvertire i regolamenti, con la compiacenza di una Federazione allo sbando, chiudendo le porte in faccia ai ripescaggi delle società di Serie C o tenendo fuori dal campionato che le spettava di diritto una società come la Virtus Entella compiendo un abominio (mi verrebbe da scrivere di peggio ma devo far il bravo altrimenti faccio perdere gli ultimi capelli al direttore!) degna degli annali della storia del pallone.

Il dubbio che sia lo stesso spirito rimane, così come quello su chi ha fatto trapelare questa notizia al di fuori delle stanze della sede di Via Jacopo da Diacceto. Facendo un ragionamento tutt’altro che complesso è facile ipotizzare (ribadiamo è solo una ipotesi di chi scrive) che il o i “furbetti” facciano parte di quella frangia di club che, qualora fosse divenuta realtà l’idea del sorteggio, avrebbero avuto più da perdere. Società, dunque, che per la stagione 2019/2020 hanno investito cifre considerevoli e che mai avrebbero potuto accettare di veder svanire la chance di una promozione per un’urna malevola, una monetine ballerina o una pallina dispettosa.

Ragionamento comprensibile, oggettivo e che il 99% di noi avrebbe fatto fosse stato nelle medesime condizioni, ma se davvero le cose sono andate come abbiamo ipotizzato significa che la Lega Pro non è così compatta come si è dato a vedere finora. Come nelle settimane in cui si sentivano levarsi solo voci volte allo stop al campionato. Non certamente il massimo per approcciarsi al momento cruciale per il destino del calcio italiano.

PS: Se proprio la Serie C dovesse ripartire non mi dispiace l’idea lanciata da Alfonso Morrone, presidente di ADICoSp, attraverso le pagine di TuttoMercatoWeb, fratello maggiore di Tutto C. Una terza serie che congela la classifica e lancia i playoff, ma solo per quelle società, fra quelle aventi diritto secondo graduatoria, che saranno in grado di garantire l’attuazione di tutti i protocolli sanitari.

Luca Bargellini

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