Il punto sulla Serie C - Una vergogna senza fine (di Nicolò Schira)

01.10.2020 11:00 di Roberto Krengli Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Nicolò Schira
Nicolò Schira

Avremmo voluto aprire questo editoriale commentando i verdetti della prima giornata di campionato e del secondo turno di Coppa Italia, invece ci tocca nuovamente porre l’accento sulle storture di un sistema che ricolloca l’intera categoria sotto i riflettori dell’intero paese. Non per episodi e imprese sul campo, ma per i disastri di una società.

Questa volta sul ciglio del burrone c’è il Trapani. Al peggio non c’è mai fine, verrebbe da dire. Se la figuraccia di domenica scorsa era una pagina nera, adesso siamo alle barzellette. Pure in Coppa è arrivato lo 0-3 a tavolino. È ora che intervengano le istituzioni del pallone per stoppare questa farsa. Uno scempio che tesserati e soprattutto i tifosi del club granata non meritano...

Cambiano leggermente le sfumature cromatiche, dal granata di Trapani all’amaranto di Livorno, dove gli scenari restano alquanto nebulosi. È servito l’intervento last minute dell’ex patron Aldo Spinelli per saldare pendenze con la Lega e il primo trimestre relativo agli stipendi (complessivamente quasi 500mila euro). Altrimenti sarebbe già stata penalizzazione. Un intervento necessario quello dell’ex patron, che detiene ancora il 10% delle quote del club. Il nuovo assetto societario non decolla tra rivalità e faide interne. L’attuale presidente Rossettano Navarra non intende cedere il suo 21%, nonostante l’offerta di un gruppo di imprenditori riconducibili a CereaBanca. La medesima cosa era accaduta lunedì scorso, quando l'imprenditore di Ferentino aveva provato ad acquisire il 34% dai vari Aimo, Casella e Ferretti ricevendo però, anche in quel caso, un secco no. Insomma, tutti provano la scalata alla maggioranza ma la situazione resta cristallizzata. A farne le spese solo la squadra, visto che non è stata rinforzata e ha perso un titolare come Bogdan. D’altronde per operare sul mercato serve presentare in Lega la fideiussione da un milione di euro. Di quei soldi, al momento, non c’è traccia tanto che i 4 calciatori aggregati alla squadra di Dal Canto (Furlan, Mazzarani, Bussaglia e Gemignani) non sono stati tesserati e il portiere ha già fatto i bagagli. Da sciogliere pure il nodo direttore sportivo: Navarra ha confermato Cozzella, mentre gli altri soci spingono per Rubino con Borgo dg. Una confusione che non fa presagire nulla di buono. Troppe teste e troppe persone dentro il club con un eccessivo frazionamento delle quote. In pratica non può comandare nessuno e senza pieni poteri nessuno vuole investire. E non si può sempre pensare che arrivi lo Zio Aldo (Spinelli) a metterci una pezza...

A proposito di gatte da pelare, come se non avesse già abbastanza da gestire, al numero uno della Lega Pro è capitata tra capo e collo pure quella relativa al caso Eleven. La terza serie è rimasta al buio, oscurata nella prima giornata di campionato. Un disservizio non all’altezza di una Lega professionistica come la Serie C, con parecchi presidenti che si sono lamentati nel corso dell’ultima assemblea per i mancati introiti. Gli incassi promessi e da contratto derivanti dall’accordo con il broadcaster Eleven Sports non sarebbero, infatti, ancora arrivati alle società, che meditano possibili azioni nelle prossime settimane. Resta sconcertante come un’azienda leader in Francia, Belgio e Portogallo nel ramo dei diritti televisivi possa incorrere in questi black-out. Evidentemente chi maneggia all’estero grandi competizioni non ha la medesima cura e attenzioni per valorizzare il prodotto Serie C sussurrava qualche patron martedì scorso. Ecco perché alcuni presidenti (con il Bari a capeggiare il partito degli scontenti...) e alcuni esponenti di Lega l’anno scorso avevano provato a flirtare - con scarso successo - con Sky e Dazn (c’era stata pure una cena a Milano in un noto ristorante argentino...). Così non va, passi che nelle tv nazionali in chiaro lo spazio sia ridotto al lumicino, ma almeno la piattaforma esclusivista della categoria dovrebbe accendere la luce sulla C invece di oscurarla. Da sabato vietato sbagliare. A maggior ragione in un periodo in cui l’accesso allo stadio è diventato semi-impossibile per la maggior parte di tifosi e appassionati: vedere le gare della propria squadra del cuore è un dovere oltre che un diritto.

Nicolò Schira

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