Il punto sulla Serie C - Pronti alla ripartenza (di Marco Pieracci)

16.06.2020 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Marco Pieracci
Marco Pieracci

La Serie C si appresta alla ripartenza per scrivere il finale di una stagione che molti ritenevano già conclusa e che invece, al pari degli altri campionati professionistici italiani, avrà la sua coda estiva con playoff e playout.

La finale di Coppa Italia tra Juventus U23 e Ternana sarà l'antipasto di un'estate rovente. Qualcosa di difficilmente preventivabile nei lunghi mesi di lockdown che hanno cambiato le nostre abitudini e probabilmente anche il modo di pensare per gli anni a venire. In realtà saranno degli spareggi per la B zoppi, su base volontaria. Una roba per ricchi visto che sei società hanno deciso di rinunciarvi a causa dei costi troppo elevati, spianando la strada alle sfidanti. Non proprio il trionfo della giustizia sportiva e della meritocrazia, diciamoci la verità, ma comunque pur sempre meglio della proposta avanzata nelle scorse settimane dal direttivo di un sorteggio o del criterio della media punti che avrebbe comunque scontentato qualcuno, generando ricorsi e malumori assortiti. In questo modo si darà la possibilità a chi veramente ambisce alla promozione di giocarsela sul rettangolo verde, alla pari, senza piagnistei o vittimismi. La quarta casella fa gola a tante piazze importanti e seppur con gli spalti vuoti, senza il contorno del pubblico, vero convitato di pietra di questa ripresa, siamo certi che lo spettacolo offerto dai protagonisti sarà all'altezza.

Monza, Vicenza e Reggina si godono giustamente questi giorni di gloria per una promozione, arrivata nella maniera più impensabile, ma che mette tutti d'accordo. Le tre reginette salutano la categoria, grazie alla programmazione e ai massicci investimenti di tre proprietà solide ed ambiziose che non hanno alcuna intenzione di accontentarsi del traguardo appena raggiunto e con lo sguardo mirano ancora più in alto per salire anche l'ultimo gradino verso l'elite del nostro calcio. L'altro rovescio della medaglia è rappresentato da Gozzano, Rimini e Rieti, sprofondate in Serie D, con tante giornate ancora da giocare. Ecco, su questo punto, si poteva e doveva fare meglio. Data l'eccezionalità della situazione e considerando i distacchi risicati, specialmente nei gironi A e B perchè non estendere i playout facendovi partecipare anche le ultime in classifica? Una domanda che resterà senza risposta. E da questo punto di vista è pienamente comprensibile la rabbia e la frustrazione di chi si vede retrocesso d'ufficio, senza poter far niente. Considerando anche gli incalcolabili danni in termini economici per le società conseguenti a tale tipo di decisione. Incomprensibile, almeno per chi scrive.

Parallelamente al campo arriverà il momento di sedersi tutti intorno ad un tavolo, mettendo da parte gli interessi di bottega, per disegnare una riforma che possa rendere più sostenibile il sistema. Una C a girone unico da 20 squadre, sulla falsariga di A e B, con il cuscinetto del semi professionismo, è il sogno dichiarato di Gravina. Un progetto interessante che potrebbe aumentare l'appeal del prodotto non solo sul piano tecnico, ma anche commerciale, mentre una B allargata a 40 club metterebbe sotto lo stesso tetto realtà disomogenee col rischio concreto di viaggiare a due velocità e creare ulteriore confusione.

Marco Pieracci

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