Il punto sulla Serie C (di Nicolò Schira)

30.04.2020 11:00 di  Roberto Krengli  Twitter:    vedi letture
Fonte: tuttoc.com
Nicolò Schira
Nicolò Schira

Da via Allegri è in arrivo l’alt alla proposta del presidente Francesco Ghirelli di abolire la fideiussione di iscrizione per i club di Lega Pro. Il numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, è contrario in quanto teme di riaprire le porte della terza serie a faccendieri e personaggi poco limpidi. Timore fondato visto che il recente passato burrascoso della terza serie con quasi un centinaio di fallimenti negli ultimi tre lustri. Apprezzabile, è bene dirlo, il gesto di Ghirelli di andare incontro ai club della terza serie martoriati dalla crisi economica derivante dal CoVid19, ma il rischio potrebbe essere troppo grande. Vero che al secondo mese non pagato i club morosi verrebbero estromessi dal campionato, ma al tempo stesso siamo sicuri di non assistere a un torneo mutilato ? Mai più casi Modena, Pro Piacenza o Matera, questo era il diktat mantenuto in questa stagione con regole ferree: ecco perché sarebbe rischioso tornare indietro. Fidarsi (di certi presidenti...) è bene, ma non fidarsi è meglio. D’altronde l’iscrizione al campionato costa 50mila euro (se ne devono sommare altri 50mila per le neopromosse), meglio scontare quella alle società. Sarebbe comunque un aiuto prezioso. Invece la fideiussione da 350mila euro dovrebbe restare: sarebbe una garanzia e una tutela per tutti. Se qualche presidente non è in grado di sostenerla - spiace dirlo - ma difficilmente allora è in grado di garantire un futuro alla propria squadra. Ergo meglio fare un passo indietro subito piuttosto che ad annata in corso. La stessa cosa vale per la Serie D, dove l’iscrizione ammonta a 21mila euro con fideiussione garantita da 30mila euro. 

Nelle scorse ore ho avuto il piacere di intervistare Claudio Gentile per Il Giornale. Uno degli eroi del Mundial di Spagna ‘82 ha scoperchiato alla sua maniera il marcio del calcio italiano. Senza peli sulla lingua. “Nei Settori Giovanili italiani non vanno avanti i più bravi, ma i raccomandati. Ci sono tante famiglie che pagano i club per far fare carriera ai propri figli”. Questo il succo della denuncia dell’ex commissario tecnico dell’Under 21. D’altronde - inutile nasconderlo e fare le verginelle - è risaputo questo meccanismo. Lo sappiamo noi media, lo sanno i dirigenti, così come i procuratori. Basteranno queste rivelazioni pubbliche ad arginarlo ? Difficile, forse improbabile. Fa comodo a tanti presidenti questo fenomeno. Alcuni club fanno il pieno con gli introiti dei genitori per poi alimentare gli investimenti sulla Prima Squadra. E - ahinoi - soprattutto nelle categorie inferiori come in Serie C si annidano questi problemi, con interi Settori Giovanili appaltati a terzi che non hanno incarichi in società. Un tema delicato e che merita una vera e propria inchiesta. Ci ritorneremo nelle prossime settimane. Con dovizia di particolari. Promesso.

In chiusura spazio al mercato, tra i pochi club che hanno le idee chiare e lavorano già sotto traccia per la prossima stagione c’è il Monza. Berlusconi e Galliani, ne siamo convinti, costruiranno anche in B uno squadrone per portare immediatamente i brianzoli lì dove non sono mai stati: in Serie A. Per questo il club biancorosso opererà sul mercato con innesti di qualità. Obiettivo consegnare a mister Brocchi una fuoriserie per la categoria. Arriveranno un centrale e un terzino sinistro in difesa, mentre davanti almeno un paio di attaccanti. In mezzo al campo si prevede l’arrivo di un trequartista e anche di un metronomo. Fari puntati su Luca Cigarini, in scadenza di contratto a Cagliari e già sondato dalla società monzese. Nomi roboanti e provenienti dalla categoria superiore: il leit motiv non cambierà dalle parti del Brianteo. Assslto alla Serie A. Sarà romantico...

Nicolò Schira

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